All’indomani dei fatti di cronaca che hanno scoperchiato il malaffare che nel baianese ha portato all’emissione del mandato di arresto di otto persone, di cui due già in carcere per altri reati connessi e di un ricercato che al momento del blitz da parte degli uomini della DDA di Napoli non è stato rintracciato, gli inquirenti hanno sottolineato che tutta l’indagine conclusasi ieri con l’applicazione delle misure cautelari è partita dai fatti di sangue avvenuti circa 3 anni fa quando a colpi di pistola vennero assassinati, in due distinti agguati e con caratteristiche simili, i due imprenditori Fortunato Miele e Francesco Basile. I magistrati dalle loro dichiarazioni hanno fatto percepire che il cerchio per individuare i responsabili, mandanti ed esecutori e ormai quasi chiuso. Le indagini scrupolose potrebbero in poco tempo dare un volto e un nome ai responsabili. A confidare nella giustizia è la figlia dell’ing. Francesco Basile, Emiliana, che fin dal primo momento ha sempre creduto che la giustizia prima o poi farà il suo corso. “Nel mio cuore di figlia c’è un vuoto incolmabile che nessun tempo potrà cancellare, eppure so con certezza che non è morto invano, poichè quanti gli hanno fatto del male non potranno più continuare a farlo. La giustizia umana sta facendo il suo corso e non tarderà neppure quella di Dio: Giusto Giudice, Difensore degli Innocenti”.