Le indagini sono partite da due omicidi, avvenuti 3 anni fa nel Baianese, tra Irpinia e agro nolano. Furono uccisi due imprenditori, Fortunato Miele e Francesco Basile, e gli autori non sono stati ancora individuati. Soprattutto il secondo omicidio destò molto clamore nell’area baianese per essere il Basile una persona perbene e stimata che ha pagato con la morte il suo no a scendere a patti con la malavita organizzata. Ma indagando proprio da qui si è arrivati a scoprire una presunta organizzazione criminale che riusciva a convincere imprenditori che rifiutavano di cedere quote di appalti o di rifornirsi presso commercianti amici, convocandoli nell’azienda di uno degli affiliati. In quel posto sarebbero avvenuti pestaggi violenti o minacce a mano armata. E la minaccia della armi serviva a convincere anche funzionari comunali riluttanti. Sette persone sono state arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Avellino stamane, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea. Un altro indagato è riuscito a sfuggire alla cattura, ma gli inquirenti sono già sulle sue tracce. Le accuse agli indagati sono, a vario titolo, di usura, estorsione, minacce aggravate, turbata libertà degli incanti, porto e detenzione illegale di armi e corruzione. Per gli inquirenti, ad esempio, il funzionario del Comune di Baiano avrebbe percepito tra i 10 e i 20mila euro per posticipare i termini di una gara e consentirne l’aggiudicazione dei lavori a una ditta che non aveva i requisiti. Gli inquirenti comunque non si sbilanciano e gli arresti di oggi potrebbero essere solo un primo filone di un altro ancora più vasto che potrebbe sconvolgere l’area baianese.