Dopo le due scosse nel giro di pochi giorni registrate dai sismologi, ma anche da parte della popolazione che vive in bassa Irpinia non trascurando il terremoto che ha colpito il cuore dell’Italia che sembra non voglia lasciare tranquille quelle persone, torna la paura anche da noi che non ha ancora dimenticato il sisma disastroso del 1980. Ma nonostante queste avvisaglie e tutto ciò che accade a pochi centinaia di chilometri da noi sembra che le istituzioni lascino a campare.
Occorre la necessità di un atteggiamento culturale orientato alla consapevolezza e alla prevenzione. Il nostro Paese è fra i più sismici al mondo e, ciò nonostante, si continua ad agire con superficialità, pensando che il terremoto sia sempre una cosa che riguarda altri luoghi ed altri spazi temporali. Poi però arriva e con esso, crollano, non soltanto gli edifici pubblici e privati, ma soprattutto le nostre certezze.
I metodi per prevenire i danni però ci sono. Ci sono progetti per la realizzazione di varie strutture dotate di sistemi avanzati di protezione sismica, esistono (isolamento sismico e dissipazione di energia), che purtroppo, puntualmente, vengono attuate solo dopo che i terremoti si registrano.
Ci sono sistemi già ampiamente collaudati, in grado di offrire una soluzione decisiva alle conseguenze dei terremoti con costi contenuti, corrispondenti al 6 o 7% del costo totale della struttura. Purtroppo però in Italia l’estetica conta molto e si predilige l’apparenza alla sicurezza. E’ assurdo che le famiglie siano disposte anche ad indebitarsi pur di consentire a tutti i componenti di avere l’ultimo modello di Iphone e che invece, per proteggersi dal terremoto, non sono disposti a spendere un euro se non viene messo a disposizione dallo Stato.
La Campania è una regione a rischio, anche per il concreto rischio di eruzione del Vesuvio. E’ necessaria una corsa contro il tempo per non farci trovare impreparati ancora una volta occorre agire immediatamente sulle strutture, ma soprattutto sulle coscienze.
Le strutture pubbliche della nostra area sono tutte inadeguate e a rischio crollo in caso di scosse piuttosto forti, basti pensare le scuole in che condizioni si ritrovano, fatte chiaramente le dovute eccezioni. E intanto passata la scossa tutto torna come prima, salvo che poi sia troppo tardi.