di Gianni Amodeo
L’ arte fotografica, vissuta come passione e gusto del narrare il reale per immagini istantanee. Un impegno che Giuseppe – comunemente chiamato Giogiò, inteso come ‘o Mmericano, a valere quale mito e stile di vita , o anche Joseph, fine omaggio da rendere alla lingua degli States con il dovuto riguardo- Noviello vive con spirito e senso di originalità creativa, tanto affini e consimili alla vena atletica ed agonistica che per qualche decina d’anni lo ha reso uno dei più dinamici e interessanti frombolieri del calcio dilettantistico regionale della Campania, alla guida dell’attacco del Baiano. Un filtrante stoccatore dal dribbling stretto e incisivo, con tiro preciso e potente, in grado di interpretare e far ri-vivere la tradizione dei migliori frombolieri di Scuola– granata, da Michele Nappo a Peppe Picciocchi, da Nicola Litto junior ad Osvaldo Bruno, da Stefano De Laurentiis a Mario Lippiello, da Gianfranco Parisi a Pier Luigi Zero, da Peppe Russo ad Antonio D’Apolito, da Peppe De Rosa ad Antonio Conte, da Salvatore Esposito a Silvio Conte, passando per Colasanti, Gatti, Migliorini, per ritrovare Ivo Vetrano, l’alfiere del Baiano …. indimenticato protagonista del Saronno e del Modena e in particolare del Varese degli anni ’60, esaltanti anni d’oro, con patron Giovanni Borghi, l’imprenditore- mecenate fondatore dell’Ignis, a cui tanto devono il calcio e il ciclismo di quel fantastico periodo attraversato dal boom economico e sociale del sistema– Italia.
La vena atletica e agonistica, con cui Giogiò ha onorato il Baiano – Cerbiatto, costituisce, in concreto, si ritrova e riversa, per essenzialità ed analogia, nella caratura che conferisce alle fotografie d’arte che realizza; caratura che parla appunto per immagini, squarci ambientali, colori. E’ la testimonianza che Giogiò viene esprimendo da tempo in Mostre e rassegne personali, oltre che collettive, con importanti riscontri e riconoscimenti di pubblica e della critica specializzata, in varie città del Bel Paese; una testimonianza ben attiva che Joseph– Giogiò coniuga con gli impegni professionali di funzionario ministeriale che assolve al meglio e con spiccato senso deontologico nell’Agenzia delle Entrate, a Roma. E nell’odierna giornata, alle ore 17,30 nel Teatro comunale Colosseo sarà inaugurata la Mostra tematica, con cui Giogiò racconta il Maio, che rinnova di anno in anno il magico e secolare culto arboreo, diffuso nelle aree che sì affacciano sul Mediterraneo.
L’inaugurazione fa da prologo al pubblico convegno, dedicato ai Culti e alle tradizioni della Verde Irpinia, dopo il Covid–19, nella stessa location di via Marconi, alle ore 18,30; convegno-revival di rilancio e ripresa, indetto e organizzato dal Comitato Maio, con gli interventi dei rappresentanti dei riti folkloristici connessi al Carro di Fontanorosa, al Carro di Mirabella Eclano, al Giglio di grano di Flumeri e ai Mai di Sant’Andrea, di Sant’Antuono, Sant’Elia, Santa Filomena, San Sebastiano e Santo Stefano, nelle ritualità che, a ciclo annuale da novembre a febbraio, si celebrano a Sirignano, Quadrelle, Sperone, Mugnano del Cardinale, Avella e Baiano.