di Gianni Amodeo
E’ un arco esistenziale dallo spazio troppo circoscritto, quello che può racchiudere e contenere e la cronologia di appena diciassette anni di vita; è, tuttavia, un arco, quello che viene posto sotto luce, fatto ampliare e dilatare nella più spiccata e simbolica estensione possibile dall’ardore dei nobili ideali e dei generosi sentimenti, per approdare alla scoperta dei vasti e illimitati orizzonti, su cui campeggiano gli ideali del Bello e del Buono, di cui si nutre l’Arte che eleva lo spirito in tutte le sue multiformi espressioni e rappresentazioni, sia di linguaggio alto e sublime che di linguaggio piano e semplice per originalità ed ariosità.
E proprio nella contrapposizione tra brevità dell’esistenza anagrafica strettamente intesa l’intensità della vita vissuta, si ritrova il profilo più diretto e significativo del mondo vissuto e trasfigurato dai pensieri di Alessia Bellofatto volata via il 29 aprile del 2010, sopraffatta da una patologia rara e del tutto ribelle ad ogni cura. Una metaforica contrapposizione, in cui l’intensità e le emozioni del vivere predominano e sormontano la brevità dell’esistenza, prolungandola ben al di là dei limiti temporali segnati dal fatidico aprile di dieci anni fa, per ritrovarsi in quelle variegate e cospicue sequenze di composizioni poetiche, racconti, ingegnose e gradevoli filastrocche, originali elaborazioni grafiche e pittoriche, che Alessia è venuta componendo nel corso del tempo che Le è stato concesso di vivere. Un patrimonio di idee e pensieri, nel segno del Bello e del Buono con cui ha partecipato in varie regioni a Concorsi letterari e di Varia umanità, acquisendo lusinghieri e meritati riconoscimenti di merito e valore, senza dire della pubblicazione delle vere e proprie gemme artistiche ed editoriali, fra cui spiccano Il Cantico delle Creature, splendidamente raccontato dai vividi e scintillanti colori delle illustrazioni parlanti di Alessia, omaggio a Francesco d’ Assisi e all’amore incarnato e vissuto dall’Assisiate verso gli animali, l’ambiente e la natura; amore in cui Alessia di riconosceva e ritrovava. E sulla scia de “ Il Cantico delle Creature”, c’è la pubblicazione de “Lo zoo di Alessia”, la bella narrazione illustrata del mondo degli animali- essere senzienti e sentinelle del Creato-, la serie dei Calendari artistici dedicati ad eventi religiosi e a manifestazioni folcloristiche, tra cui i culti dei Mai del territorio, con la collocazione speciale che merita Abbà, il magnifico calendario caratterizzato dalle illustrazioni ispirate da temi biblici.
E’ l’ Alessia del talento e della sensibilità artistica, quella appena atteggiata, nel cui retaggio figurano tante altre testimonianze e opere di genialità e creatività non ancora pubblicate. Sarebbe, tuttavia, incompleto il rapido schizzo memoriale tracciato in suo onore e omaggio, se si tralasciasse il proficuo impegno profuso da Alessia per la personale formazione culturale, con l’approdo all’Istituto statale d’Arte “De Luca”, ad Avellino, la cui Aula Magna è intitolata ad Alessia; un impegno di studio e applicazione metodica tradotto in esiti di eccellente profitto. Ma il volto e l’essere di Alessia, per configurarsi almeno esaurienti nei tratti e nelle linee generali, non possono essere scissi dalle patologie che per circa dieci anni hanno incrociato con i loro assilli, tormenti e sofferenze Alessia, con i tanti viaggi affrontati per raggiungere Genova e ricevere le cure necessarie nei reparti specialistici dell’Istituto “Gaslini”; viaggi di fiducia e di speranza, con i prediletti genitori Saverio Bellofatto e Carmen Masi. Un rapporto di profondi affetti; quegli affetti, che fanno vivere Alessia nelle tante iniziative di carattere artistico – culturale ed editoriale, oltre che forte caratura solidale e d’impegno per l’educazione ecologica, promosse ed organizzate annualmente da “La Piccola Cometa”, l’ associazione dedicata ad Alessia ed animata da papà Saverio e mamma Carmen.