Sabato 7 aprile gli alunni della redazione del giornalino scolastico “Libera…mente” dell’I.C.S. Giovanni XXIII di Baiano/Sperone hanno vissuto un’altra intensa esperienza formativa ed educativa: la visita alla Casa Circondariale “Antimo Graziani” di Bellizzi Irpino.
Accolti dal Commissario Attilio Napolitano gli alunni e le docenti Conedera, D’Avanzo e Simonetti, hanno avuto la possibilità di entrare tra le mura alte e possenti del carcere, immergendosi in una realtà troppo estranea ai cosiddetti cittadini liberi, affiancandosi ad ispettori, agenti e nuove reclute, tutti fondamentali e impegnati nella gestione di un sistema molto complesso, dagli equilibri fragili, che raccoglie al suo interno persone protagoniste di narrazioni e reati differenti.
E’ la scuola che si apre al territorio, per dare ai suoi alunni l’opportunità di osservare da vicino le realtà più disparate, anche le meno felici come quella carceraria, che rappresentano comunque un’occasione unica di formazione civica e di educazione alla legalità.
Tante le domande che gli alunni hanno posto al Commissario e agli ispettori presenti, riguardanti i detenuti, la struttura, la vita quotidiana, gli eventi critici e tanto altro ancora, tutte curiosità ampiamente sodisfatte, che hanno fatto capire loro qualcosa in più su una realtà tanto triste quanto necessaria per punire chi non rispetta le leggi e i diritti altrui.
In seguito gli alunni hanno anche potuto osservare da vicino i mezzi con i quali vengono trasportati i detenuti da una struttura all’altra e hanno assistito all’intervento di un’unità cinofila che ha inscenato, con l’aiuto di un’insegnante, la fantomatica scoperta di una modesta quantità di droga, mostrando loro come i cani, se opportunamente addestrati, siano in grado di fiutare qualunque sostanza proibita.
Alla fine della mattinata, dopo aver consumato un generoso buffet offerto dal corpo delle guardie penitenziarie, gli alunni e le insegnanti sono ripartiti alla volta della loro scuola, sicuramente arricchiti di un bagaglio che non scorderanno più, lasciandosi alle spalle quel limbo nel quale la vita, come la conosciamo, per un po’ sembra sospesa.