di Gianni Amodeo
Si riapre all’Incontro l’agenda delle Conversazioni con autrici ed autori di romanzi e narrativa, testi di storiografia e di saggistica socio-economica restata “chiusa” per l’intero biennio ormai all’epilogo, ch’è stato attraversato dalle criticità della Sars–Cov–2, la cui presa è diventata meno aggressiva e virulenta per effetto della campagna vaccinale di sicurezza in corso, anche se i livelli di tutela personale e collettiva vanno costantemente osservati e rispettati con la doverosa responsabilità, secondo i parametri del green pass e del super green pass, contemplati dalle disposizioni normative in materia di sanità pubblica.
La pagina di ri-apertura coincide con la domenica del 27 dicembre, alle ore 10,30. Ospite della comunità de L’Incontro -nei locali della sede sociale di via Luigi Napolitano – sarà la professoressa Annalisa Alfano, docente di Materie letterarie in Istituti statali d’Istruzione superiore, a Roma, per focalizzare e tratteggiare i temi della sua recente ed originale … fatica letteraria, trasfusa nel romanzo Lei. E il rendez-vous sarà introdotto dalla dott.ssa Giusy De Laurentiis, con filo conduttore l’articolata Conversazione della scrittrice con la professoressa Luciana Sorbini, docente di Materie letterarie al Liceo classico, a Pomigliano d’Arco, e, naturalmente, con l’uditorio.
Sulla scia della cristallina e agile trama del romanzo, di cui è protagonista Lei– pubblicato da Edizioni Europa, di Roma– la giovane scrittrice, nata a Spoleto, ma con famiglia dalle salde e profonde radici, oltre che con una larga cerchia di amiche e amici, in quel di Cicciano e dintorni tra Nola, Camposano, Avella e Baiano, approda ad una acuta e penetrante capacità di lettura introspettiva della donna–Lei, alla riscoperta di sé e della sua identità nel rapportarsi con la realtà e il mondo dell’era del web; una riscoperta, in cui gioca un ruolo fondamentale lo specchio dell’anima, che mette a nudo se stessi con il proprio sé e le sue fibre intime, anche le più recondite, nell’interrogarsi senza riserve. E’ lo specchio dell’ anima che riflette e comunica i profili della composizione e della decomposizione del proprio essere, senza mistificazioni e infingimenti verso di sé. In sostanza, il romanzo di Lei è l’approdo ch’è venuto crescendo nella scrittrice attraverso i complessi racconti di Diversamente amanti e Distacchi. Un approdo di decantazione e rivelazione, con cui Lei si ritrova nella propria dimensione, con punti d’equilibrio rassicuranti.
Si delinea così la trilogia, integrata compiutamente dal romanzo Lei che concede tanto e molto ad un sostanziale cambio di registro, rispetto alle tematiche che pure le sono state finora ben care e di cui Annalisa Alfano ha fornito nitide testimonianze con un’ interessante e corposa scrittura calibrata sul romanzo di genere storico, con I figli dell’Aquila e soprattutto In viaggio verso la libertà. E quest’ultima opera pulsa e vibra dell’intensa, smagliante e forte narrazione, di cui è fulcro George Brown, il negoziante inglese, le cui generalità erano utilizzate da Giuseppe Mazzini, per non essere identificato ed arrestato dalla polizia regia dell’Italia post-unitaria. E va ricordato che Giuseppe Mazzini – George Brown era stato condannato alla pena capitale, sia nel Regno sardo-piemontese, dal Tribunale di Genova, per i Moti rivoluzionari del 1857, sia in Francia, dal Tribunale di Parigi, per il coinvolgimento nell’attentato del 1858 di Felice Orsini contro Napoleone III. E va considerato che Mazzini era interprete e portatore delle istanze del Risorgimento che prefiguravano la costruzione dello Stato repubblicano. Un’azione e una visione, per le quali Mazzini, non potette mai accedere al Parlamento nazionale, ancorché eletto nelle tornate tra il 1861 e il 1871– si votava con il metodo del suffragio ristretto e per censo- nel Collegio di Messina per tre volte alla Camera dei deputati. Un interdetto per la mancata convalida di accettazione del verdetto delle urne.
Riprendendo il filo del romanzo di cui è protagonista Lei, è utile viatico uno frammento dell’intervista rilasciata da Annalisa Alfano a Francesca Amore, pubblicata da Cinquecolonne Magazine, ampiamente letto e visualizzato, propaggine di quella ch’è stata la rivista in formato cartaceo, scritta bene e ricca di contenuti tematici, spaziando su arte, poesia, spettacolo, cinema, letteratura e attualità, politica interna ed estera.
“La mia protagonista- spiega- capta tutto quello che le accade intorno e guarda se stessa. Si pone tanti interrogativi, cercando il vuoto mentale, il famoso otium latino, perché ha bisogno di defaticare la mente, per ascoltarsi nella proiezione che lo specchio dà di lei ( in questo senso lo specchio diventa un vero e proprio simbolo). L’ascolto non è rivolto solo a se stessa, ma anche a tutto ciò che la circonda: amicizie, famiglia e luogo di lavoro”.