Indici di partecipazione, al di là di ogni più rosea aspettativa, per le tre giornate che hanno scandito la XXVII edizione della Festa della Nocciola, promossa ed organizzata dalla Pro Loco in collaborazione, l’Unione provinciale delle Pro Loco di Avellino, La Piccola Cometa e il patrocinio morale ed economico dell’amministrazione municipale e dell’Ente Provinciale del Turismo di Avellino. Stand espositivi delle attività produttive del territorio, enogastronomia e pasticceria, spettacoli musicali e d’arte varia, animazione ludica e Forum sulle prospettive della nocciolicoltura e sulle politiche ambientali per il Sistema-Partenio al centro della kermesse in Villa comunale ricca di verde e nel polifunzionale complesso sportivo. Un progetto di eccellente profilo per la validità di proposta che si rinnova di anno in anno, in virtù del volontariato civico, in cui risaltano la cura delle competenze e l’efficienza organizzativa per incontrare il favore del pubblico con l’impronta del gradimento maggiore e migliore possibile.
di Gianni Amodeo – Fotoservizio di Enrico Stago
Indicazioni numeriche forti, per la Festa della Nocciola, al giro di boa della ventisettesima edizione, articolata in tre giornate negli spazi della Villa comunale, ed erano state preannunciate dai dati forniti da Marketing Italia che ha creato il logo della manifestazione, veicolandolo con il programma sui canali dei social, facendo registrare 180 mila visualizzazioni e oltre 8 mila prenotazioni partecipative a cinque giorni dall’inizio della kermesse; indicazioni confermate con oltre tredici mila visitatori, provenienti dall’ Area metropolitana di Napoli. Una presenza attestata dalla stima realizzata dagli organizzatori, facendo registrare otto mila pranzi serviti con menù completo, fisso e variabile, all’insegna dell’enogastronomia locale, integralmente ispirata dall’ingrediente della Regina della Festa, la Nocciola avellana, con le gustose pietanze basate sulla pasta al pesto di nocciola, sugli straccetti di carne alla crema di nocciola, sulla pizza fritta e altre prelibatezze ancora; otto mila pranzi serviti, al netto delle degustazioni delle produzioni dolciarie e di pasticceria locali. Un autentico boom per il piccolo contesto locale.
Ampio e ricco il “cartellone” di eventi d’arte varia , con le esibizioni di complessi musicali e gruppi canori nell’area del complesso sportivo polifunzionale e spalti gremiti di pubblico, mentre sulla rotonda-scacchiera s’intrecciavano e susseguivano balli e danze degli allievi e delle allieve della Scuola free dance. Di grande richiamo, gli spettacoli per i bambini del Maestro burattinaio, Giò Ferraioli e dell’emergente gruppo-Yuppies. Un’animazione resa intensa nelle ore serali fino a mezzanotte, con il flusso crescente di visitatori.
Un bel cuore pulsante, quello della Festa, appena delineato ed incorniciato da oltre 40 stand espositivi di prodotti artigianali, oggettistica, specialità tipiche e colturali, con area riservata alle macchine agricole, alle proiezioni a ciclo continuo dei film ispirati dal racconto popolare della Festa del Maio; di rilievo,gli itinerari iconici delle Nocciola avellana e nei siti di produzione elettiva da Monteforte Irpino ad Avella.
Nocciolicoltura: ambiente, filiera produttiva e la cultivar pregiata della Mortarella
Il profilo della costruzione del sistema socio-economico e produttivo, che coniughi i valori della tutela dell’ambiente e del territorio, facendo leva sulla filiera della nocciolicoltura, era disegnato nel Forum ispirato dal tema “Le vie della Corylus abellana”, con l’indirizzo di saluto ai partecipanti dato dal presidente della Pro Loco, Felice D’Anna e il prologo delle poesie dialettali, composte e declamate da Paola Miele e Carmine Montella, rivisitando la durezza del lavoro agricolo e i valori della cultura sociale dei contadini del passato. Un tuffo nella memoria, ma senza effusioni nostalgiche e rimpianti.
Chiave di volta del Forum, il progetto- De.C.o. acronimo identificativo del riconoscimento della Denominazione comunale di origine da conferire per la tutela e valorizzazione della tipicità della Nocciola avellana nei siti d’eccellenza per la nocciolicoltura, dall’area avellana- strettamente intesa-a quella di Monteforte Irpino. E va da sé che il riconoscimento del marchio di qualità, nella piena osservanza dei protocolli disciplinari a garanzia della coltivazione biologica praticata dai produttori nei siti selezionati, costituisce il valore aggiunto necessario per produrre semi-lavorati di nocciola di qualità, con cui aziende e imprese sono competitive nelle migliori condizioni possibili sul mercato; un percorso già aperto con le pre-adesioni dei produttori alla De. C.o. sulla cui importanza si soffermava Pellegrino Palmieri, imprenditore nella meccanica di precisione e partecipe del progetto De.C.o. fortemente sostenuto dalla civica amministrazione con il deliberato unanime votato meno di un anno fa.
Sulle ragioni della specializzazione delle cultivar di qualità garantita, di cui la De.C.o. rappresenta un importante fattore, era incentrata la riflessione di Enzo Alaia, consigliere regionale e vice-presidente della Commissione sanità della Regione–Campania. E’ il passaggio- spiegava- che apre gli ulteriori tracciati che conducono ai pubblici riconoscimenti istituzionali per l’attribuzione dei marchi d’Indicazione geografica protetta e della denominazione d’origine controllata e garantita, indiscussi e rilevanti portatori di valore economico aggiunto per le aziende di settore. E sul punto dava risalto al modello del comparto viticolo e enologico che si è affermato in Irpinia, con produzioni di eccellenza ampiamente affermate sui mercati nazionali e internazionali. Un modello esemplare e un dato, su cui conveniva in pieno il sindaco di Avella, Domenico Biancardi, presidente della Comunità montana Vallo di Lauro–Partenio, che evidenziava l’impegno della civica amministrazione avellana per lo sviluppo delle attività imprenditoriali nella filiera corilicola, valorizzando la cultivar della Mortarella il cui pregiato frutto gode di largo favore nei mercati e tipica produzione del territorio. E con la filiera corilicola- chiariva Biancardi– si salda la promozione del patrimonio ambientale e storico-archeologico del territorio sul versante del turismo ambientale e culturale. Un obiettivo per il quale- aggiungeva- si sono già compiuti importanti e decisivi passi nella giusta direzione e tanti altri vanno ancora compiuti. A sostegno del progetto De. C.o. si pronunciavano sia il sindaco di Baiano, Enrico Montanaro, che l’assessore alla cultura, Rosita Rastiello, dando risalto alla funzione che la nocciolicoltura ha rappresentato- e rappresenta- per le comunità locali. E sul piano istituzionale- sottolineava Montanaro– l’Ente di corso Garibaldi assicura la sua piena disponibilità alla diffusione e realizzazione del progetto in itinere.
Temi di riflessioni mirate sul che fare- anche e soprattutto per le esperienze dirette che vivono nella quotidianità- per creare opportunità sicure di sviluppo e lavoro attraverso la filiera della nocciolicoltura, erano prospettate da Biagio Estatico, presidente dell’associazione Terrae abellanae e dai giovani imprenditori, Marco Maietta e Franco Sodano, le cui aziende per la raccolta, lavorazione e trasformazione in prodotti sono già un’importante e qualificata realtà sul mercato regionale ed extra-regionale. Sono le opportunità-evidenziavano- che si basano sull’ associazionismo dei produttori, facendo leva sulla professionalità e sulla specializzazione di settore, con il tessuto connettivo delle conoscenze basilari dell’economia aziendale. Quattro fattori di cambiamento, per dare anima e corpo alle attività che generano lavoro ed economia produttiva, facendo riferimento alla risorsa–nocciola. Interessanti i profili dello scenario del Sistema–Partenio prospettato ed auspicato dal presidente dell’omonimo Parco naturale, Franco Iovino; profili, per la tutela del paesaggio, valorizzando la nocciolicoltura, l’enogastronomia locale e le opportunità del turismo religioso e ambientale.
Un successo per la manifestazione inserita nel calendario istituzionale del Ministero per i beni,le attività culturali e il turismo per il 2018, l’ Anno europeo del patrimonio culturale, nel quadro delle iniziative dell’Unione europea per promuovere i valori della cittadinanza comunitaria. Una eccellente e ulteriore testimonianza di strutturata efficienza logistica e organizzativa dei giovani della Pro Loco che coniugano il volontariato civico con il lavoro. Un positivo impegno, in cui si innesta con il suo prezioso apporto l’associazione La piccola cometa, con la pubblicazione di Avellana–3, della collana I quaderni dell’ambiente che realizza Editoria e solidarietà, a cura di Saverio Bellofatto.