BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance per la nuova stagione artistica

BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artistica

di Gianni Amodeo

            Andò in scena nel Teatro Babylone, a Parigi,  per la prima volta nel 1953,   Aspettando Godot, con il titolo En antendant Godot, il testo classico del teatro consegnato allicona dellassurdo, tra le più vive e interessanti espressioni del ricco e variegato panorama culturale del Novecento, all’insegna della produzione drammaturgica di Samuel Beckett, poliedrica e multiforme personalità d’autore, irlandese di famiglia protestante e formazione laica, ma essenzialmente genio e spirito europeo, con saldi ancoraggi e incisività di fervido impegno negli spazi di pubblico discorso di cultura filosofica e artistica, oltre che sociale e politica,  in Francia e Inghilterra.

 Un pensatore e scrittore di alto profilo, Beckett, con un’importante presenza  nella saggistica, segnatamente per il testo dedicato a  Marcel Proust, l’ autore dei sette volumi intitolati Alla ricerca del tempo perduto,  e nella narrativa con romanzi avvincenti per il tessuto di racconto e i fili espressivi del linguaggio polimorfo, tra cui  Finale di partita, Giorni felici e LInnominabile. Un ventaglio di opere che nel 1969 i valsero a Samuel Beckett il conferimento del Premio Nobel per la Letteratura. E senza  dire delle esperienze di versatile autore multimediale per il cinema e la televisione, e senza tralasciare la partecipazione negli anni ‘40  alla lotta di Resistenza che si sviluppò contro i tedeschi che avevano occupato la Francia e il governo collaborazionista di matrice nazista, guidato dal generale Petain.

A  70 anni dalla prima messa in scena parigina, omaggio proprio ad Aspettando Godot, includendo e comprendendo, al tempo stesso, l’omaggio a  Samuel Beckett, seguendone le tracce di pensiero, quali traspaiono proprio nel capolavoro teatrale, per il quale è celebre e conosciuto. E’ l’omaggio tradotto nella messa in scena, in due serate di programmazione, di Aspettando Godot, con l’interpretazione proposta da attori  che fanno parte di formazioni sceniche di rinomato prestigio,- inserite in modo rilevante nei circuiti regionali della Campania e interregionali ormai in piena rilancio, dopo il ristagno imposto dall’emergenza pandemica-, come Clan H, di Avellino, e 99 Posti, di Mercogliano, e l’emergente Proteatro, di Baiano. E’  una co-produzione, che pone in rampa di lancio un innovativo progetto di cooperazione, prendendo forma e vita in Irpinia, con l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura del teatro, chè passione, comunicazione e conoscenza, ma anche il punto d’innesco di filiere e opportunità di lavoro.

BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artisticaUn severo banco di prova, la scelta di proporre Aspettando Godot, per far da viatico al progetto, ma anche una scelta rivelatasi ben concepita, per quanto difficile e impegnativa da affrontare, considerata la morfologia dell’opera che non è strutturata secondo la tradizionale trama, bensì aperta a ritmi, movimenti e dialoghi di vario contenuto; d’altro canto, a progetti di elevata prospettiva, non può che corrispondere la capacità di sapersi misurare con corrispondenti livelli d’asticella sempre più alti. E che il pubblico abbia riservato alla performance posta in scena sul palco del Colosseo, una calda e coinvolgente accoglienza, ne costituisce … la riprova, avendone recepito la qualità dell’impegno profuso ed espresso. Una scelta connotata , a suo modo,  da una peculiare originalità, di cui  Franco Scotto, regista, fornisce la  chiave di lettura, focalizzando, in particolare, il senso  del sotto-titolo LOccasione che accompagna il titolo  Aspettando Godot, metafora delle mille attese e delle mille speranze  che si rincorrono e si sovrappongono nel relativizzarsi  della giostra del vivere, con cui si dipana e consuma l’umana condizione.

             Un po’ tutti– afferma- hanno identificato    Godot in Dio, nel Tempo fuggevole o in unattesa e desiderata Entità, ma che non arriverà mai. Il nostro Godot  è lOccasione che cambia la vita,quel momento che vale la pena vivere, sicuri che questo momento arriverà, che anzi sta per arrivare ed è dietro la porta della nostra quotidianità. Non  abbiamo fatto altro che essere noi stessi, le nostre passioni, le nostre speranze, convinti che parlando di noi, avremmo parlato di tutti, ben consapevoli che a tutti appartiene il desiderio di vedere realizzati i propri sogni.

       

BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artisticaE’ l’Occasione  da immaginare, ma soprattutto da cogliere, a far da filo conduttore del racconto scenico, in un’ambientazione di nuda essenzialità, costituita da una strada desolata e da un albero dai rami scheletriti, senza foglie. E’ la strada, in cui si ritrovano Vladimiro e Estragone, comuni clochard erranti, a cui danno vita in pregevole forma e stile  Salvatore Mazza e Paolo Capozzo; stravaganti in apparenza e con le poche robe che hanno, riuscendo, invece, ad imbastire dialoghi sul filo di una penetrante e incalzante duttilità dialettica  ch’è non solo spicciola filosofia di vita, ma anche modo  con cui viverla. E nel padroneggiare la scena,  Vladimiro e Estragone in fluido linguaggio svariano sui temi più disparati che si polarizzano sulla felicità dell’esistere, che non si combina per nulla, anzi n’è l’antitesi, con le ricchezze materiali e con il loro ossessivo accumulo di possesso da ostentare per l’ egoistico compiacimento di sé. Ed è l’esistere della conciliazione con se stessi, senza recar male ad altri.

            Il  “quadro”, animato dai pensosi dialoghi di Vladimiro e Estragone, si ribalta, per dir così, con il “quadro”, di cui sono protagonisti, Pozzo, l’ altezzoso padrone tutto boria e superbia, e Lucky, il servo, privato di dignità, spersonalizzato e schiavizzato, ridotto nella plastica condizione dell’ umano asino docile e paziente che, per riflesso pavloviano, esegue gli ordini, dai più banali ai più gravosi che si possano immaginare, così come gli sono impartiti a voce e con gli strattoni della cavezza, con cui l’arrogante padrone lo tiene legato a sé e si fa accompagnare nelle passeggiate per diletto e svago.

            E’ un  “quadro” segnato da movimenti e ritmi intensi, in cui  Pozzo, interpretato da Antonio Lippiello, sfoggia un abito di elegante fattura, calza un borsalino – chic a falda larga  ed è solito impugnare e far roteare il classico bastone da passeggio, tutti elementi che si combinano con il passo spedito e sicuro e soprattutto con la perentorietà del linguaggio, tipica di chi ha tutto, ha sempre avuto tutto. Il vincente o, volendo per ossequio alla pregnanza di significato nel nostrano lessico, ‘ o vinciuto. Un personaggio, quello di Pozzo, pigliato e disinvolto, agli antipodi …. di mille miglia con Lucky, interpretato da Maurizio Picariello, con la straordinaria capacità di mimare, nelle movenze e nelle flessioni del corpo, l’umano asino – ‘o ciuccioe fatica– come meglio non si potrebbe.

BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artisticaDue “quadri” di messa in scena, come se fossero complementari con attori dialoganti a due adue, e il Ragazzo, interpretato da Alberto Tortora, a far da trait dunion e annunciare che … Godot non arriverà, quasi un invito a  fare leva sulle proprie energie e volontà, per attuare i propri progetti di vita. In ogni caso un Aspettando Godot attrattivo e convincente, in cui i personaggi spiccano per i costumi indossati, di propria scelta. Ed è una notazione che merita attenzione. Ma sul punto la parola, ritorna a Franco Scotto.

            Non ho quasi mai unidea  predeterminata– evidenzia il regista-  della messa in scena da realizzare, se non per una linea generale che mi è data dal testo, il resto viene lavorando con gli attori. La versione di Aspettando Godot proposta al pubblico del Colosseo è una versione metateatrale del capolavoro di Beckett. E così ho chiesto agli attori di lavorare e costruire i personaggi, indossandone i costumi considerati i più espressivi e aderenti al ruolo interpretato o a cui tenevano con particolare cura. Sono stato interessato– conclude- da questo modello di lavoro, anche a scapito della visione dinsieme, che nel contesto dato non mi è apparsa necessaria.      BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artistica BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artistica BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artistica BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artistica BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artistica BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artistica BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artistica BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artistica BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artistica BAIANO. Aspettando Godot, al Colosseo la giostra delle sognanti speranze Clan H, 99 Posti e Proteatro in bella performance  per la nuova stagione artistica