L’interessante operazione culturale è promossa e curata dalla Corale Polifonica dei “Pueri cantores”, diretta da Luigina Conte, autrice degli adattamenti dei brani essenziali della celebre “Cantata dei pastori” di Roberto De Simone, oltre che sceneggiatrice, compositrice degli squarci musicali e regista dell’evento in programmazione per le festività natalizie. L’opera è ispirata dal sentimento di gratitudine e omaggio ai contadini e ai boscaioli, il cui lavoro ha segnato per secoli la storia del territorio, con la simbolica testimonianza del Maio-Dono al Messia , espressione di religiosità popolare.
di Gianni Amodeo
E’ un progetto culturale di sicuro interesse, elaborato e messo a punto con ricerche storico-documentali dalla Corale polifonica dei ”Pueri cantores”, il cui Laboratorio è già in piena e fervida attività di preparazione per … mandarlo in scena nella prossime festività natalizie. Uno spettacolo musical-canoro, nel quale saranno impegnati circa trenta, tra coreuti, musici, attori e attrici recitanti. E’ “La Cantata dei baianesi” che trae ispirazione da “La Cantata dei pastori”, la nota rappresentazione dell’eterno conflitto tra il Bene e il Male che fa parte della grande tradizione napoletana del teatro sacro del tardo ‘600, il cui testo originario si deve a Andrea Perrucci; ispirazione che scaturisce dalla “lettura” e dalla versione fatte da quel fine musicologo qual è Roberto De Simone.
Chiave di volta de “La Cantata dei baianesi” vuole essere – ed è- il tributo di gratitudine, onore e omaggio al mondo dei contadini e dei boscaioli, che con la loro fatica per secoli hanno connotato la storia del territorio e dell’intera corona dei Monti Avella che l’incornicia e identifica, caratterizzandone usi, costumi e spirito di comunità; un quadro di relazioni soppiantato e rimosso dai modelli della società consumista e dalle dinamiche della digitalizzazione super-veloce informatica contemporanea che, nel privilegiare il virtuale, rendono quasi estranea l’autenticità dell’umana condizione. I contadini e i boscaioli diventano così la trasposizione dei “pastori” del testo di Perrucci.
Nella macchina recitativa e musicale de “La Cantata” il topos catalizzante è costituito dal culto arboreo del Maio e dei valori che vi sono connessi, incarnati proprio dai contadini e dai boscaioli, con la loro cultura e stile di vita, in cui si declinavano sobrietà,spirito di sacrificio e dedizione al lavoro. E il Maio, l’albero più bello e maestoso del bosco Arciano che viene abbattuto per celebrare il culto arboreo in coincidenza con il 25 dicembre, per effetto della trasposizione del racconto simboleggia il Dono da rendere insieme con i frutti dei campi al Messia, il cui messaggio per gli uomini di Buona volontà si legge nella proteiforme raggiera delle luci dell’amore e della giustizia che allontanano il Male intessuto e alimentato dagli odi, dai soprusi e dalle violenze nel mondo. Il Maio–Dono nell’originale visione de “La Cantata” corrisponde al variegato gioco di contaminazioni di profano e sacro, il cui incastro fa da pendant ed nitido tramite con cui si ravvivano e fortificano i sentimenti della devozionale religiosità popolare, convergendo in un corale afflato di partecipe commozione verso Maria che nella Grotta di Betlemme soffre e lamenta la condizione del povero figlio “Nì va vistuto”.
“La Cantata dei baianesi” sarà rappresentata in costumi d’epoca sei\settecentesca. E sarà scandita da canti, canzoni e tammoriate popolari. Ed ecco solo alcuni titoli, che danno il senso della valenza socio-culturale, di cui è portatrice l’iniziativa della “Corale polifonica Città del Baianese”: “La Santa allegrezza”, “Oi zappa che te chiami viola”, “Saglie, saglie”, “La ciorta ‘ngrata”, “Quanno nascenne Ninno”, “Il canto del lavoro”, “Filastrocca delle sarcinelle”, “La zampogna”, “La Quadrana”, “Rosa d’argento”. Sono composizioni che riempiono con i loro versi, timbri vocali e ritmi sonori l’atmosfera de “La Cantata” che restituisce il senso di un “qualcosa” che è andato smarrito. Ma che è bene recuperare e ravvivare, per la buona memoria delle cose … sane e oneste.
Gli adattamenti dei testi dei brani essenziali de “La Cantata dei pastori”, in versione De Simone, per “La Cantata dei baianesi” si devono alla scrittura della prof.ssa Luigina Conte,che ha realizzato anche gli adattamenti dei testi e gli arrangiamenti dei brani musicali, la sceneggiatura e curerà la regia dello spettacolo. Un evento che sarà presentato ufficialmente nelle scuole e nelle sedi delle associazioni d’impegno civico e culturale del territorio, a novembre. Un percorso di divulgazione sui significati de “La Cantata” e sui temi dei canti e tammorriate.