di Gianni Amodeo
E’ in agenda sabato 21 gennaio, alle ore 10, già programmata per il sette del corrente mese, ma rinviata per l’inclemenza del tempo. E’ la Conferenza-concerto ispirata dal tema “Dal Varietà al Classico: tutte sfaccettature del suono della Fisarmonica”. L’iniziativa vuole costituire- ed è- l’approccio a tutt’arco con la cultura musicale e le tradizioni popolari. La location, che ospiterà l’evento, è l’accogliente Auditorium della Scuola media “Giuseppe Parini” dell’Istituto comprensivo, che include i plessi scolastici di Baiano e Sperone, diretto dal professore Salvatore Morriale. E’ l’approccio, al cui centro è la Fisarmonica, il classico strumento “a mantice” che senza difficoltà “s’indossa”, diffondendo orecchiabili e gradevoli armonie musicali con il linguaggio della cristallina popolarità, in virtù dei saputi e collaudati tocchi digitali sulla tastiera delle molteplici tonalità, che si rincorrono ed esaltano l’espressività dei registri sempre più sofisticati, grazie all’imperante ed insostituibile tecnologia elettronica. Ed è il linguaggio, che costituisce il lievito forte e spiccato della nobiltà dell’arte, la cui scrittura corre sulle le note del pentagramma nelle più varie e multiformi articolazioni della poesia e del pensiero.
La Fisarmonica sarà la protagonista in assoluto della Conferenza-concerto e sarà animata dal Maestro Luca De Prisco e dal medico Andrea Bellofatto, ben stimato medico del Distretto sanitario territoriale e da sempre impegnato in modo proficuo e attento nel “sociale”. Luca De Prisco è un giovane Maestro fisarmonicista, un autentico virtuoso, tra le più singolari e vive espressioni della cultura musicale della Campania e del Sud, con il suo ben frequentato e ricco Laboratorio di sperimentazione in quel di Gesualdo, nel cuore dell’Irpinia.
Andrea Bellofatto non ha bisogno di presentazione. E’ arcinota la sua passione per la Fisarmonica. Un amore che viene dalla fanciullezza e coltivato sempre con metodica applicazione su vari modelli, inclusi quelli di ultima generazione, prodotti dalla celeberrima “Soprani”, la grande azienda artigianale italiana specializzata nella lavorazione degli strumenti fisarmonicisti. Una dedizione, che si è dipanata per tanti anni…giovanili con l’attiva e preziosa partecipazione alla caratteristica band, che sul far dell’alba annuncia e suggella- attraversando le strade cittadine- le “Messe ‘e notte” officiate ogni giorno nella Chiesa parrocchiale di Santo Stefano per il ciclo di preparazione al senso della Natività di Gesù; ciclo, com’è noto, che inizia il 13 dicembre con la Festività in onore di Santa Lucia, per concludersi proprio il 25 dicembre. Un percorso devozionale e di secolare tradizione, che si salda e corre in parallelo con i preparativi della celebrazione del culto arboreo del Maio d’Arciano proprio del giorno natalizio. E della band la Fisarmonica, a cui fanno da corona la tonante “gran cassa”, i rullanti tamburi, i sonanti “piattini” è la Regina assoluta con i suoi ritmi sonori che fanno da sfondo e danno tono ai cori dei giovani e …meno giovani che con la band formano l’allegro e variopinto corteo…del risveglio delle mattinate pre-natalizie.
DALLA FISARMONICA REGINA DELLA BAND ALL’ ECONOMIA E AI MESTIERI DEL MAIO
La Conferenza–concerto di sabato costituisce non solo l’omaggio alla Regina della band delle “Messe ‘e notte”, ma è anche e soprattutto il nuovo tassello del cammino verso la prima edizione del Premio intitolato alla memoria di Galante Colucci per l’assegnazione dei “Mai d’Argento”, l’iniziativa indetta ed organizzata dall’Associazione del Maio di Santo Stefano, presieduta da Stefano Guerriero, in collaborazione con il Circolo “L’Incontro”. E’ un progetto di caratura sociale e culturale, che si propone di valorizzare e diffondere i significati dell’identità storica e folclorica delle sei Municipalità dell’Unione del Baianese e dell’Alto Clanio , così come si ravvisano e si ritrovano nelle Feste dedicate al culto arboreo dei Mai, nella sequenza che si apre a novembre, a Sirignano, per concludersi a febbraio a Sperone, con gli intermezzi degli appuntamenti a Baiano, Mugnano del Cardinale, Quadrelle e Avella, in connessione con le onoranze rese ai Santi particolarmente venerati dalle comunità locali, da Sant’Andrea a Santo Stefano, da Santa Filomena a Sant’Antonio Abate, da San Sebastiano a Sant’Elia profeta.
La tematica della prima edizione del “Galante Colucci” è incentrata sulla riscoperta di alcuni specifici profili del locale sistema economico-produttivo con la prevalenza dell’ autoconsumo, strettamente correlato con il patrimonio dei boschi della corona dei Monti Avella e dintorni; sistema, che per secoli è stato il motore della cultura materiale e della quotidianità delle comunità delle sei Municipalità, con un articolato ventaglio di mestieri e figure professionali, dai boscaioli-mannesi alle raccoglitrici di fascine, dai cestai ai segatori, dai “carcarari” ai carbonai, dagli addetti alla panificazione domestica a quella di pubblica venditi, dai commercianti di legname ai falegnami, dagli operatori dell’edilizia ai carpentieri; mestieri che si esercitavano sul territorio intercomunale in larga misura, ma anche e soprattutto fuori regione, come nel caso dei gruppi familiari o “compagnie” di boscaioli-mannesi, che erano impegnati per vari mesi dell’anno soprattutto per i “tagli” nella Piccola e Grande Sila, in Calabria, oltre che in Sardegna e Corsica. E tanti sono stati i boscaioli-mannesi che hanno esercitato il loro mestiere in Francia e Germania, tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso.
In questo scenario, i Mai dei culti arborei si configurano come icone e simboli testimoniali anche e soprattutto del sistema economico del territorio dell’Unione intercomunale, in funzione dei mestieri praticati un tempo e attualmente dismessi in gran misura. Il “Galante Colucci”, che ha già incontrato significativi consensi per le chiavi ispiratrici a cui si rapporta, si prefigge l’obiettivo di recuperare e valorizzare la storia del lavoro delle comunità locali ed è aperto alla partecipazione delle nuove generazioni, che frequentano le Scuole medie dell’area, come per tracciare una linea di ideale continuità tra ieri e oggi. E’ la continuità, per la quale il vasto patrimonio boschivo, di cui si ammantano i monti- insieme con le colline su cui prevalgono gli oliveti secolari- è destinato ad assolvere nuove e più dinamiche funzioni, ferma restando quella primaria e di sempre ch’è connessa in assoluto alle garanzie per la tutela naturalistica e per la salvaguardia manutentiva degli assetti idrogeologici e di valorizzazione paesaggistica.
Sono le funzioni, che fanno prefigurare per lo stesso patrimonio non soltanto la valorizzazione dei castagneti esistenti e l’impulso ad altre attività produttive, mettendo in campo progetti ben qualificati e realizzabili con le cospicue risorse del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione-Campania, ma anche delineando i profili di Boschi urbani, quali potenzialmente già sussistono naturalmente, per Arciano, il Litto, l’intero complesso dei Monti Avella, Faia Bella, Valle Fredda e le Fornine\Forchie rendendoli autentici attrattori del turismo ambientale e naturalistico, con servizi efficienti e di qualità per la sentieristica e per l’accoglienza con strutture lignee, nel pieno rispetto dell’integrità dei contesti arborei e territoriali.
Tre sono le sezioni, in cui si articola il “Galante Colucci”: la Narrativa e la Poesia, Arte e Audiovisivi; Grafica e Pittura. E i migliori elaborati dei ragazzi e delle ragazze saranno insigniti dei “Mai d’Argento”, le belle e stilizzate sculture, la cui ideazione e realizzazione si deve a Maria Montella, artista ed esperta di grafica, docente dell’Istituto tecnico statale, a Saviano. Una sezione speciale è riservata agli studenti di scuole superiori, universitari e, in genere senza distinzione d’età, a tutti i cultori della tradizione dei Mai. L’esposizione degli elaborati presentati, con la cerimonia di premiazione, è per la prima settimana di marzo, nell’Auditorium della “Parini”.