Protagonista dell’evento la “Corale polifonica, diretta da Luigina Conte, autrice dei testi e dello spartito musical-recitativo, con cui viene reso omaggio alle tradizioni popolari contadine e della silvicoltura del territorio. Un’operazione che ravviva e rinsalda la memoria delle comunità locali, costituendo un importante tassello nella configurazione della conoscenza dell’identità e della tutela del patrimonio socio-culturale dell’area intercomunale protetta dai Monti Avella.
di Gianni Amodeo
Andrà in scena, nella Chiesa parrocchiale di Santo Stefano, lo spettacolo musical-canoro, che la Corale polifonica “Città del Baianese”, propone secondo consuetudine per salutare il nuovo anno; uno spettacolo, che per l’arrivo del 2018 – ed ecco la novità- si integra e arricchisce di testi recitativi, che fanno da filo conduttore alla narrazione musicale, punteggiata e scandita dai canti ispirati dalle tradizioni popolari del lavoro contadino coniugato con quello dei molteplici mestieri connessi con la silvicoltura e praticati da sempre sui boscosi e ondulati panneggi del paesaggio ad arco che fa da corona al territorio, su cui svettano i Monti Avella, le cime del Litto insieme con quelle del Morricone e Arciano.
E’ un composito e ben congegnato mix, in cui si fondono testi e spartiti, composti e scritti da Luigina Conte, avvalendosi anche degli esiti del significativo lavoro di ricerca e recupero, realizzato qualche decennio fa per la fedele trascrizione dei canti, grazie al prezioso contributo di coloro che ne conservavano ancora la memoria verbale in vernacolo; lavoro, compiuto dal dottor Antonio Vecchione e “tradotto” in cd. Il mix, di cui è autrice Luigina Conte, inframmezzato da dialoghi di ariosa e scintillante ironia, richiama l’impianto narrante de “La cantata dei pastori”, la celebre rappresentazione tardo-seicentesca scritta da Andrea Perrucci, noto con lo pseudonimo di Ruggiero Casimiro Ugone, nella fantasmagorica versione del Maestro Roberto De Simone, ma con la sostanziale e calibrata variante dell’innesto dei canti popolari e dei cori della tradizione locale, che “sostituiscono”, per dir così, quelli della tradizione strettamente partenopea e vesuviana. Un impegno di notevole portata, quello affrontato e sostenuto con entusiasmo dalla Corale di Luigina Conte, che opera con spirito di puro volontariato con grande amore per il canto e la musica; un impegno di innegabile valenza artistica decisamente lodevole, di cui un saggio brioso ed elettrizzante si è registrato un mese fa nella splendida anteprima di presentazione- nell’Auditorium della “Parini”- insieme con il Concorso di idee della seconda edizione del Premio “Galante Colucci” per l’assegnazione delle artistiche statuine dei “Mai d’argento” e che coinvolge tutte le Scuole medie del territorio- con sezione speciale per gli studenti universitari e comuni cittadini- sui temi della tutela e della valorizzazione delle risorse paesaggistiche e naturalistiche dell’area, quali beni comuni e d’interesse generale, la cui sfera di salvaguardia è primaria in assoluto rispetto a qualsiasi altro titolo di proprietà privatistica, se si vogliono osservare le idealità della Carta costituzionale nei fondamenti della democrazia repubblicana.
La compagine della Corale,strutturata da oltre venti componenti, per “La Cantata dei baianesi” sarà “accompagnata” da un team di giovani musicisti di eccellente profilo, con il Maestro Pasquale Napolitano al pianoforte, Salvatore Colucci ed Enrico Marigliano alle chitarre, Carmine Di Giacomo alle percussioni, Giulio Mugnano al basso, con Luigina Conte violinista ed impegnata nella direzione dell’evento. E sulle singole parti dello spettacolo, ma soprattutto sui temi dei canti saranno aperte … finestre informative ed esplicative, con le riflessioni fornite dall’ideatrice e regista della spettacolo.