Gazebo alzato, com’è consuetudine da anni, con le insegne della Fondazione Telethon, in piazza Francesco Napolitano, e con la bella dotazione dei Cuori di cioccolata da distribuire per la campagna dicembrina di raccolta di fondi destinati alla ricerca scientifica sulle terapie delle malattie genetiche rare e sconosciute, un vasto ambito da scoprire ed esplorare che, generalmente, non catalizza né polarizza gli interessi e gli investimenti della grande industria farmaceutica – la cui mission predominante e strutturale è di ordine economico e finanziario- e spesso neanche quelli delle istituzioni pubbliche, per le quali, invece, dovrebbero rappresentare un riferimento costante.
E quella della Fondazione Telethon, alla pari di altri simili organismi, costituisce e alimenta la grande mobilitazione dell’associazionismo civile e del volontariato sociale che concorre a dare attivo sostegno per una nobile e generosa azione umanitaria in tutto il mondo. Un sostegno di libere donazioni per l’operoso e assiduo impegno di studio che coinvolge scienziati e ricercatori dei Centri dedicati e che- volendo restare nel solo scenario italiano- si identificano con il Tigem diretto da Andrea Ballabio, a Napoli, il San Raffaele di Milano, il Biogem, ad Ariano Irpino. Dato particolare per la campagna di raccolta del 2019, il protocollo di collaborazione siglato a maggio tra la Fondazione Telethon e l’ Azione cattolica italiana, potenziando e strutturando ancor meglio l’assetto dell’associazionismo e del volontariato da tempo coinvolti nel progetto. E la risposta della comunità è stata generosa, come per usanza ricorrente. “ Le aspettative- dice la dott.ssa Teresa Milite, giovane medico oncologo in servizio al “Pascale” di Napoli, coordinatrice dell’iniziativa- sono state rispettate in pieno, con un positivo livello di partecipazione. Una testimonianza di sensibilità e attenzione per tutto ciò che rappresenta la ricerca scientifica, che va incoraggiata e sostenuta. Così come devo evidenziare il coinvolgimento dei giovani e delle giovani di Azione cattolica, pienamente calati nel significato dell’iniziativa”.
Domenica- 22 dicembre- si replica sempre in piazza Francesco Napolitano, con il gazebo Pro Telethon che sarà alzato alle ore 9, 30. E sarà allestito anche, come già ha ben funzionato nella mattinata di ieri, sul Sagrato del Santuario di Santo Stefano, il “tavolo” per raccogliere le libere donazioni.
Intercettato e compreso dalla comunità nelle dovute forme il messaggio di Telethon, ma in piazza Francesco Napolitano, al contempo, faceva buona e bella mostra di sé il Mercatino del plesso di Scuola media “Parini” dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”. Una bella convergenza, quello del gazebo Pro Telethon con la parata di oggetti di varia composizione e espressività, specchio della creatività dei ragazzi e delle ragazze che frequentano il presidio formativo di via Luigi Napolitano. Una miriade di “lavoretti” manipolati e plasmati con eleganza. E sono andati a ruba. Il ricavato della vendita sarà dato in beneficienza alla Caritas cittadina.
Non c’è che dire: piazza Napolitano, nella domenica di ieri è diventata piazza Solidarietà.