BAIANO. De Luca ha inaugurato il restaurato cine-teatro “Colosseo”

BAIANO.  De Luca ha inaugurato il restaurato cine teatro “Colosseo”

Il recupero funzionale del complesso di via Marconi restituisce al territorio una struttura che gestita con una congrua programmazione può essere location di iniziative e manifestazioni di qualità,  facendo rete con i siti attrattivi di Avella e dell’intera area dell’Unione Intercomunale dell’Alto Clanio per promuovere cultura e arti varie, dalle rassegne teatrali di profilo regionale e nazionale alla musica classica e al jazz. Il ripristino dell’opera, realizzata sul finire degli anni ’40 del secolo scorso, ha richiesto un impegno di spesa per due milioni e mezzo di euro, con progettazione elaborata dal professore Pasquale Miano, docente della facoltà di architettura di Napoli. L’intervento e’ stato compiuto dall’associazione temporanea di imprese RaucciZampella.

di Gianni Amodeo 

BAIANO.  De Luca ha inaugurato il restaurato cine teatro “Colosseo”Si è conclusa la story del programma dei lavori per il restauro e il ripristino funzionale del “CineTeatro Colosseo”; programma realizzato dall’Associazione temporanea d’imprese RaucciZampella, in esecuzione della progettazione elaborata e sottoscritta dal professore Pasquale Miano , docente della Facoltà di Architettura della Federico II. Un percorso, che si è sviluppato nell’arco di oltre dieci anni tra stop and go, com’è prassi corrente per le opere che si avvalgono di finanziamenti pubblici, nazionali o regionali. E la svolta si è registrata con le normative sull’accelerazione della spesa pubblica, per evitare soprattutto la “perdita” delle risorse erogate dall’Unione europea; normative che hanno mitigato, per dir così, le disposizioni sulla razionalizzazione della spesa pubblica, “sbloccando” risorse e pagamenti.

BAIANO.  De Luca ha inaugurato il restaurato cine teatro “Colosseo”Un passaggio avvenuto a settembre nel 2015 con gli specifici provvedimenti della GiuntaDe Luca, dopo una lunga pausa di chiusura del cantiere proprio per mancanza di fondi; passaggio che, andava esaurito entro il 31 dicembre dello stesso anno, in osservanza disposizioni normative della Regione-Campania per la presentazione degli atti di rendicontazione finale e collaudo, propedeutici al reale accesso ai finanziamenti pubblici previsti e deliberati. Il termine previsto è slittato e la parola “fine” è stata appena scritta, restituendo al territorio e all’ Unione intercomunale dell’Alto Clanio, una struttura che insieme con i siti attrattivi naturalistici, storico-artistici e archeologici di Avella e dell’intera area può costituire un importante fattore di promozione e diffusione di attività e iniziative culturali, per la crescita civile delle comunità. Un capitolo di pagine bianche tutte da scrivere e che rappresenta un banco di prova serio e impegnativo per la politica locale.

Ma, per dare senso alla story conclusa con la cerimonia inaugurale a cui hanno partecipato il presidente della Regione.Campania, Vincenzo De Luca, il consigliere regionale Vincenzo Alaia, i parlamentari Massimiliano Manfredi, Luigi Famiglietti e tutte le rappresentanze delle amministrazioni locali del territorio, va ricordato che il programma di interventi è stato finanziato dalla Regione-Campania con risorse pari a poco più di tremilioni di euro, con successivo ridimensionamento a due milioni e circa 500 mila euro, deliberato dalla GiuntaCaldoro, in applicazione delle sopraggiunte e stringenti norme sulla razionalizzazione e sul risanamento della spesa pubblica, che hanno interessato, a loro volta, tutti i finanziamenti destinati alle opere pubbliche da realizzare nei Comuni della Campania, come di altre regioni del Sud, in particolare.. E di cui si è fatto già riferimento.

 LA VIRTUOSITA’ DELLA COMUNITA’  PREMIATA

BAIANO.  De Luca ha inaugurato il restaurato cine teatro “Colosseo”Di certo, un investimento premiale, con cui l’amministrazione regionale riconobbe la virtuosità civica della comunità nell’osservanza dei criteri della normale pratica della differenziazione dei rifiuti per il riciclo e il riuso; osservanza in atto fin dagli iniziali anni ‘ 90, nel rispetto delle disposizioni della normativa-Ronchi, grazie anche alla partecipazione azionaria della civica amministrazione pro-tempore, guidata dal sindaco Raffaele Napolitano, alla società pubblica della Pomigliano ambiente, attualmente dismessa, un modello di efficienza in quegli anni, ed ora sostituita dall’Eam, partecipata interamente dall’amministrazione della città del Polo automobilistico ed aerospaziale. Un assetto di organizzazione di servizi, che permise all’Ente di Corso Garibaldi di essere inserito nella specifica graduatoria dei Comuniricicloni della Campania, alla pari di Mercato San Severino, Atena Lucana, Cicciano, Casamarciano, Comiziano e la stessa Pomigliano d’Arco, tanto per citare alcuni territori urbani mai afflitti dall’emergenza-riifiuti.

Né va dimenticato che si deve proprio all’amministrazione-Napolitano l’acquisizione definitiva del CineTeatro Colosseo al patrimonio comunale, a cavallo degli anni ‘90 e del successivo decennio; acquisizione a cui si accompagnò lo stanziamento dei tre milioni di euro per la premialità riconosciuta. L’affidamento della progettazione –e conseguente gara d’appalto- tramite un bando di concorso di idee, si deve all’amministrazione, guidata dal sindaco Cavaccini nel 2006; progettazione, inserito nella specifica graduatoria del Parcoprogetti messa a punto dalla Giunta di palazzo Santa Lucia, presieduta da Bassolino, impegnando i 511 Comuni del territorio regionale ad “attrezzarsi” adeguatamente nella redazione di progetti esecutivi per opere di pubblica utilità, da inserire nelle corsie dei parametri sulla spendibilità delle risorse comunitarie europee, rese disponibili ed erogate dall’Unione europea. E la progettazione-Miano fu inserita tra le prime posizioni, che valse l’accesso alla corsia giusta dei finanziamenti pubblici, una volta resi spendibili.

 

LA CONFIGURAZIONE DEL “NUOVO” COLOSSEO: PLATEA, SALA-CONVEGNI, COLONNA SCENICA… E LA “GALLERIA” DI COLLEGAMENTO TRA VIA DIAZ E VIA MARCONI

BAIANO.  De Luca ha inaugurato il restaurato cine teatro “Colosseo”Occhio al Teatro Colosseo, riconfigurato secondo le coordinate progettuali del restauro, con cui è stato interamente ri-disegnato l’atrio non più ampio come in origine, ma reso meglio funzionale e “accogliente”. Tra gli elementi caratterizzanti dell’impianto hanno rilievo specifico la spaziosa colonna scenica alta trenta metri, il vasto palcoscenico, la platea con oltre 300 posti a sedere, la sala convegni, con circa 100 posti – un  gioiello di accogliente con una bella esposizione a mezzogiorno- l’innovativa apertura della “galleria” utilizzabile anche come spazio espositivo e che fa da asse di collegamento tra Via Marconi e Via Diaz, e tanti altri ambienti, includendo i servizi igienici e l’impianto illuminotecnico di avanguardia.

Sono elementi caratterizzanti strutturati con materiali e tecniche costruttive secondo criteri ingegneristici e architettonici al passo con i tempi, fermo restando l’integrale rispetto delle volumetrie preesistenti e connotative del CineTeatro Colosseo, concepito, progettato, realizzato con l’esclusiva destinazione di Spazio di intrattenimento e spettacolo nel centro storico cittadino, ad un centinaio di metri dalla stazione terminale della Circumvesuviana, in via Marconi. Un intervento costruttivo di ampia portata e mai prima realizzato sul territorio, concluso con l’inaugurazione del 1949. Il cantiere dei lavori restò aperto circa due anni e vi furono impegnate, in prima battuta, folte e cospicue maestranze locali- poco meno di cento addetti- che praticavano le faticose modalità costruttive del tempo, con l’uso esclusivo delle pietre tufacee e malte formate da calce e sabbia. L’impegno lavorativo delle maestranze locali fu integrato, per completare la struttura, da un’impresa edile di Roma, specializzata nella sistemazione delle capriate costitutive della volta. Un’operazione, anche questa, che si realizzava , per la prima volta, sul territorio.

BAIANO.  De Luca ha inaugurato il restaurato cine teatro “Colosseo”Negli anni ’70, però, il complesso di via Marconi non era più la Sala cinematografica attrattiva, quale ormai era diventata, con varie gestioni che si susseguirono, ma in perdita, inclusa quella dei Troncone di Atripalda, nel cui “giro” rientravano numerose altre “Sale”. La televisione non ammetteva concorrenza. E fu giocoforza l’approdo alla dismissione e alla trasformazione della struttura in un frequentato super-mercato per la vendita di detersivi e di oggettistica. Era la fase terminale della parabola della … visione che aveva avuto un imprenditore sui generis,   “don” Mimi’ Candela ch’era il direttore del locale Ufficio delle Poste; un’intuizione tradotta in una struttura che visse i suoi momenti aurei   fino agli anni ’60, mentre negli anni ’50 non solo era specializzata nella proiezione di film di “prima visione”, ma ospitava anche rinomate e importanti compagnie teatrali con elettrizzanti spettacoli di varietà e cabaret. Ed era il meglio dell’arte scenica di Napoli. Una programmazione di alto profilo, quella che il “Colosseo” proponeva grazie ai validi collaboratori, a cui si affidava “don” Mimi’ Candela e che erano assidui, esperti e ..selettivi frequentatori nella città partenopea della Galleria Umberto primo e del Salone Margherita, ma soprattutto di piazza del Gesù, dove operavano gli uffici dei Centri di “noleggio” delle produzioni filmiche- le cosiddette “pizze”- delle maggiori Case cinematografiche italiane ed estere.