Spett.le redazione, sono il dirigente dell’I.C. Giovanni XXIII di Baiano, prof. Salvatore Morriale. Ho avuto modo di leggere il Vs articolo (?) sulle accuse rivolte alla mia persona dal consigliere d’Istituto, sig. Cantalupo Angelo.
Siccome ritengo prassi corretta quella di consentirmi una replica, soprattutto da parte del Vs giornale, avverto la necessità di alcune precisazioni per puntualizzare come stanno le cose, essendo stato, a mia insaputa, tirato in ballo da soggetti che neanche conosco.
Partiamo innanzitutto dalle mancate presentazioni. Se il sig. Cantalupo avesse preso parte al primo Consiglio d’Istituto convocato in corrispondenza del mio insediamento, avvenuto a fine novembre, avrebbe potuto constatare che i saluti di benvenuto e le presentazioni di rito sono avvenute in quella circostanza (punto 1 all’o.d.g). Non può quindi addebitare a me una sua assenza, dovuta a suoi motivi personali.
Relativamente ai presunti finanziamenti persi, di cui il sig. Cantalupo adombra – non so se per scienza propria o, verosimilmente, indotta – una mia colpa, avrei potuto spiegargli a voce, qualora non avesse disertato anche la riunione di Venerdì 10 u.s., le ragioni della rinuncia. Evidentemente, invece, a differenza mia che preferisco lavorare senza bisogno di riflettori che mi pongano al centro dell’attenzione, lui ha sentito il bisogno di avvalersene per guadagnarsi uno sterile “momento di gloria” non percependo che gettare discredito sulla scuola frequentata dai suoi stessi figli penalizza l’Istituzione nel suo complesso e non certo la mia figura o il mio modo di agire che, per chi mi conosce, è sempre stato improntato alla massima trasparenza e, soprattutto, al rispetto delle regole, rispetto per i quali non ho il bisogno di avvalermi della guida e dei suggerimenti del consigliere in questione.
Venendo al punto Circo, appare utile fornire anche qui qualche chiarimento. Ogni volta che si effettua un’uscita didattica, un Dirigente (almeno io lo faccio) si fa il segno della croce sperando che non accada nulla, innanzitutto nell’interesse dei discenti, cui nessuno augura del male; e in secondo luogo nell’interesse dello stesso Dirigente che è il soggetto che sarà chiamato in causa, visto che di sicuro una responsabilità per qualche mancanza, ex post individuata, gli sarà addebitata. Si comprenderà quindi che, da un punto di vista strettamente teorico, meno uscite si fanno e meglio è per tutti, in primis per il Dirigente. Il sottoscritto è addivenuto pertanto alla determinazione di consentire tale uscita (che comunque doveva essere approvata previo parere conforme del Consiglio d’Istituto) dopo aver constatato lo spirito di abnegazione di diversi docenti che gli hanno chiesto di non privare i bambini di uno spettacolo, quello circense, di cui noi tutti abbiamo potuto godere da bambini quando vi erano meno lacci e lacciuoli da parte della normativa scolastica rispetto a quella attuale. Il sig. consigliere Cantalupo, dimostrando di essersi informato poco, avrebbe potuto constatare che non si doveva fare alcuna gara poiché il trasporto sarebbe stato effettuato a carico dello stesso circo, presso la cui biglietteria le docenti accompagnatrici avrebbero pagato – brevi manu – il biglietto di ingresso direttamente alla cassa, avendo provveduto, dati i tempi ristretti, a raccogliere i soldi ed essendosi diligentemente assunte anche la responsabilità della loro custodia. Quindi nessun passaggio per il bilancio della scuola, come spesso si fa in tanti Istituti d’Italia (per fare un esempio che mi riguarda, racconto che nella scuola primaria frequentata da mia figlia, le docenti hanno fatto sapere soltanto giovedì scorso che stamani, sabato, quindi dopo soli 2 giorni, i bambini sarebbero andati a teatro. Ho messo i 5 euro richiesti in tasca a mia figlia che li ha consegnati alla maestra, senza alcuna gara d’appalto, come invece il consigliere sembrerebbe pretendere ogni volta e senza chiedere un’apposita convocazione del Consiglio d’Istituto, come invece ho fatto io per Baiano avendo appurato lo spirito polemico di alcune persone cui evidentemente non piace il mio tentativo di normalizzare certe situazioni a dir poco ambigue). Credo quindi che il far venir meno il numero legale non ha rappresentato un bell’esempio di comportamento. Non si è fatto un dispetto a me, ma ai bambini cui si è privata a possibilità di assistere ad uno spettacolo che tra qualche tempo sarà annoverato tra gli “antichi mestieri” e le maestre dovranno far effettuare ai futuri bambini una ricerca sul tema.
Altra disinformazione – ed uso un eufemismo poiché, ad essere benevoli, dovrei parlare quanto meno di ignorantia legis – il consigliere dimostra relativamente al tema contributi scolastici. Nelle poche occasioni che ho finora avuto di incontrare i genitori, ho sempre chiarito – in maniera cristallina – che il versamento in questione è volontario e non obbligatorio e serve, quasi sempre, per far fronte agli impegni per la realizzazione del POF.
Il contributo, già fissato in € 10,00 (dieci) da chi mi ha preceduto (e probabilmente si sarà espresso a favore lo stesso consigliere Cantalupo, visto che è il C.d’I. ad indicarne la misura; solo che oggi, per spirito unicamente provocatorio, se ne è dimenticato) viene indirizzato esclusivamente ad interventi finalizzati all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta culturale e formativa (Legge 40/2007 art. 13).
La richiesta di tali contributi volontari per i quali, si ripete, ho sempre sottolineato che non sussiste per le famiglie alcun obbligo di versamento anche se la legge fiscale li prevede (TUIR di cui al DPR 22 dicembre 1986, n. 917; Legge 2 aprile 2007, n. 40 art. 13, commi 3 e 7) e benché il sig. Cantalupo, o chi glielo ha suggerito, sembra non saperlo, nasce dal fatto che la scuola senza di esso dovrebbe, solo per fare qualche esempio, eliminare la possibilità di fornire gratuitamente le fotocopie per l’attività didattica – con ciò riducendo consistentemente le occasioni per i docenti di effettuare esercitazioni con gli allievi -, non si potrebbe effettuare nessun acquisto di materiale didattico e/o di attrezzature per i laboratori, non si potrebbe effettuare nessun corso di recupero o di potenziamento, nessun corso di teatro, nessun corso per il conseguimento della patente europea del computer ecc.
Chiudo questa mia augurandomi di non essere chiamato più in causa senza offrirmi un elementare principio di contraddittorio, regola cardine in democrazia, che chiedo cortesemente anche alla Vostra redazione di applicare.
E mi auguro che d’ora in avanti il sig. Cantalupo si confronti prima con me, non costringendomi a dedicare in futuro altro tempo per dover rispondere su questioni di cui “ha sentito dire”, visto che non era presente. Bastano già le innumerevoli incombenze che quotidianamente gravano sull’Istituto da me diretto, ad assorbire gran parte delle mie energie in maniera estremamente defatigante. E auspico, soprattutto, che il consigliere Cantalupo si renda conto che il tempo dedicato a rispondere oggi pomeriggio alle sterili polemiche da lui sollevate, è tempo prezioso che volentieri avrei dedicato ai miei figli che speravano almeno oggi di giocare con il loro papà.
Ponendo fiducia nella pubblicazione, colgo l’occasione per inviare cordiali saluti.
Il Dirigente Scolastico prof. Salvatore Morriale