Brani di Secret garden, Experience, Schindler’s list,- tra le opere e partiture più espressive del vasto patrimonio che permea la Letteratura musicale ancorata al racconto delle strazianti sofferenze vissute da milioni di ebrei, rom, bambini deportati nei campi di concentramento e sterminio allestiti dal nazismo hitleriano nazista -, saranno il filo conduttore della Giornata della Memoria, che si svolgerà domani, alle ore 10,30, nei locali de L’Incontro, in via Luigi Napolitano. Una scansione di brani che saranno eseguiti dalla giovanissima violinista, Domenica Salapete, studentessa del Liceo scientifico statale Nobile–Amundsen, diretto dalla professoressa Luigia Conte, a Mugnano del Cardinale, per un percorso di riflessione sull’immane tragedia della Shoah.
Un percorso, in cui s’incontreranno con la specificità dei rispettivi ambiti, per un verso, il romanzo, intitolato Né rosso né nero, di cui è protagonista Josef Bican, esemplare figura di giocatore di calcio e, prima ancora, uomo di libertà e nobile passione civile, per l’altro verso, il Focus sui complessi ed articolati profili di lettura e interpretazione della Shoah, paradigma ideologizzata del Male assoluto, inverato e attuato dal totalitarismo nazi–fascista.
Né rosso né nero, sarà presentato in info–point e conversazione dall’autore, Angelo Amato De Serpis, brillante narratore e giornalista , rivisitando l’Europa degli ’30 e ’40, attraverso la testimonianza del popolare e mitico Pepi Bican, per il quale lo sport è pratica di libertà e sana emulazione, inconciliabile con regimi e sistemi totalitari.
Il Focus sulla Shoah sarà sviluppato dall’avvocato Giuseppe Macario, valente professionista, particolarmente attento allo studio delle problematiche del territorio e sensibile all’impegno civile. Sotto i riflettori, gli orrori tremendi e terrificanti con cui si consumò la Shoah, ma anche i silenzi, le colpe, le indifferenze e le responsabilità, al di là dello stesso perimetro ideologizzato e praticato nella connotazione anti–ebraica, anti–semitica, anti–sionista e razzista, con matrice nazifascista. E punto di riferimento sarà anche la radicalità delle leggi razziali del 1938, recepite e fatte proprie- è opportuno evidenziare- dall’intero mondo accademico italiano. L’unica voce di dissonanza e ripudio, fu quella di Benedetto Croce, il filosofo della libertà.
Ad integrare il percorso le letture tematiche, curate da Giusy De Laurentiis. Introduce l’evento, Carlo Melissa; coordina, Gianni Amodeo.