di Gianni Amodeo
“Continuiamo a camminare lungo il suo solco. Il solco dell’impegno per il territorio, la passione per la politica, la dedizione e la determinazione. Sono questi gli insegnamenti che ci ha lasciato Pietro Foglia. Il ricordo del compianto presidente del Consiglio regionale della Campania, dell’amico, della guida è vivo nel cuore di molti di noi. A due anni dalla sua dipartita ci stringiamo ai famigliari e vogliamo ancora una volta rimarcare la sua straordinaria opera a favore delle comunità irpine”.
E’ la testimonianza, con cui l’avvocato Domenico Biancardi, sindaco di Avella e presidente della Provincia di Avellino ricorda Pietro Foglia, a due anni dalla morte. Un ricordo nelle cui parole echeggiano i valori dell’amicizia e la consonanza dell’impegno politico, per concorrere alla costruzione della migliore società possibile. Sindaco di Baiano negli anni ’80 e presidente del Consiglio regionale della Campania, con la Giunta presieduta dall’on.le Stefano Caldoro, nella tornata elettorale del 2010.
Pietro Foglia, ingegnere meccanico, con un eccellente cursus studiorum e interessi culturali sempre vivi nei più disparati ambiti del conoscere, laureato giovanissimo aveva compiuto importanti esperienze di lavoro nell’industria aeronautica e spaziale a Seattle, negli States, facendo parte del team impegnato nella progettazione del Boeing 767, per rientrare in Italia e operare, dopo aver superato la relativa selezione concorsuale, negli ambiti dirigenziali della Cassa del Mezzogiorno. Un percorso professionale e tecnico sviluppato in parallelo con la passione e la dedizione per la politica, ancorate al moderatismo laico delle cui istanze è stata interprete la Democrazia cristiana, in cui si riconosceva; istanze che Pietro Foglia ha rappresentato con spirito di servizio e senso pragmatico, sia negli organismi consortili di servizio presieduti, come l’Asi di Avellino, sia nei ruoli istituzionali di rilevanza considerevole che ha esercitato prima nella vice-presidenza della commissione regionale per l’agricoltura e poi alla guida del Consiglio regionale.
Ed in questa prospettiva, basterà ricordare l’azione di supporto alla realizzazione delle infrastrutture ferroviarie, basilari per rompere l’”isolamento” dell’ Irpinia, di cui è basilare l’Alta capacità Napoli–Bari ormai in fase realizzativa, le iniziative messe in atto per valorizzare il Polo industriale di Pianodardine, o i progetti di legge per il potenziamento delle funzioni e competenze delle Comunità Montane, rendendole attive nella mission stabile e permanente del governo dei territori. E senza dire dell’impegno che Pietro Foglia ha profuso per anni a sostegno dei Comitati civici, promotori dell’istituzione di Montoro, Città della Valle dell’Irno, quale s’è costituita nel segno della Municipalità unica, superando gli anacronismi storici e i pesanti limiti di governance amministrativa delle due Montoro, facendo proprie le finalità non solo della specifica normativa della Regione Campania, così com’è stata applicata, ma anche lo spirito delle legislazioni nazionali della “142” e della “Delrio”, ma anche delle normative dell’Unione europea orientate, da sempre, sul sostegno alle politiche della coesione amministrativa dei territori, andando oltre le chiusure dei deteriori localismi e municipalismi senza futuro, nei tempi dell’inclusione civile tra i popoli e dell’intercultura diffusa.
Una scomparsa, quella di Pietro Foglia, che ha rappresentato una pesante e dura perdita civile per l’Irpinia. Il ricordo di Domenico Biancardi ne dà una congrua e onesta rappresentazione. E di franca e pubblica gratitudine ch’è … bene sempre più raro, da ammettere e riconoscere. Pietro Foglia se n’è andato, per strambo e triste destino, l’ 11 dicembre del 2018, quando compiva i 68 anni d’età. Ed aveva ancora molto da dire e fare per il consenso popolare di cui godeva e che aveva saputo conquistare, tanto da risultare in Irpinia tra i candidati di tutti i partiti il più votato sia alle “Regionali” del 2015, con circa 12 mila voti di preferenze personali, sia alle “Politiche” del 2018, con oltre 39 mila voti di preferenze personali. Ma nel calcolo dei seggi da assegnare, non scattò favore dello schieramento centrista e centro–destra che rappresentava nell’una e nell’altra tornata alcun seggio.
Una beffa amara e dura- essere il più votato, senza poter rappresentare la comunità provinciale-, dalla quale, tuttavia, s’era ripreso sul piano morale, restando ancorato alla passione politica, di cui viveva e che Biancardi evidenzia con efficaci parole. Una ripresa che non sorprende chi scrive queste righe, avendo ascoltato spesso in Consiglio gli interventi di Pietro Foglia. Interventi di forte calore e passione appunto, ma anche e soprattutto precisi e dettagliati in termini tecnici e di competenza; interventi che denotavano studio delle materie e dei problemi trattati, per additarne soluzioni concrete e fattibili.