di Gianni Amodeo
Sarà l’Agenzia delle Entrate a definire, secondo i parametri di legge, il valore di mercato per la congruità del corrispettivo economico che l’ Asl Avellino verserà per l’acquisizione dell’area che rientra nel Piano di edilizia economica popolare per la realizzazione della nuova sede del Distretto sanitario, attualmente operante in via Nicola Litto; area di circa 1300 metri quadrati di proprietà comunale che l’amministrazione dell’Ente di corso Garibaldi ha reso disponibile, aderendo alla richiesta formale dell’Asl , in funzione dello specifico protocollo d’intesa sottoscritto dai “vertici” dei due Enti. Un’iniziativa – con un impegno di spesa pari a due milioni e duecento mila euro– assunta nell’ambito della programmazione dell’edilizia sanitaria della Regione-Campania. E per i dettagli di cronaca va rilevato che analoghi protocolli d’intesa, funzionali a potenziare e migliorare la rete dei presidi di assistenza sanitaria sono stati siglati a settembre scorso con altre amministrazioni comunali, tra cui quelle di Ariano Irpino e Atripalda.
La valutazione dell’Agenzia delle Entrate chiuderà l’iter sviluppato dagli Uffici tecnici dell’ Asl e dell’Ente di corso Garibaldi con i correlati riscontri di fattibilità per l’acquisizione dell’area e la realizzazione della nuova struttura, che sorgerà nello stesso contesto, in cui opera attualmente il Distretto sanitario di via Nicola Litto – in uno stabile di proprietà privata- attivato il 16 settembre del 2014, dopo la dismissione degli angusti e inadeguati ambienti e locali utilizzati per venti anni nel palazzo municipale. Una scelta, quella di quattro anni fa, penalizzante per la vita sociale e gli esercizi commerciali del centro storico, ma logisticamente valida e utile per i diretti accessi sia con la strada statale della 7–bis che con l’A–16, tenendo presente che il bacino d’utenza distrettuale è costituito dai 13 Comuni dell’ Unione dell’Alto Clanio e del Vallo di Lauro, con una popolazione di circa 50 mila abitanti.
Il cambio di passo tradottosi nella qualità per l’accoglienza degli utenti, fu attuato dall’allora Asl Avellino–1, diretta dall’ingegnere Sergio Florio, alla luce del pubblico bando per l’acquisizione in fitto di un immobile idoneo e di recente costruzione. Tre furono le risposte d’adesione al bando e la scelta -sulla base dei parametri richiesti e delle prescrizioni da osservare, con gli interventi di adeguamento da eseguire secondo i canoni edilizi di un normale presidio sanitario- cadde sull’attuale struttura di via Nicola Litto, con piano rialzato e primo piano che si sviluppa su un’area di oltre 800 metri quadrati, a cui va aggiunta l’area riservata al parcheggio–auto; struttura che risponde bene all’articolata gamma di prestazioni e servizi che eroga il Distretto, con un canone di fitto che vale circa 100 mila euro all’anno. E, di passaggio, va ricordato che il canone di fitto versato dall’Asl all’amministrazione dell’Ente di corso Garibaldi, quando il Distretto era “ospitato” nel palazzo municipale era pari a 1500 euro, a far data dagli iniziali anni 2000.
Un impegno di spesa certamente notevole per l’ Asl che con l’operazione prevista dal protocollo d’intesa sottoscritto con l’amministrazione comunale compie un sicuro investimento di lunga prospettiva e pubblica utilità sociale, per potenziare il proprio patrimonio. Il punto di riserva e di prima impressione, tuttavia, potrebbe rapportarsi alle dimensioni della superficie da utilizzare per costruire la nuova sede distrettuale, con la dotazione di parcheggio e l’adeguata viabilità; dimensioni che appaiono ridotte rispetto al ruolo e alle funzioni che sono riservate ai Distretti nel quadro del potenziamento della rete assistenziale sui territori e di prossimità alle comunità cittadine. Ma, quello accennato, è soltanto un semplice elemento di riserva, che nulla toglie alla validità dell’operazione; elemento di riserva che sul piano urbanistico e tecnico-logistico sarà stato certamente focalizzato e vagliato.