di Gianni Amodeo – Foto di Antonio Guerriero
Non figura nell’ufficiale toponomastica cittadina con la specifica targa o lapide d’intitolazione, ma nella corrente vulgata locale è conosciuta come piazza Santo Stefano, in omaggio al Levita, protomartire della cristianità e venerato patrono della comunità cittadina. E la vulgata corrente fa premio sulle “carte” burocratiche.
E’ l’ampia piazza, che fa da anello di congiunzione tra piazza Francesco Napolitano, di cui è la naturale propaggine fisica, e la Villa comunale, caratteristica per il suo patrimonio arboreo ben curato e l’impianto sportivo polifunzionale con tribune. Un’accogliente slargo – pavimentato ed attrezzato oltre trent’anni fa sull’area di sedime, derivata dalla demolizione del monumentale edificio delle Scuole elementari, costruito agli inizi del ‘900– che fa da location per il mercatino settimanale del giovedì, oltre che per manifestazioni ed eventi di generale interesse e rilievo per concerti musicali e spettacoli teatrali. Un’ospitale e vivace agorà frequentata con intensa animazione sociale in tutte le ore e giornate, specie quelle domenicali, prima dell’avvento della pandemia del Sars–Cov–2 che ha cambiato e continuerà a cambiare sotto tutte le latitudini sempre di più stili ed usanze di vita con il carico di sofferenze, inquietudini e dolore che trascina con sé.
In questo scenario si colloca, per quello che rappresenta sul piano dei sentimenti e della devozione religiosa per la piccola comunità cittadina, la costruzione in fase avanzata dell’ Edicola votiva in onore di Santo Stefano proprio nella piazza che la voce e la consuetudine popolare hanno dedicato al Levita. Un progetto, posto in … campo e voluto dalla Commissione per i festeggiamenti patronali del 2018, presieduta dal parroco don Fiorelmo Cennamo, in collaborazione con l’amministrazione guidata dal sindaco Enrico Montanaro che ha concesso le necessarie autorizzazioni per l’utilizzo del suolo pubblico dello slargo di piazza e il controllo dell’Ufficio tecnico comunale, diretto dall’architetto Costantino Canonico. Nell’Edicola votiva, strutturata in muratura con rivestimenti in marmo e copertura ad arco, sarà collocata sull’apposito piedistallo la statua del Santo, modellata da Giuseppe Cacace,il prestigioso artista-artigiano rinomato per la qualità e l’espressività della statuaria sacra e delle produzioni devozionali che realizza nel “suo” speciale laboratorio, in quel di San Vitaliano.
Nei lavori in corso, all’insegna della gratuità, sono impegnati volontari della Commissione dei festeggiamenti patronali del 2018, con Mast’ Stefano ‘O Taccone, Maestro muratore e carpentiere di collaudata affidabilità, al secolo Stefano Guerriero ch’è, direttore di cantiere ed … esecutore d’opera, nello stesso tempo. Né più, né meno rispetto al ruolo svolto nella Commissione. La sequenza fotografica che illustra l’andamento dei lavori si deve, al figlio Antonio.
Dettaglio di cronaca, l’intero onere economico per l’allestimento dell’ Edicola votiva di Santo Stefano,è stato sostenuto con l’avanzo di gestione, a chiusura del bilancio dei festeggiamenti appena citati. Una modalità di trasparenza, per restituire alla comunità quello che con le sue piccole donazioni ha dato … al netto degli impegni sostenuti per le onoranze patronali.