Quando ho mosso i miei primi passi nell’impegno civile e politico, aderendo alla organizzazione giovanile di AN nella metà degli anni 90, ho sempre ritenuto dirimente la dedizione appassionata, la partecipazione convinta e la militanza nel suo paradigma più puro e disinteressato. Nel corso della mia vita, che mi ha dato la fortuna di raggiungere traguardi e soddisfazioni professionali e familiari, non mi sono mai tirato indietro ogni qual volta abbia ritenuto di partecipare a battaglie politiche che ritenevo eticamente giuste; ho più volte partecipato alle elezioni, attraverso candidature di servizio e di bandiera, non curante delle logiche della convenienza personale, del profittevole, del tornaconto.
Cinque anni fa sono stato fra gli animatori della lista “Baiano in Cammino” che fu un tentativo di promuovere una alternativa alla logica autoperpetuante del solito ceto dirigente locale del Centro-Sinistra. Nella nostra città, che pur ha una importante tradizione di Destra nella coscienza civica, oggi può riaccendersi la speranza di un cambio di passo della Amministrazione, in quanto è sempre più stretto e collaborativo lo spirito di ritrovata sintesi fra le anime che composero la lista “Baiano in Cammino” e quelle che, invece, si schierarono con l’avv. Emanuele Litto e la sua compagine “Io ci Credo”. Unendo le forze e le proposte, sono convinto che le elezioni del 2022 possano offrire al corpo elettorale l’auspicato nuovo corso per il bene della nostra comunità. È il momento di trasformare in azione concreta e percepibile le legittime istanze di cambiamento che sono diffuse e condivise nella nostra comunità di popolo.
Baiano è ormai stretta nella morsa dell’indifferenza e della disillusione, avendo smarrito la sua centralità d’area e patendo un sensibile affanno rispetto alla crescita economica, culturale e sociale del territorio mandamentale. Il mio è, quindi, un accorato appello per la rinascita, cui vorrei aderissero non solo tutti i protagonisti del dissenso alla Amministrazione Montanaro, ma anche quelle autorevoli figure della società civile che avvertano il bisogno autentico di offrire il proprio impegno e la propria caratura ad un progetto di una Baiano nuovamente protagonista.
Raccogliere le grandi sfide dei tempi presuppone avere un senso strategico di visione, al fine di offrire al tessuto produttivo lo sbocco necessario per offrire benessere diffuso attraverso il lavoro e l’erogazione di servizi; una amministrazione ha altresì il dovere di pianificare e rispondere alle esigenze sociali, infrastrutturali e culturali, di investire sui giovani e di tutelare i deboli.
In questi ultimi dieci anni non abbiamo costruito, poco si è fatto nelle grandi come nelle piccole cose: dal mancato sviluppo dell’area industriale fino all’abbandono della villa comunale, ormai rifugio di persone dubbie; ricordo la inaugurazione del teatro durante la scorsa campagna elettorale, alla presenza del Presidente della Regione: molto brava, l’amministrazione uscente, in proclami e propaganda, non altrettanto nella concretezza. Occorre costruire un’opera volenterosa di rilancio per la nostra città che, invece, altrimenti e inesorabilmente si avvia al declino.
Ecco perché questa volta intendo cimentarmi senza risparmio di forze, portando in questa fase il mio contributo valoriale e di proposta affinché le energie civiche e politiche del Centro-Destra baianese riacquisiscano la consapevolezza del momento cruciale che è rappresentato dalle elezioni amministrative del 2022, superando le divisioni, e proponendo insieme la migliore offerta politica di partecipazione. Già da adesso ringrazio il dott. Carlo Mascheri e il collega Emanuele Litto, che stanno lavorando a questa necessaria ambizione di unità, confidando che facciano lo stesso anche i Partiti e le migliori personalità della società civile, al fine di edificare l’architettura di un futuro migliore per tutti i baianesi.
Se sarà necessario, sarò della partita esponendomi in prima persona e candidandomi, con lo stesso spirito di etica civica che mi ha sempre mosso fin dai tempi di gioventù, rispondendo alla chiamata di una vocazione laica, che mi ha sempre spinto da offrirmi alla causa civile.
Giovanni Candela