Il 29 dicembre, alle ore 19.00, nella Chiesa dedicata al nostro Santo Protettore si è tenuto il “XXII° Concerto di S. Stefano”, evento conclusivo del Natale Baianese, divenuto ormai consolidata tradizione. Il programma è stato come al solito ricco e apprezzatissimo, con marce e brani di musica operistica e successi internazionali per finire con l’inno della festa del Maio, “Oi Stefanì”, che tocca i cuori di tutti noi e ci proietta in una dimensione senza tempo, onirica e nostalgica, affollata di tutti i baianesi passati, presenti e futuri.
Più di trenta gli artisti presenti, una vera e propria banda; il loro impegno è sempre lodevole e si sono esibiti con particolare intensità e fervore, tutti consapevoli del ruolo e del valore dell’evento e felici di esserci. Il loro entusiasmo è stato contagioso e si è trasferito al folto e appassionato pubblico che, in un’atmosfera viva, ha acclamato ogni brano e in particolare le esecuzioni dei solisti, tutti di livello superiore, le cui performances hanno deliziato i presenti, meritando applausi scroscianti.
Per l’indisposizione dello storico maestro Pasquale D’Anna, il cui prezioso impegno ci ha consentito di costruire i ventennali successi, il concerto è stato diretto da Massimo Santaniello, che ha dato prova delle sua riconosciuta eccellenza e, soprattutto, ha trascinato gli artisti con la sua tracimante carica di passione.
Ecco il programma eseguito:
- Piantoni, Vita Pugliese, Marcia sinfonica
- Mascagni,
Cavalleria rusticana, preludio e intermezzo
Amico Fritz, intermezzo
- Puccini, Tosca, Brani scelti
- Verdi, Traviata, preludio e intermezzo
- Bacalov, Colonna sonora del film “Il POSTINO”
Christmas Suite, raccolta di brani da musica internazionale per il Natale
Masi – Maiella, Natale Baianese.
La Festa del Maio di S. Stefano, grazie anche al Concerto, ha ritrovato il senso della partecipazione popolare ed è tornata agli antichi valori e significati.
“La Banda in Chiesa”, un format tutto baianese, riportato alla luce dopo più di trenta anni, è ormai profondamente radicato nel rito del Maio e nel cuore dei baianesi. La passione musicale è stata una delle pagine più belle della storia della nostra comunità. Fin dai primi del 900, grazie a vari interpreti e maestri, più o meno esperti, la musica è stata presente nella comunità e numerosi erano i giovani, in genere artigiani, che dedicarono il loro tempo a imparare a suonare uno strumento a fiato. Poi la svolta che accese la passione dei baianesi e cambiò completamente lo scenario: alla fine degli anni venti fu costituito il “Gran Concerto Città di Baiano”, una banda musicale che riscosse clamorosi successi. I baianesi ne furono entusiasti ed orgogliosi e manifestavano affetto in ogni occasione. Grazie alla musica, Baiano visse un momento di crescita ed emancipazione culturale. La testimonianza di come la “musica” abbia saputo esprimere i sentimenti più profondi del popolo di Baiano è data dalla partecipazione dei musicanti alle “Messe e notte”. I nostri semplici “musicanti” si offrirono spontaneamente per rappresentare l’umile devozione popolare per S. Stefano. Essi si esibivano in Chiesa, a partire dal 13 dicembre, Messa di S. Lucia, fino al Natale. Si alternavano ai piedi dell’altare con i loro strumenti, clarinetti, trombe, sassofoni, flauti, per eseguire, nell’entusiasmo popolare, brani famosi di opere conosciutissime. Era una gara, commovente e sentita, per manifestare attraverso la loro arte, i sentimenti che emergevano dal profondo della loro anima. Era anche un modo per cercare riconoscenza e legittimazione all’interno della comunità che, grazie a questo contributo, aumentava la sua forza di coesione, la sua consapevolezza di essere unita e solidale. Queste intense e affascinanti atmosfere musicali alle “Messe ’e notte” andarono perdute ai primi anni sessanta. Alla fine degli anni novanta, questa sublime storia, ahimè dimenticata, pesava sulle nostre coscienze di baianesi. Ritenemmo fosse un dovere morale il ricreare quel sentire comune che affratellava i fedeli baianesi, con un rinnovato orgoglio delle tradizioni e delle radici culturali, riproponendo la musica bandistica. L’obiettivo di risvegliare il rapporto con i nostri musicisti fu pienamente realizzato. Gli artisti hanno accolto il nostro invito con particolare piacere dimostrando non soltanto di essere disponibili, ma anche una non comune sensibilità e generosità. Il 13 dicembre del 1998 il miracolo: alla Messa e notte di S. Lucia, alle 05.30 una piccola banda ritornò nella Chiesa di S. Stefano dopo più di trenta anni. Possiamo dire con grande soddisfazione che, in questi anni, il movimento non ha mai smarrito l’entusiasmo iniziale, anzi è cresciuto e si è arricchito. I concerti sono diventati occasione imperdibile per gli appassionati di musica, un modello che, per la sua originalità, è apprezzato e replicato in molte realtà regionali. Un ulteriore vanto per Baiano. La Festa del Maio, grazie all’inserimento a pieno titolo nel suo cerimoniale di queste rinnovate tradizioni bandistiche, ne esce valorizzata.
Baiano costituisce un esempio di “mondo piccolo”, di piccolo paese, cioè, che ha saputo conservare e custodire le proprie storiche radici, tradizioni e identità. Questi piccoli paesi rappresentano una ricchezza nel panorama nazionale. Noi, come per la Banda, possiamo offrire all’esterno i valori, i costumi di vita, i modi di essere, ma bisogna essere capaci di andare oltre la Festa. Occorre saper proiettare le nostre originalità culturali e folcloristiche a un livello più ampio, liberandosi di aspetti troppo ristretti e angusti per essere apprezzati a livello regionale e nazionale Questo andare oltre la Festa, pur nel rispetto della storia, costituisce un esempio da imitare per il definitivo rilancio della festa stessa, cominciando per esempio dalla valorizzazione degli spari ad avancarica (come è dimostrato dalla manifestazione dell’otto dicembre). Riusciremo a farlo? Se sapremo essere uniti e solidali con obiettivi condivisi ed escludendo uno sterile protagonismo, allora sì, vinceremo questa battaglia.
Antonio Vecchione ed Enzo Arbucci