Nell’Arena comunale, relazione di presentazione ed illustrativa in info-point del dottor Peppe Colucci, in tandem con il dottor Andrea Bellofatto, sul ruolo delle Aggregazioni funzionali territoriali, l’innovativo modello di organizzazione dei servizi di base a fronte della pandemia Covid-19 messo a punto dell’Unità di crisi della Regione-Campania.
di Gianni Amodeo
Fotoservizio di Francesco Barlotti
L’unico e consolidato dato di certezza, in tempi di pandemia globale, è costituito,com’è ormai di generale e conclamata conoscenza, dall’obbligo di convivenza con il Sars- CoV-2, da cui è innescata. E va considerato che il Coronavirus, suscettibile di impreviste imprevedibili mutazioni, è terribilmente “orfano di terapie” specifiche e mirate, mentre sono di supporto le terapie che si applicano sui sintomi del Covid–19, per favorirne la guarigione,salvo complicazioni e interferenze di varia e diversa altra natura patologica, con conseguenze talvolta letali; e tutto ciò, in attesa del vaccino che lo debelli, assicurando l’ immunizzazione di lunga durata.
E’ proprio l’ obbligo di convivenza, che, fronteggiato con l’osservanza delle ormai note disposizioni di misura di sicurezza sociale e di autotutela personale -distanziamento sociale, mascherine con filtro anti-virus ed igiene personale e ambientale- ha permesso di superare la fase più acuta e grave della crisi sanitaria, che si è consumata tra marzo e maggio, segnata dal lockdown sull’intero territorio nazionale; una condizione, quella del lockdown, che, però, con tutte le ricadute a cascata di pesanti negatività sociali ed economiche già sperimentate, potrebbe di nuovo tradursi in amara e dura realtà in coincidenza l’annunciata e temuta seconda ondata del Coronavirus, tra ottobre e dicembre prossimi. Un’ipotesi che esige e impone la tenuta alta d’attenzione e di prudenza per un congruo ed efficace percorso di prevenzione, da concretizzare con la campagna di vaccinazione antinfluenzale capillare destinata alle fasce demografiche d’età fragile, da mettere in campo con immediatezza e una ben strutturata organizzazione logistica.
E’ la priorità che fa leva sui profili caratterizzanti l’influenza con decorso normale segnatamente nei mesi autunnali, che presentano, tuttavia, lo spettro sintomatologico costituito da analogie ed affinità con il quadro dei sintomi con cui si identifica e connota il Covid–19. Analogie e affinità, per le quali le insidie del Covid–19 potrebbero essere mascherate e confuse con la presenza di un innocuo stato febbrile, impedendo, di fatto, la tempestiva diagnosi della più che probabile sussistenza del Covid–19. E’ la condizione, che per se stessa evidenzia le ragioni essenziali, per attivare la campagna di vaccinazione antinfluenzale, quale passaggio di prevenzione, per isolare l’eventuale attacco in corso del Covid–19 con le terapie di supporto praticabili, per contrastare al meglio possibile con i farmaci disponibili i sintomi del male aggressivo. Un prospetto d’intervento di agevole realizzazione, per evitare la “tempesta perfetta”, ancorata alla sovrapposizione fallace e ingannevole tra la comune influenza e il Covid–19, come veniva definita dal dottor Andrea Bellofatto, del Distretto sanitario di via Nicola Litto, introducendo, il Focus sul rapporto tra la Medicina generale e la territorialità dei servizi assistenziali e sanitari, sviluppato dal dottor Peppe Colucci con la relazione illustrativa e le modalità dell’info-point. E sull’importanza di accelerare i tempi della campagna antinfluenzale, era focalizzata la ricognizione di Colucci, medico di base operante sul territorio e specialista di medicina generale, coordinatore dell’appena costituita Aggregazione funzionale territoriale, incardinata nel Distretto dell’Asl Avellino, con sedi operative a Baiano e Lauro.
Le amministrazioni comunali e il volontariato della gratuità civica. L’appello a far da sé, senza attendere soluzioni calate dall’alto
E’ una campagna, per la quale- affermava- è fondamentale la rete dei medici specialisti della medicina generale, che vivono il territorio in stretta sinergia con le comunità cittadine, per le funzioni di mission e deontologia professionale loro affidate; una scia nella quale, tuttavia e di necessità, s’innesta l’apporto che sono sollecitate a fornire le amministrazioni comunali, nel mettere a disposizione spazi e ambienti idonei con tutte le necessarie misure di sicurezza anti Covid-19 per accelerare e abbreviare, al contempo, i tempi tecnici della campagna di vaccinazione antinfluenzale; tempi tecnici che rispetto alla normalità del passato sono notevolmente allungati proprio per il rispetto delle disposizioni anti Covid–19. Ma con le amministrazioni comunali sono interpellate e chiamate a concorrere alla comune mission sociale pro-vaccinazione, le associazioni di volontariato e gratuità civica, in cui siano attivi infermieri e infermiere professionali. Un appello al saper far da sé, quando è del tutto possibile farlo con il semplice esercizio della buona volontà istituzionale e dei cittadini, rendendo un servizio alla comunità che si rappresenta e di cui si è parte. E senza attendere soluzioni dall’alto. E’ il positivo della sussidiarietà orizzontale praticata, bandendo il chiacchiericcio bolso e sterile dell’inutilità sociale.
Un punto di convergenza, su cui si registrava l’intervento del dottor Michele Casciello, già sindaco di Pago, specialista di Medicina generale della sede distrettuale di Lauro. La vaccinazione antinfluenzale- dichiarava- è un’operazione che le amministrazioni comunali possono agevolare, predisponendo con le misure di protezione appropriate l’utilizzo delle palestre scolastiche e di tutti gli altri ambienti di pubblica disponibilità. I medici dell’assistenza primaria, che operano sui territori sono pronti a svolgere già nell’immediato la loro mission, aggiungeva, purché si realizzino le necessarie condizioni per operare in sicurezza. Come dire, tutti secondo competenze,ruoli e responsabilità sono chiamati a “fare la loro parte” Un elemento di comune senso pragmatico, quello evidenziato da Casciello, su cui concordavano sia il sindaco di Sperone, l’avvocato Marco Santo Alaia, che ha avviato la procedura, per ottenere dalla Regione–Campania la disponibilità della tensostruttura da allestire sul territorio comunale, dedicata proprio alla campagna pro–vaccinazione, sia il dottor Enzo Cavaccini, medico di base e già sindaco di Baiano, nonché il professore Franco Masi, consigliere comunale, in rappresentanza del sindaco Enrico Montanaro,la dottoressa Silvana Acierno e Pasquale Noviello, già assessore, che proponeva da subito lo studio di fattibilità d’utilizzo della Palasport cittadino “Italo Picciocchi” o della Palestra dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII” del plesso di via Napolitano.
Un banco di prova, la vaccinazione antinfluenzale, con cui si misura nel giro di qualche settimana la capacità di programmazione e di operatività del nuovo modello di organizzazione della Medicina generale, che fa leva sulle Aggregazioni funzionali territoriali, prefigurate dall’Unità di crisi della Regione–Campania per la prevenzione e il contrasto al Covid-19. Un progetto ad ampio respiro di valorizzazione della Medicina primaria e di comunità, che punta sulla “cura olistica” dei pazienti e degli assistiti, ben distinta e separata da quella articolata nelle varie branche specialistiche praticate nelle strutture ospedaliere. E sono 135 le Aggregazioni funzionali territoriali configurate sul territorio regionale, di cui 12 in provincia di Avellino, con tre già operative in Alta Irpinia, con proficui riscontri. La quarta –con 25 medici specialisti di Medicina generale, si rapporta al Distretto di via Nicola Litto, diretto dalla dott.ssa Sabatina D’Andrea con sedi d’ambito a Baiano e Lauro- sarà operativa dal 15 settembre, a servizio di 13 Comuni, con popolazione che supera i 40 mila abitanti.