Baiano. Gaetana Aufiero e Sabato De Luca all’Incontro – Incroci letterari, tra narrativa sulle due guerre mondiali, Ucraina e poesia

Baiano. Gaetana Aufiero e Sabato De Luca all’Incontro   Incroci letterari, tra narrativa sulle due guerre mondiali, Ucraina e  poesia

di Gianni Amodeo

Baiano. Gaetana Aufiero e Sabato De Luca all’Incontro   Incroci letterari, tra narrativa sulle due guerre mondiali, Ucraina e  poesiaSquarci di storia aperti sull’Europa del XX secolo, così come si rincorrono nei processi geo-politici  e nei cambiamenti istituzionali lungo il sanguinoso trentennio, racchiuso tra la Grande guerra del ’1418,  con il tragico e triste retaggio di 20 milioni di morti, e la sua cupa propaggine  che nel ’3945  toccò il culmine di Guerra totale e di massa ancor più  distruttiva della precedente, investendo anche e duramente l’Asia e l’Africa, con l’epilogo dell’avvento dell’ era atomica che segnò l’annientamento di Hiroshima e Nagasaki,  lasciando dietro di sé – e in sé – oltre 100 milioni di morti, un cataclisma  dalle traumatiche e sconvolgenti dimensioni generato dall’ uomo contro se stesso. E quello che scaturì dalla conclusione della Grande guerra, a sua volta, era stato un trentennio non solo inframmezzato  dalla guerra di conquista coloniale dell’ Etiopia compiuta dall’Italia mussoliniana, con la conseguente proclamazione dell’Impero nella falsa e mistificante retorica della romanità ritrovata, e dalla guerra civile di Spagna, ma anche attraversato  integralmente e permeato radicalmente dai terrificanti  sistemi totalitari del nazionalsocialismo, del fascismo e del comunismo sovietizzato con la loro scia di nefandezze e stermini consumati in lager e gulag, persecuzioni e stragi etniche, atrocità e terrorismi massificati di ogni genere e ordine, per non dire delle libertà represse, dei diritti umani e civili conculcati o  annullati; sistemi totalitari sconfitti dalla storia – la cui memoria va custodita e vissuta quale monito da onorare con costante impegno e quotidiana osservanza-  i primi due nello scacco politico e militare subito dall’Asse GermaniaItaliaGiappone nel ’45,  il terzo nel dicembre del  ‘91 per l’auto-scioglimento politica dell’Urss che n’era stata interprete e alfiere,  mentre falliva  l’intero modello dell’economia della pianificazione statalista, imploso già negli anni ‘7080.

Baiano. Gaetana Aufiero e Sabato De Luca all’Incontro   Incroci letterari, tra narrativa sulle due guerre mondiali, Ucraina e  poesiaE’ lo scenario delineato per rapidi e sommi capi, che fa sfondo al primo appuntamento dell’agenda degli Incroci letterari, con cui L’Incontro, all’insegna dell’impegno e del volontariato civico, si propone di concorrere alla scoperta e alla  promozione delle espressioni e delle testimonianze della cultura, intesa nella più ampia valenza tematica possibile, che si sviluppano e manifestano nella realtà delle comunità e dei territori; un rendezvous, svoltosi nei locali del sodalizio in via Luigi Napolitano e  incentrato per l’esordio degli Incroci  sulle correlazioni tra narrativa storica e poesia, con introduzione di Carlo Melissa che evidenziava l’importanza della socialità da recuperare e ri-vitalizzare sul piano della normalità, dopo i periodi di lockdown  e le stringenti misure di sicurezza socio-sanitaria osservate e praticate di necessità, per fronteggiare e depotenziare il virus pandemico.

Conoscenza e socialità, guardando al futuro

Baiano. Gaetana Aufiero e Sabato De Luca all’Incontro   Incroci letterari, tra narrativa sulle due guerre mondiali, Ucraina e  poesiaNel presente,  in coincidenza proprio con il superamento dell’ emergenzacoronavirus, è fortemente avvertita l’esigenza di ritrovare la socialità restata a lungo sospesa, per guardare con fiducia verso il futuro, affermava Melissa; un obiettivo, in cui  L’Incontro si riconosce con le sue iniziative, per proporre opportunità di discorso pubblico   e suscitare stimoli di riflessione, rimuovendo, nello stesso tempo e con le cautele e prudenze dovute, le chiusure e le marginalità restrittive che hanno segnato in profondità il biennio 2020\21, riducendo a brandelli, se non vanificando,  la comune vita di relazione e di aperto scambio di opinioni diretto, ch’era consueta prima del covid19. Sono opportunità e stimoli- chiariva Melissa– che per il primo tassello di Incroci letterari sono forniti proprio  dall’ arco di tempo tra i due conflitti mondiali. Un complesso e complicato percorso di storia, ricomposto e rivisto così com’è stato vissuto nei territori dell’Istria, della Dalmazia e del Litorale adriatico; territori di confine, con popoli e popolazioni dalle lunghe storie di pacifica convivenza pur nelle matrici etniche e culturali distinte o diversificate, ma anche e spesso in aperto conflitto prima sociale e poi militare–  per i criteri e le scelte di espansionismo e dominio politico dei governi.

Baiano. Gaetana Aufiero e Sabato De Luca all’Incontro   Incroci letterari, tra narrativa sulle due guerre mondiali, Ucraina e  poesiaEra, in particolare, la rivisitazione, ancorata al proficuo e intenso dialogo che la professoressa Luciana Sorbini, coordinatrice dell’evento, sviluppava con Gaetana Aufiero, autrice di Anita e Nora\ due donne in fuga\ Da Wagna a Trieste, l’avvincente romanzo storico, pubblicato da Delta 3Edizioni, con vicende che s’intrecciano tra il tramonto della belle epoque e  il nuovo ordine mondiale emerso da Yalta nel  ’45, configurando l’antagonismo tra Ovest ed Est. Un racconto, di cui è archetipo Trieste, città di civiltà cosmopolita, faro d’arte, musica lirica e letteratura, capitale-simbolo della Mittel Europa asburgica ed austro-ungarica, così come Vienna n’era la capitale politica, ma è anche la Trieste  simbolo identificativo dell’intera Venezia Giulia, diventata tra il ’43 e il ’45, un altro dei tanti e vasti mattatoi umani  disseminati in Europa dalla seconda guerra mondiale, con la comune sorte di tribolazioni e sofferenze  vissuta dalle popolazioni dell’ Istria, della Dalmazia e del Litorale adriatico, in cui si susseguirono  scontri e battaglie di inaudita violenza tra le truppe d’occupazione della Wehrmacht  e le truppe di liberazione avanzanti dell’ Armata jugoslava e dell’esercito britannico, con cui si correlavano i partigiani slavi. 

Baiano. Gaetana Aufiero e Sabato De Luca all’Incontro   Incroci letterari, tra narrativa sulle due guerre mondiali, Ucraina e  poesiaAnita e Nora, storie personali e famigliari, plasmate dalle guerre

 Una realtà che Gaetana Aufiero ha il pregio di raccontare sia con il registro  della documentazione di fatti ed eventi, descrivendo luoghi e città nella specificità dei contesti evocati sul piano sociale e dei costumi, in virtù delle note capacità di ricerca con importanti esperienze maturate in Irpinia, sia con il registro della quotidianità – ch’è poi  lo sguardo, il sentire e il pensare tra mille vicissitudini e traversie personali e famigliari- delle  protagoniste del romanzo, Anita, la bella e già celebre cantante, per quanto giovane, del Lirico di piazza Grande, e di Nora, generosa ragazza d’origine e famiglia slava. Un’amicizia, la loro, ch’era nata a Wagen, la città delle baracche di legno, uno dei tanti campi di internamento, in cui  Comandi militari  austroungarici, relegavano e isolavano le persone che erano sospettate di potenziale tradimento verso Vienna, specie se risiedevano e vivevano in città e zone d’interesse strategico per le azioni e le manovre delle truppe e della flotta militare dell’Impero.

Baiano. Gaetana Aufiero e Sabato De Luca all’Incontro   Incroci letterari, tra narrativa sulle due guerre mondiali, Ucraina e  poesiaLe storie  di Anita e di Nora  diventano così il filtro e lo specchio che riverbera la storia da inarrestabile macchina di quel  tempo che ci si illude di vivere, ma da cui si è vissuti e con fini imperscrutabili, spesso in bizzarra casualità apparente,  ora favorendo e promuovendo  progetti di vita auspicati, ora facendo deviare i destini sognati dai loro itinerari immaginati. Ma quelle di Anita e di Nora  sono anche storie, da cui si effonde la luce della speranza e dell’amore per la vita e  il bene dell’umanità, al di delle tragedie delle guerre, che della vita e dell’umanità sono, la mostruosa e orrenda negazione. Una luce, che con fine sensibilità ed acuta intelligenza Gaetana Aufiero trasforma in narrazione fluida e scorrevole, in cui il plastico realismo si mescola e fonde alla perfezione con elementi di verosimiglianza.

Baiano. Gaetana Aufiero e Sabato De Luca all’Incontro   Incroci letterari, tra narrativa sulle due guerre mondiali, Ucraina e  poesiaE sulla scia  luce della speranza e dell’amore che rischiara l’orizzonte di Anita e Nora il dialogo tra Luciana Sorbini e Gaetana Aufiero  – donne di Scuola, con lungo corso di Materie letterarie e Storia nei Licei e negli Istituti statali d’Istruzione superiore, oltre che madri e nonne rispettivamente di tre nipoti per i quali stravedonosi apriva sulla condizione attuale dell’Ucraina, invasa, aggredita ed occupata dalla Russia di Putin, riproducendo in questo scorcio di XXI secolo proprio nel cuore dell’Europa quegli scenari di morte e distruzione che hanno marchiato indelebilmente il Novecento delle ideologie assassine e delle loro derive e che sembravano finiti nell’abisso dell’oblio.

E’ uno riproduzione che, invece e purtroppo, parla in modo angoscioso attraverso le donne, le giovani, le madri, le bambine e i bambini- evidenziava, Gaetana Aufiero–  in fuga dalle loro case e dalle loro città, devastate e rese spettrali dai bombardamenti aerei, dai missili micidiali e dagli asfissianti colpi d’artiglieria e dei tank con cui operano l’aeronautica e le forze militari russe. E verso l’ Ucraina e il suo coraggioso popolo che difende la propria storia,  il proprio territorio e le proprie libertà civili e politiche, la solidarietà espressa in aiuti  prima che doverosa- aggiungeva, la scrittrice- costituisce l’unica e concreta testimonianza di  umana condivisione, per costruire la Pace.

 Il coraggio e la dignità dell’Ucraina, trasformata incirco sanguinario

 Un crocevia di coscienza umanitaria e civiltà -, quello della Pace da ripristinare nell’ Ucraina trasformata da una guerra abietta  in un circo sanguinario, per dirla Ian McEwan, lo scrittore britannico autore di Espiazione e L’Inventore dei sogni-, su cui era calata la poesia, portatrice e messaggera, per sua intrinseca natura, dello spirito del bello e della vita. Era il rapporto PacePoesia, a far da chiave ispiratrice del dialogo che Luciana Sorbini sviluppava  con Sabato De Luca, autore della silloge intitolata Il Recto e il Verso, pubblicata da Edizioni Sinestesie. Un percorso compiuto tra risonanze liriche ed elegiache, ravvivate da immagini di gusto classicheggiante e scelte lessicali echeggianti l’antica matrice greca e latina. Una successione e varietà di composizioni, strutturate con garbo metrico di buona fattura,con l’ineguagliabile pregio di  raccontare in versi anche e soprattutto il territorio e l’incanto paesaggistico, con le gemme della Foresta demaniale di Roccarainola e dei Monti Avella, che l’imponente e sempreverde Partenio incornicia. 

A rendere suggestivo l’ eventoIncrocio, la lettura di pagine scelte del romanzo Anita e Nora, eseguita da Costanza Fiore, profonda conoscitrice della cultura teatrale, e la lettura di composizioni tratte da Il Recto e il Verso, proposta con puntuali riflessioni critiche da Giusy De Laurentiis.

O culore d’e pparole– che si pubblica di seguito- era il sigillo finale impresso dalla dizione recitata con caldo trasporto emotivo e intensa partecipazione da Costanza Fiore. Un sigillo, quello dei versi di Eduardo De Filippo, quale omaggio al Teatro, ma soprattutto al parlare, inteso come dire espressivo, con parole coinvolgenti e veraci di sincerità, così come si ritrovano nel lessico dell’universale e composita lingua napoletana, con le tante sfumature di significato che ogni sua parola incorpora. Un dire espressivo ponderato e misurato, che richiede e racchiude in sé anche e soprattutto la bella e difficile capacità ed attitudine a saper ascoltare gli altri, senza disdegnare, potendo e volendo, il saper leggere, tralasciando le facili opinioni di prima impressione e i pre-giudizi di maniera. Sono fugaci e ingannevoli.

 

O culore d’e pparole

Quant’ è bello ‘o culore d’ ‘e pparole Baiano. Gaetana Aufiero e Sabato De Luca all’Incontro   Incroci letterari, tra narrativa sulle due guerre mondiali, Ucraina e  poesia
e che festa addiventa nu foglietto,
nu piezzo ‘e carta –
nu’ importa si è stracciato
e po’ azzeccato –
e si è tutto ngialluto
p’ ‘a vecchiaia,
che fa?
che te ne mporta?

Addeventa na festa
si ‘e pparole
ca porta scritte
so’ state scigliute
a ssicond’ ‘o culore d’ ‘e pparole.

Tu liegge
e vide ‘o blù
vide ‘o cceleste
vide ‘o russagno
‘o vverde
‘o ppavunazzo,
te vene sotto all’ uocchie ll’ amaranto
si chillo c’ha scigliuto
canusceva
‘a faccia
‘a voce
e ll’uocchie ‘e nu tramonto.

Chillo ca sceglie,
si nun sceglie buono,
se mmescano ‘e culure d’ ‘e pparole.
E che succede?
Na mmescanfresca
‘e migliar’ ‘e parole,
tutt’ eguale
e d’ ‘o stesso culore:
grigio scuro.

Nun siente ‘o mare,
e ‘o mare parla,
dice.
Nun parla ‘o cielo,
e ‘o cielo è pparlatore.
‘A funtana nun mena.
‘O viento more.
Si sbatte nu balcone,
nun ‘o siente.

‘O friddo se cunfonne c’ ‘o calore
e ‘a gente parla cumme fosse muta.
E chisto è ‘o punto:
manco nu pittore
po’ scegliere ‘o culore d’ ‘e pparole.

Eduardo De Filippo