Sinceramente mi sarei aspettato da parte del nostro sindaco un’ ordinanza che consentisse l’apertura del cimitero nei giorni dedicati alla commemorazione dei Defunti, spalmando su un periodo più lungo di giorni il flusso di persone che vi si dovevano recare per rendere omaggio ai propri cari. Ovviamente sarebbe bastato seguire tutte le norme di prevenzione prescritte dell’unità di crisi regionale e i relativi controlli per far sì che non si verificassero situazioni di assembramenti e ovviamente confidando anche sul senso di responsabilità dei cittadini. Bastava avere un pò di coraggio in più, perché chiudere genera tensione e preoccupazione, mentre in questo momento storico bisogna convivere con questo maledetto virus e ovviamente, se vengono rispettate le regole, si prevale. Invece, non si è deciso di andare in controtendenza rispetto alle ordinanze regionali e stamane (venerdì 30 c. m.) , a causa di queste restrizioni, molti cittadini tra cui molti anziani si sono recati presso il cimitero, causando assembramenti in quanto non c’era nessuno che si occupasse di far rispettare il distanziamento fisico, provocando in loro un senso di frustrazione, in quanto ben consci che nei prossimi giorni il cimitero rimarrà chiuso. Mi si obietterà che non c’è personale sufficiente che si possa occupare dell’accesso cadenzato delle persone in ingresso ed uscita dal cimitero invece a tale finalità potevano essere destinati i volontari della protezione civile insieme al neo costituito gruppo di volontari civici, che ricordo già sono stati impiegati in attività che prevedevano tali funzioni ( elezioni regionali) svolgendo il loro compito in modo egregio. La mia non è una proposta campata in aria. Infatti anche il comune di Camposano ha adottato questo tipo di soluzione e addirittura nella città di Napoli le persone hanno la possibilità di recarsi al cimitero già dall’ultima decade di ottobre e fino alla prima settimana di novembre, compresi i giorni dedicati alla commemorazione dei nostri cari . Bastava aver un pò di coraggio perché chiudere non è la risoluzione del problema.
Gennaro Casoria