Questa mattina i ragazzi iscritti alle classi III della scuola secondaria di Primo grado dell’Istituto Comprensivo Statale “Giovanni XXIII” di Baiano, nell’auditorium della sede centrale hanno avuto modo di incontrare l’aggiunto procuratore della Repubblica di Avellino Vincenzo D’Onofrio il quale per il terzo anno consecutivo che onora con la sua presenza l’istituzione scolastica e soprattutto gradisce interagire con gli alunni sui temi della legalità. L’incontro di questa mattina è una degna conclusione del trittico iniziato il 18 e proseguito il 20 marzo con l’associazione Libera che nei plessi di Baiano e di Sperone hanno parlato, hanno dibattuto sui temi della lotta alle mafie e alla camorra. Il dott. D’Onofrio è arrivato a scuola intorno alle 10,30 accompagnato dalla sua discreta, ma organizzata e visibile scorta, insieme ai Carabinieri di Baiano che onoravano il territorio con la loro presenza e con il loro presidio. Nell’auditorium il Procuratore della Repubblica aggiunto è stato accolto dal caloroso applauso di tutti gli alunni e dei loro docenti accompagnatori.
L’incontro ha avuto inizio con un intervento della docente funzione strumentale Anna Napolitano che coadiuvata brillantemente dalla seconda collaboratrice del Preside Prof.ssa Anna D’Avanzo e dalla referente alla legalità Lucia Lippiello, hanno organizzato le domande e gli interventi dei ragazzi. Il primo dei quali è stato di tipo musicale, perché un gruppo di oboisti hanno suonato e cantato l’inno di Italia, dopo di che ha fatto seguito un la musica di Pino Daniele con “Napol è”. Dopo di che il dirigente scolastico Vincenzo Serpico, coinvolto e commosso è intervenuto sul tema della giornata. L’art. 3 della Costituzione italiana e il suo incipit:” la legge è uguale per tutti”. Il dirigente in maniera provocatoria, rivolto al Procuratore della Repubblica, agli astanti, e ai sindaci di Baiano , Montanaro e di Sperone, Alaia, presenti al tavolo, ha prodotto una sua domanda, una sua riflessione personale. “L’articolo 3 della Costituzione Italiana inizia con una affermazione quindi con un punto esclamativo alla fine oppure è un punto di domanda, e cioè la legge è proprio uguale per tutti”? Hanno fatto seguito la lettura di poesie composte dai ragazzi, di un rap sulla legalità, composto, cantato e suonato dagli studenti e poi le domande in sequenza: che cos’è la Costituzione, cosa si intende per giustizia, che cos’è la camorra, come si difenda la legalità e la civiltà del territorio. Dopo i saluti del sindaco Montanaro e del primo cittadino di Sperone Alaia il Procuratore della Repubblica ha catalizzato su di se l’attenzione richiamandosi a modelli da tutti conosciuti. Il giudice Francesca Morvillo, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Peppino Diana, il giornalista Carlo Siani, tutti richiamati a modello della legalità. Il Procuratore ha affermato: “La camorra e la mafia, la ‘ndrangheta, sono organizzazioni vili perché attaccano chi difende la giustizia ed è una voce sola, se tutto il popolo come richiamava don Peppino Diana riesce a farsi carico di propagandare, promulgare e difendere la legge parlando, la camorra, la mafia, la delinquenza organizzata non avrebbe più motivo di essere. Il dottore D’Onofrio ha parlato poi delle parole che hanno peso, che hanno sostanza, se vengono dette in modo giusto e nel posto giusto. Ha richiamato la sua personale esperienza di quando da ragazzo avendo assistito ad un litigio fu invitato a farsi i fatti suoi. Ebbene, ha detto il Procuratore D’Onofrio, esattamente non facendoci i fatti nostri che diamo motivo alla legge di potersi affermare.
L’incontro è andato avanti fino alle ore 13 allorquando il Procuratore ha ricevuto in dono dai ragazzi un cesto di prodotti alimentari tipici del posto, ed ha riascoltato il commiato ancora una volta coinvolto e commosso del dirigente scolastico Serpico che ha affermato: “Quella di oggi è per me una giornata essenziale, una pietra miliare, che mi ha dato la netta sensazione che fino a quando ci saranno personaggi come il Procuratore della Repubblica Vincenzo D’Onofrio, quella de “La Legge è uguale per tutti non può essere un punto interrogativo ma deve essere un affermazione che tutti dobbiamo difendere”. I saluti finali dei docenti, foto di gruppo e un piccolo buffet hanno reso finale la giornata.