13– 14 maggio, in scena il Concorso delle Orchestre degli Istituti comprensivi. Interessanti le dotazioni delle borse di studio che saranno assegnate.
di Gianni Amodeo
Scuola, impresa, lavoro e Musica.
Ambiti di distinte e singolari specificità con propri statuti e canoni metodici di ruolo e funzioni , che si arricchiscono e integrano, per varietà di stimoli e contenuti innovativi, nella reciprocità delle interazioni virtuose, alimentandone valori e incidenze con spirito di proficua cooperazione e di condivisa visione del presente e del futuro. Sono le modalità ad ampio spettro circolare, che non solo permettono di veicolare e far conoscere l’ operosità identificativa delle comunità e del loro rapporto con il patrimonio ambientale, storico- archeologico, enogastronomico del territorio, ma concorrono anche a promuoverne lo sviluppo generale, ponendo in valore le risorse e quelle potenzialità che sono del tutto, o in parte, inespresse, pur sussistendo infrastrutture e reti dei servizi di pubblica utilità, congrue per la messa in valore, come si ravvisa ed evidenzia nel contesto dell’ Unione intercomunale della Valle dell’ Alto Clanio, la terra mediana tra l’ Irpinia e la Città metropolitana di Napoli.
Sono le chiavi di lettura, che ispirano e permeano di sé il Concorso di cultura musicale, indetto e organizzato dall’ Istituto comprensivo Giovanni XXIII – Giuseppe Parini, con plessi attivi a Baiano e Sperone, diretto dal professore Pasquale Napolitano. Un progetto di vasto respiro, che impegna e coinvolge gli Istituti scolastici comprensivi della Campania, nella cui offerta formativa figurano corsi didattici ad indirizzo musicale. Come dire, una vera e propria parata delle formazioni orchestrali che rappresentano il fior fiore della cultura musicale, così come si viene proponendo e sviluppando nelle articolazioni di base primaria nel mondo– Scuola, in Campania. Una parata, che si protrarrà nella due– giorni del 13– 14 maggio, sul palcoscenico del Colosseo, nel cuore del centro storico cittadino. Un evento unico nell’ideazione e nell’ impegnativo assetto logistico- organizzativo che comporta, per il quale il Giovanni XXIII– Giuseppe Parini diventa … il piccolo e grande crocevia della Campania in Musica, con oltre duecento, tra ragazze e ragazzi provenienti da tutti i territori regionali, che si incontreranno negli spazi del Colosseo, per presentare, in ideale e coinvolgente emulazione, brani e composizioni della migliore produzione musicale, sul filo di spettacolari esibizioni per soliste \ solisti e di gruppo. Un bel vedere e un bell’ascoltare.
In concreto, il Concorso di promozione della cultura musicale, in parallelo con l’intrinseco valore artistico e del linguaggio dei generi musicali, con cui si connoterà, punta a rendere riconoscimenti di merito e di omaggio a Mario Picciocchi, alla cui memoria si intitola ed è dedicato, con l’assegnazione di significative Borse di studio, la cui dotazione economica si deve alla liberalità proprio della famiglia Picciocchi. Sono riconoscimenti, che polarizzano la sua esemplare e straordinaria storia di lavoro e di imprenditore, dalle felici intuizioni e tenace negli obiettivi da realizzare, con visione di chiara impronta europea. Una realtà d’azienda dalle solide radici e una prospettiva di storia socio – produttiva che continua, in virtù delle competenze economico-giuridiche e tecnico- tecnologiche, con cui operano i figli, Massimiliano, Roberto e Silvio, ne hanno raccolto il testimone e la lezione di vita, nel fortemente concorrenziale mercato d’importazione ed esportazione dei legnami e dei prodotti derivati, a livello internazionale. Così come va rilevato che l’acquisizione dei legnami che si lavorano e trasformano in azienda si realizza, sulla base delle necessarie certificazioni di pubblica garanzia, soltanto ed esclusivamente nei Paesi che attuano congrue politiche di tutela ambientale, contrastando e vietando le nefaste pratiche della devastante deforestazione selvaggia. Un’ azienda dinamica in modello green e ben presente nei mercati dell’ Europa del Nord, quella fondata da Mario Picciocchi, che, sulla scia di oltre 70 anni di attività, è tra le più accreditate società per azioni di settore operanti nel Sud, avvalendosi di sofisticati macchinari di lavorazione nell’imponente impianto realizzato nell’area Calabricita, ampliando l’originaria struttura– segheria, nelle immediate vicinanze del casello dell’ A– 16, Napoli – Bari, a 20’ di distanza dall’aeroporto internazionale di Napoli – Capodichino.
Fare impresa e valorizzare la territorialità
Ma è interessante soffermarsi sui momenti cruciali e importanti della vicenda imprenditoriale di Mario Picciocchi, nato a Baiano il 24 agosto del 1931 e prematuramente scomparso il 12 dicembre del 1986, per inquadrare più compiutamente lo spirito del Concorso, sulla cui istituzione è stato convergente in pieno l’orientamento della dirigenza del Giovanni XXIII – Giuseppe Parini, retta dal professor Pasquale Napolitano, e di Massimiliano, Roberto e Silvio nel segno della territorialità da valorizzare. E’ l’ itinerario che prende le mosse, con Mario, appena ventenne, che ha completato il corso di formazione nel Leonardo da Vinci, il prestigioso Istituto statale con pluralità di indirizzi tecnico – industriali, a Napoli, conseguendo il diploma di perito chimico, titolo di studio molto richiesto, fornendo immediate e dirette opportunità di lavoro. E, di passaggio, va ricordato che il Leonardo da Vinci è stato a lungo tra gli Istituti più frequentati dalle giovani generazioni del territorio e dell’ Area nolana, segnatamente tra gli anni ‘ 40 e ’70.
E negli iniziali anni ’60,- in coincidenza con l’innesco crescente e potente del boom economico italiano-, l’approccio con la commercializzazione del legname, costituisce il primo e sostanziale banco di prova d’imprenditorialità, per Mario Picciocchi, con l’insediamento d’azienda a Cantù, fulcro del rinomato Distretto del mobile a dimensione europea, in provincia di Como. Un banco di prova superato al meglio, facendo … la spola, tra Baiano e Cantù, commercializzando il classico Noce nazionale, robusta e diffusa coltura arborea particolarmente praticata, come quelle del castagno e del faggio, nel Sud, soprattutto in Irpinia, nel Sannio e nell’ Area dei Monti Avella. Un’ esperienza di eccellente caratura, nella quale Mario Picciocchi si cala pienamente, al punto da assimilare e saper parlare il dialetto lombardo, che di suo è di impatto aspro e, ancor più, è tale e sfuggente nella varietà delle sfumature che lo distinguono. E lo fa, per poter rapportarsi senza difficoltà alla clientela. Un modo sensato e intelligente di vivere, integrazione e inclusione, senza sciocche remore e riserve pregiudiziali. Sud e Nord, sono reversibilmente uniti per amore e cultura di lavoro e impresa, facce della stessa medaglia …
Poi, per Mario arriva la formazione della famiglia, sposando Rosina Masucci, originaria di Quadrelle, con la scelta di vivere a Cantù. Una scelta, che diventa provvisoria con la nascita di Massimiliano, nel 1968, Roberto, nel 1970 e Silvio, nel 1974. E così, il ritorno a Baiano, con l’opzione- Calabricita, diventa definitivo, con impianto– segheria che viene consolidato nelle linee di produzione, con il supporto degli incentivi della Cassa del Mezzogiorno. Un investimento di supporto, assicurato dallo Stato, a cui è ritornato, per dir così e semplificando, in termini di rientri fiscali. Un lineare dare–avere per una realtà produttiva, insediata sul territorio, in costante crescita, superando – e non era affatto agevole compito- il trauma della prematura morte del fondatore dell’azienda, grazie alla forza di volontà e alla laboriosità della madre Rosina e di Massimiliano, Roberto e Silvio. Una realtà di commercio internazionale, che si vale delle vicinanze con i porti di Napoli e Salerno, approdi di legnami ed essenze di provenienza extra- continentale, che hanno preso il sopravvento sul Noce nazionale.
E’ davvero una bella storia di lavoro e d’ impresa, oltre che di coesione famigliare, quella che la prima edizione del Concorso musicale per il Premio Mario Picciocchi, evoca e fa rivivere, all’insegna dei principi della territorialità. E la Scuola, che si colloca in questa visuale, adempie la sua funzione di normalità che le spetta.