di Gianni Amodeo
Un appuntamento che ritorna nella puntualità dell’ormai tradizionale consuetudine, con forte e spiccato spirito di continuità, per salutare il 2021. Un caro e bene augurale, per quanto singolare, saluto- date le difficili contingenze di crisi sanitaria ed economica in corso nel mondo- d’accoglienza per il nuovo anno; saluto che nell’eterno fluire del tempo si carica di vivida speranza e assoluta fiducia, come per esorcizzare il dramma della Sars–Cov–2 che s’è venuto diffondendo, con terrificante virulenza nei giorni e mesi dell’horribilis 2020, che ci lasciamo alle spalle, senza incontrare argini e limiti sul Pianeta–Terra, aggredendo e mietendo vittime tra l’intera umanità.
E’ il saluto inviato dal Calendario di Alessia, che coincide con l’ abbrivio nell’intera area dell’Occidente, così come già in atto in Asia, delle campagne vaccinali di prevenzione e contrasto alla pandemia innescata e alimentata dal triste e funesto Covid–19; campagne, che in progressione costante e capillare entro la primavera del nuovo anno interesseranno l’intera umanità, aiutandola a ritrovare se stessa e a riconciliarsi con la vita e i suoi ritmi di socialità e di lavoro restati da marzo sospesi e frammentati nelle gabbie dei lockdown, difficili e ardui da sostenere nella spirale di mille paure, incertezze,assilli e incubi, ma pur necessari, per contenere al meglio possibile dell’esercizio del comune buon senso e della sociale prudenza l’espansione dei contagi interpersonali.
E le universali campagne vaccinali in itinerario costituiscono, a loro volta, una straordinaria testimonianza di attiva cooperazione, cui hanno dato vita e anima i grandi centri di studio e ricerca scientifica internazionali negli States, in Cina, Israele, Francia, Belgio, Italia, Germania e la Nuova Zelanda per una generosa ed efficace competizione emulativa, per elaborare e realizzare i principi vaccinali in grado di garantire la più ampia copertura di prevenzione terapeutica possibile; un’attività di vasto spettro di studio e analisi, con quella metodica e costante applicazione che,smentendo tutte le catastrofiche previsioni con la durata di due o tre anni addirittura per venirne a capo, ha dato, invece, i suoi attesi e sperati frutti in tempi record di pochi mesi, con distinti e differenziate tipologie di vaccinazioni, tutte idonee e rispondenti al comune obiettivo di contenimento e salvezza dalla pandemia. Una vigorosa e eccezionale risposta della Scienza e della Medicina a dimensione umanitaria, con gli apporti di ricercatori delle più disparate ed eccellenti formazioni culturali e specialistiche, e con il vistoso supporto economico e finanziario di Stati e governi nazionali,le Istituzioni internazionali. Un percorso compiuto con agile e convinta determinazione, per una radicale svolta di coesione e condivisione nel generale ed amorevole afflato per la vita, certamente unica ad inverarsi nei primi Venti anni del Terzo Millennio d’età cristiana, nella pur lunga narrazione delle plurimillenarie vicende della storia dell’umanità.
E’ il racconto dell’umanità, che nel passato remoto ha registrato la scomparsa e la dissoluzione – di cui si è potuta avere contezza, forse anche intrisa dagli eccessi dell’immaginario, a distanza di mesi o anni, specie se accadute in sperdute ed isolate periferie del mondo senza alcuna forma di quelle comunicazioni e collegamenti che la modernità e la post modernità conoscono e praticano al meglio con gli straordinari apporti del web– di intere popolazioni travolte da devastanti pesti ed epidemie; popolazioni, tristemente rassegnate all’ineluttabile sorte, rese quasi inerti e ripiegate su se stesse per un castigo soprannaturale da patire per colpe innominabili e ignote, confidando, tuttavia, nell’aiuto di fanatiche superstizioni e fallaci credenze; scomparse e dissoluzioni per pesti ed epidemie che erano correlate anche e spesso con carestie e fame, nella circolarità di causa ed effetto.
E’ la narrazione tradizione orale, la cui enfasi, però, nulla toglie alla comprensione della letalità e della distruttività che accompagnano le pesti nel distruggere vite e tutto ciò che gli uomini sono in grado di realizzare; e i riscontri, tanto per dire, delle documentazioni storiografiche nel rappresentare le cause primarie e contingenti che hanno concorso al declino e al disfacimento dell’ impero di Roma, il più vasto dell’antichità, ne procurano la testimonianza eloquente. Sono il declino e il disfacimento inarrestabili che si consumarono tra il II e il VI secolo dopo Cristo, con l’innesco delle pesti di vaiolo, a cui si accompagnarono in infernale e traumatica combinazione guerre, carestie e denatalità, in cui restarono invischiati con le loro élite i popoli della frastagliata galassia di Roma imperiale. E le città da un capo all’altro dell’impero si spopolarono in uno squallore e rovinoso abbandono senza fine, di cui danno la rappresentazione dolente e accorata vari storiografi e autori, tra cui, Ammiano Marcellino, siriano, ufficiale di legione e testimone oculare degli eventi e situazioni che racconta con schietta oggettività.
Una storia di talento artistico per la solidarietà
Il Calendario di Alessia nell’appuntamento con il 2021 approda alla quindicesima edizione ed è destinato come ogni anno alla raccolta di fondi sia per la ricerca scientifica e medica per le terapie di contrasto alle patologie dell’infanzia, sia per iniziative di solidarietà; una mission ben nota, anche se si profila in tono minore per l’assenza della presentazione ufficiale, date le circostanze di difficoltà che si vivono nei giorni correnti, ma non per questo scalfita nella portata, che viene anzi meglio compresa e avvalorata per lo spirito da cui è pervasa.
E’ una tappa d’impegno d’artigianato editoriale d’unicità assoluta, a cui danno amorevole linfa e anima pulsante, Saverio Bellofatto e Carmen Masi, il padre e la mamma di Alessia, prematuramente sottratta, sia alla sua vita che tanto bene prometteva per l’innato e vivace talento creativo, di cui era dotata, e per la cura riservata allo studio nel prestigioso e rinomato Istituto statale d’Arte “De Luca”, ad Avellino, sia ai loro affetti di genitori. Un talento in fioritura, che Alessia, scomparsa a 17 anni, ha espresso e tradotto, tuttavia, in una strabocchevole e vistosa produzione di disegni, tavole ed acquerelli, oltre che vere opere su tela, con il linguaggio della pittura. Un linguaggio semplice e geniale, di linee e colori che s’intrecciano e paiono giocare tra loro, per raccontare il Gran mondo senziente e parlante degli animali e della natura che Le era tanto caro, per illustrare il Cantico delle Creature e le fascinose visioni di vita dell’Assisiate, per rappresentare i momenti salienti della vita di Gesù e la sua trasfigurazione in Abbà, la parola della lingua aramaica, parlata dal Nazareno, che traduce il valore della libertà spirituale dell’umana persona da tutte le forme di schiavitù.
Da una messe di produzioni artistiche così copiosa, interessante e viva scaturiscono le tante illustrazioni che focalizzano e presentano i temi dei Calendari, in cui si ritrovano Alessia e il mondo dei suoi sogni e speranze. Una rivisitazione di vita e di dolce ricordo, a cui si dedicano la madre Carmen e il padre Saverio, diventato da autodidatta esperto tecnico di composizione grafica. Un impegno, al cui concretizzarsi, concorre il volontariato che opera nell’associazione La Piccola cometa, Alessia, con varie altre iniziative, tra cui l’annuale Fiera dei libri e dei fumetti, con ambientazione in piazza Convento e nel Teatro “Biancardi”, ad Avella, svoltasi quest’anno in via eccezionale con le modalità on line sul sito de La piccola cometa, Alessia, coinvolgendo i partecipanti di tutt’ Italia nella composizione di poesie, che ora formano belle antologie consultabili in digitale.
E, più recentemente, con le stesse modalità on line, sono state composte e allestite belle pagine di filastrocche e favole, sempre consultabili in digitale; sono pagine da oltre duecento, tra ragazze e ragazzi delle Scuole elementari medie della Campania, che hanno partecipato al Concorso di creatività, indetto per rendere omaggio, nel centenario della nascita, a Gianni Rodari, che con la sua fantasiosa vena narrativa ha raccontato la vita e la natura proprio in geniali filastrocche e favole surreali, dal fascino unico e intriganti.
Un mondo, quello di Gianni Rodari, che suscita sempre le emozioni e i sentimenti delle piccole e dei piccoli e spesso anche dei grandi, in opere che si leggono e ri-leggono con immutato e sognante appeal, tradotte in varie lingue ed ispiratrici di soggetti cinematografici e gradevoli cartoni animati.