Rinnovava nelle generalità anagrafiche, il ricordo del nonno paterno, provetto calzolaio che teneva il proprio laboratorio artigianale in corso Garibaldi, prospiciente la storica Farmacia Masi. E del nonno – Mast ‘a Tore, ’0 scarparo– , amabile per l’arguzia e gli aneddoti di vita paesana che sciorinava, Salvatore Balbi, conservava i tratti distintivi della cordialità e della giovialità; erano tratti di comportamento e stile che rinsaldava con il profondo senso degli affetti familiari e dell’amicizia, l’amore per lo sport, il volley in particolare.
Salvatore Balbi se n’è andato, a 57 anni, sopraffatto dall’implacabile covid–19 nel reparto di Terapia intensiva del presidio ospedaliero “De Lellis”, dov’era ricoverato dal 30 marzo. Aveva compiuto eccellenti studi, con diploma conseguito nell’Istituto tecnico commerciale “Luigi Amabile”, ad Avellino. Poi, poco più che ventenne, aveva superato le prove selettive per l’ ammissione ai corsi di formazione nel Corpo della Guardia di Finanza; corsi frequentati con proficuo impegno a Roma e Cuneo, fino ad approdare al comando della Tenenza delle “Fiamme gialle” di Antrodoco, in provincia di Rieti. Un punto d’arrivo, per una carriera svolta con competenza professionale ed esemplare dedizione al servizio pubblico.
Tanti i messaggi di condoglianze di amici e conoscenti alle famiglia Balbi, molto conosciuta a Baiano e in Bassa Irpinia, associati a quelli istituzionali di cordoglio per la Grande famiglia della Guardia di Finanza, formulati dal sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo, dal sottosegretario di Stato agli Interni, Achille Vairati, e dal presidente della Provincia di Rieti, Massimo Calisse.