di Gianni Amodeo
Quasi un’antologia ragionata.
E’ la chiosa che fa da suggello all’intitolazione Frammenti di storia delle civiltà del grano e del pane nel Mediterraneo, con il corollario di saggi sul cibo all’ epoca della globalizzazione, l’interessante testo di ricerca socio–culturale e storico–economica, di cui Gianfranco Nappi è autore; una chiosa, che traspare in forma di discreta avvertenza nel sommario d’introduzione degli argomenti posti sotto il filtro d’analisi e trattazione, come per evidenziare il senso del metodo, che ha ispirato e osservato Nappi il proprio di ricognizione e di approfondimenti documentali, senza pretese e rivendicazioni di esaustività, ma con la chiara consapevolezza della spinta propulsiva che alimentano i ragionamenti a tutt’arco e senza pre-giudizi, nel far tenere la barra sempre diritta verso gli orizzonti di nuove conoscenze, perché la ricerca – tutte le ricerche nelle multiformi interazioni che corrono tra le culture e le scienze– non ha limiti, né può essere circoscritta da veti e censure di alcun genere e natura. E nel suo codice di struttura è impresso il valore del work in progress, inesausto e inesauribile verso il sapere nella socratica accezione del sapere di non sapere.
Sono densi e intensi di nozioni e informazioni nelle connessioni, oltre che di fluida e scorrevole lettura, i Frammenti con cui Gianfranco Nappi racconta il grano, pianta di vitale e basilare importanza- come sottolinea nella prefazione Piero Bevilacqua, saggista e scrittore, già docente ordinario nel Dipartimento di Storia contemporanea, de La Sapienza, a Roma– ch’è stata per millenni, qual è ancora, alla base dell’alimentazione dell’ uomo e della sua stessa sopravvivenza. E’ un racconto, evidenzia Bevilacqua, che si sviluppa nei profili diacronici del divenire dei tempi, ma anche in quelli sincronici, per i quali le periodizzazioni contemplate, rispondenti alle esigenze dell’apprendimento didattico della disciplina storica si superano, per una visione d’insieme, che fa spaziare dal presente verso le epoche del passato, e viceversa, nel correlare le traiettorie politiche, economico – produttive, culturali che attraversano e connotano le società. Una metodologia ed un’analisi, in cui gli influssi della lezione delle Annales si avvertono vivi e presenti nel testo di Nappi, specie rapportarsi all’opera storiografica di Fernand Braudel, ancorata ai prospetti dell’ economia–mondo. Prospetti che, a loro volta, però, nell’appena iniziato Terzo Millennio, vanno riferiti alla popolazione del Pianeta–Terra in procinto di varcare la soglia degli otto miliardi di abitanti, con gli assi del grande commercio internazionale ormai calibrati sempre più sul mondo asiatico e sulle rotte dell’ Indo– Pacifico. E nei primi decenni del Novecento si superava di poco la soglia dei due miliardi di abitanti. Un dato che da solo fa risaltare quale largo e profondo cambiamento si è già delineato nella realtà sociale del sistema–mondo per un trend che prosegue.
In questo quadro, si collocano i Frammenti e i saggi sul cibo nei correnti tempi della globalizzazione, a far da filo conduttore del Forum in programma sabato – primo aprile, ore 18,00– nei locali della sede sociale de L’ Incontro. Vi partecipano, Giuseppina Orefice, Franco Sodano e Gianfranco Nappi, con la coordinazione di Luciana Sorbini. Introduce, Carlo Melissa. Un percorso inserito nell’Agenda della conoscenza–2023 del sodalizio di via Luigi Napolitano, alla riscoperta dei legami tra Terra– Alimentazione– Uomo, per sensibilizzare istituzioni, opinione pubblica e comunità locali verso gli obiettivi dell’equo sviluppo e della sostenibilità ambientale, coniugata con le buone e sane pratiche in agricoltura, nel ventaglio delle Missioni contemplate dall’Agenda 30 dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite.