Oggi, 13 dicembre, Santa Lucia, una data che è nel cuore dei baianesi perché, con la prima Messa ‘e notte, segna l’inizio del percorso di Fede che ci porterà al Santo Natale e a Santo Stefano. Purtroppo, nella notte tra l’11 e il 12 dicembre, dall’abside della Chiesa Patronale, si sono staccati pezzi di intonaco precipitati rovinosamente sull’altare. I vigili del fuoco, intervenuti per verificare le condizioni, hanno deciso di chiudere la Chiesa per il rischio di ulteriori crolli. Il popolo di Baiano è rimasto smarrito. La chiusura della nostra “casa” è stato percepito come uno sradicamento, inaspettato e doloroso. Frenetica la ricerca di una soluzione, dal momento che anche la Chiesa di Santa Croce è chiusa per lavori in corso e Santi Apostoli troppo piccola per ospitare queste Messe. Grazie al faticoso impegno del pomeriggio fino a sera inoltrata del comitato Festa Santo Stefano, la palestra della Scuola Media, individuata come soluzione, è stata preparata per celebrare le Messe ‘e notte nel rispetto della nostra secolare tradizione. Stamattina, come ombre nel buio dell’alba, noi fedeli siamo entrati increduli ed esitanti in questo spazio asettico, certamente privo della calda “intimità” della nostra Chiesa. Sentivamo la mancanza dei tradizionali riferimenti di memoria, delle emozioni da seduti negli stessi banchi dei nostri avi e di rivivere quei sentimenti di appartenenza che si provano a “casa propria”, tra le navate, gli altari laterali, la statua di Santo Stefano, gli spazi tradizionalmente occupati dagli “uomini”. Poi don Fiorelmo, con la sua serena espressione, ci ha accolti con parole dense di significato. Il suo messaggio è stato chiaro e convincente: “le strutture possono crollare, ma è importante la “Gioia” che ciascuno porta dentro, e che è alimentata dalla Fede”. Parole che hanno determinato un cambiamento. Abbiamo ritrovato quel clima “intenso”, solidale: ci siamo sentiti fraternamente uniti intorno all’altare del nostro Santo, anche se la quinta dell’altare provvisorio era una struttura di pallacanestro. Miracolo della Fede.
Antonio Vecchione