Jessica Ostacolo presidente del seggio di Baiano, alla vigilia del giorno in cui si potrà votare per il Referendum vuole darvi una mano spiegando per cosa, secondo lei,sarebbe giusto optare. Le sue parole sono frutto di un attento studio, in cui ha potuto stilare una relazione per la Città Futura, formulata insieme ad altri studenti, che potremmo trovare sul sito www.lacittafutura.info.
Scopriamo perchè votare NO. Ecco i punti trattati nella relazione. Finalmente grazie a questi giovanissimi, e ringraziamo in primis Jessica Ostacolo, sapremo almeno le motivazioni del NO!
1. Il Senato non viene abolito ma sarà composto da consiglieri regionali e sindaci, che sono stati eletti nei loro territori e sono quotidianamente impegnati per tutt’altre funzioni diverse da quella di comporre il Senato.
2. Con un Senato non eletto dal popolo si restringono gli spazi di democrazia e di partecipazione, non è neanche un Senato delle Autonomie, come ad esempio in Germania dove nel Senato siedono i governatori delle regioni.
3. Non è affatto abolito il bicameralismo perfetto: la “navetta”, che una legge compie tra Camera e Senato, rimane per almeno dieci diversi procedimenti legislativi. Aumenta in tal modo la confusione di funzioni tra le due camere, con un sicuro incremento di lavoro per la Corte Costituzionale, che viene impegnata grandemente per dirimere la conflittualità e le controversie tra Camera e Senato.
4. Il nuovo Senato non fa affatto risparmiare 500 milioni di euro. Se ne risparmiano solo poco più di 50. E bisognerà pagare spese di viaggio e soggiorno romano ai senatori oltre a corposi staff per collaborazioni volte ad aiutarli a svolgere le loro funzioni dai rispettivi territori.
5. La riforma costituzionale è strettamente legata alla legge elettorale, che nell’attuale scenario politico permette ad un partito che rappresenta solo una minoranza degli italiani di avere una maggioranza spropositata alla Camera, eleggersi i giudici costituzionali, imporre il presidente della Repubblica e mettere i propri uomini alla Rai.
6. Con l’attuale legge elettorale i capilista sono eletti obbligatoriamente a prescindere dalla volontà degli elettori a cui viene sottratto il diritto di esprimere preferenze dentro la lista di riferimento. E’ già stato calcolato che due terzi della Camera dei Deputati saranno in tal modo imposti dalle segreterie dei partiti.
Sono già pronti progetti di legge che nell’arco di un anno possono cambiare il bicameralismo paritario in maniera pulita e razionale. Il Cnel si può abolire con una rapida legge costituzionale e lo stesso vale per altre modifiche tecniche su cui tutti sono d’accordo.