Nel solco dell’attività avviata dall’inizio dell’anno, le Fiamme Gialle irpine hanno continuato a monitorare nelle ultime settimane il fenomeno del contrabbando di tabacchi lavorati esteri lungo le arterie stradali che collegano la Campania alla Puglia, che ha nuovamente reso il territorio avellinese un importante crocevia come già accadeva alla fine degli anni ’90.
I militari della Sezione Mobile del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Avellino, nel corsodei quotidiani servizi anticontrabbando disposti dal sovraordinato Comando Provinciale, a seguito del controllo di un automezzo effettuato allo svincolo autostradale di Baiano, rinvenivano stipati nel bagagliaio 75 chili di sigarette di contrabbando (pari a 3.750 pacchetti), che all’atto della “vendita al minuto” avrebbero potuto fruttare fino a 15.000 euro.
Le due donne che viaggiavano sull’autoveicolo sono state denunciate a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, ed i tabacchi di contrabbando e l’automezzo sono stati sottoposti a sequestro. Tra i generi sequestrati, oltre a noti marchi presenti nelle tabaccherie, come MARLBORO, DIANA e CHESTERFIELD, sono state rinvenute anche le cosiddette “cheap white”, cioè prodotti da fumo fabbricati legalmente ed a costi bassissimi nell’Est Europa e nel Medio Oriente, dove i marchi sono regolarmente registrati, ed in quei paesi direttamente acquistati dalle organizzazioni contrabbandiere. Hanno pacchetti molto simili a quelli di brand più conosciuti ma non sono ammesse alla vendita all’interno dell’Unione Europea poiché non rispondenti agli standard qualitativi previsti dalla normativa vigente. Infatti queste sigarette sono molto pericolose per la salute visto che nelle zone di produzione non vige la normativa europea a tutela dei consumatori e pertanto possono contenere sostanze, quali il catrame e la nicotina, in livelli ben superiori ai parametri minimi previsti. Inoltre sui pacchetti le “avvertenze per la salute” (“Il fumo uccide”, “Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno”) non sono indicate in lingua italiana ma in altre lingue.
Le attività di servizio svolte testimoniano il costante presidio esercitato dal Corpo sul territorio irpino a salvaguardia delle leggi ed al contrasto di un fenomeno connotato da forte pericolosità sociale che, oltre a minare gli interessi erariali dello Stato, nuoce sicuramente anche alla salute dei cittadini.