Articolato Forum svoltosi nella Sala consiliare del Palazzo comunale, nell’ambito del “Viaggio nella Costituzione”, l’interessante e qualificata iniziativa promossa dal Circolo socio–culturale L’Incontro. Formazione, carenza d’investimenti, interazione della cultura umanistica e della cultura scientifica, cittadinanza democratica e mondializzata, comunicazione social e web, educazione e dignità della persona, politiche scolastiche e i rischi della regionalizzazione nella divaricazione Nord -Sud, tra gli argomenti analizzati da Vincenzo Serpico, Pasquale Amato, Giuseppina Ambrosino, Anna Maria Silvestro e Andrea Canonico attivamente impegnati nella direzione degli Istituti comprensivi e degli Istituti statali d’istruzione superiore operanti a servizio delle comunità del territorio.
di Gianni Amodeo
Analisi dense e perspicaci nelle argomentazioni, ma anche lucide e interessanti prospettive praticabili per la piena valorizzazione ed operatività del sistema-Scuola nella realtà sociale, hanno costituito l’asse portante del Forum svoltosi- e coordinato da chi scrive queste note- nella Sala consiliare del Palazzo comunale, nell’ambito del “Viaggio nella Costituzione”, la qualificata iniziativa promossa ed organizzata dal Circolo socio-culturale L’Incontro, la cui attuazione coinvolge direttamente personalità del mondo delle professioni, del sindacato, delle amministrazioni locali, dell’imprenditoria, della scuola e dell’Università. Variegate argomentazioni, quello prospettate, per focalizzare la realtà della società italiana al filtro delle politiche scolastiche, che tra luci e ombre si sono venute attuando dagli anni ’60 con l’innovazione modernizzatrice dell’introduzione della Scuola media unica, per dilatare l’orizzonte discorsivo sulle valenze della legislazione dei Decreti delegati e per l’Autonomia che configura la varietà della programmazione e la ricchezza di offerta formativa delle Istituzioni scolastiche con riferimento alle vocazioni dei territori, fino agli attuali percorsi della “Buona scuola”.
Al centro dell’intervento del professore Vincenzo Serpico – dirigente dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII” di Baiano e Sperone– era l’architettura della Carta costituzionale promulgata 70 anni fa, con la formazione dello Stato repubblicano e dell’avvento della democrazia parlamentare nella libertà e nell’uguaglianza. Di rilievo, l’analisi sull’art. 34 della “Carta”, in relazione ai limiti e alle difficoltà di attuazione organica e compiuta del principio della “ Scuola aperta a tutti” per la diffusione dell’istruzione; limiti e difficoltà che condizionano e svuotano di concretezza i contenuti dell’art. 3, in ordine al ruolo della Repubblica che, nel rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, permette l’attuazione dei valori della libertà e dell’eguaglianza, in coerente applicazione con le istanze della coesione e della condivisione sociale, che sono il cuore della democrazia e rappresentano lo spirito autentico della Costituzione, conferendo alla Scuola le funzioni di primaria rilevanza nella formazione culturale e educativa delle giovani generazioni.
L’Italia a più velocità e il divario Nord–Sud. Le insidie della Regionalizzazione nei servizi di Scuola e Sanità
Il trittico Scuola–Famiglia–Cultura costituiva, invece, uno dei punti tematici calibrato dal professore Pasquale Amato, dirigente del Liceo scientifico “Enrico Medi” di Cicciano; trittico, alla cui tenuta connettiva sono strettamente correlate la crescita e l’evoluzione della società. E quanto più si elevano i livelli della formazione culturale, tanto più – evidenziava – si eleva la qualità del vivere civile, come attestano le realtà sociali dei Paesi dell’Europa del Nord. Ed in questa direzione sono fondamentali gli investimenti sulla Scuola e per la Scuola, per restare sulla scia dell’ Europa dell’innovazione, della modernità e del progresso. Altro punto tematico, marcato da Pasquale Amato, le insidie annunciate dell’ulteriore crescita del divario tra Nord e Sud, nel segno della regionalizzazione dei servizi, tra cui quelli essenziali della Scuola e della Sanità; regionalizzazione, per molti aspetti favorita e introdotta dalla riforma del titolo V della Costituzione, ed innescata dal “via libera” referendario – sul cosiddetto residuo fiscale- già adottato con ampia maggioranza nelle consultazioni di alcuni mesi fa in Lombardia e nel Veneto. E si configurerebbe -in modo ancor più netto, notava- l’ Italia delle due o tre velocità socio-economiche, con le regioni del Sud al … passo di lumaca, che sarebbero ancor più penalizzate con riduzioni ancora più drastiche nella disponibilità delle già scarse risorse economiche attuali, derivate, per lo più, dai finanziamenti straordinari comunitari europei.
Educare alla cittadinanza nella società mondializzata. Il sistema duale Scuola–Lavoro
Sulle ragioni dell’importanza della formazione scolastica, in grado di far interagire la cultura umanistica e la cultura scientifica puntava l’obiettivo la professoressa Giuseppina Ambrosino, dirigente dell’Istituto comprensivo “Monsignor Pasquale Guerriero” di Avella; è l’interazione che permette di evitare le trappole delle specializzazioni tecnologiche “chiuse” in se stesse, come monadi senza finestre. E sono le traiettorie delle visioni umanistiche a dare senso e compiutezza di contesto argomentativo all’innovazione tecnologica e scientifica. Un senso ch’è tanto più utile e necessario- sottolineava la professoressa Ambrosino – se si considera che le giovani generazioni dei nostri giorni sono sempre più calate nella società mondializzata profondamente diversa e distinta dalla società strutturata dai modelli e dai costumi di qualche decennio fa.
I valori dell’inclusione e dell’integrazione sociale nella formazione culturale e educativa rappresentavano gli elementi di analisi della professoressa Anna Maria Silvestro – dirigente dell’ Istituto tecnico economico \ Costruzione, Ambiente, Territorio “Masullo–Theti”- che dava risalto particolare alla centralità e alla dignità della persona. La Scuola, che sa essere aperta ed accogliere, si fa veicolo e promotrice delle conoscenze e delle competenze, permettendo alle giovani generazioni d’inserirsi responsabilmente e in modo proficuo nella società. La Scuola– affermava- nel sistema duale dell’alternanza con il Lavoro é chiamata a trasmettere le proprie tipologie formative, con tutti i possibili e correlati profili tecnici e tecnologici, ravvivandoli ed animandoli con i principi del personalismo umanitario ed umanistico. E’ la dimensione del nuovo umanesimo che si dispiega nella trasversalità dei saperi, fondamentali per far sviluppare lo spirito d’osservazione e di discernimento nella società globalizzata, in cui la comunicazione corre veloce sul web e si ramifica nei social.
Il professore Andrea Canonico, dell’Istituto statale d’istruzione superiore “Nobile–Amundsen” di Avella-Mugnano del Cardinale-Lauro-Marzano di Nola- tratteggiava a tutto tondo i modelli di Scuola che sono stati al centro delle riforme adottate dai vari governi negli ultimi anni; modelli funzionali, il più delle volte ed in esclusiva, alle visioni della Scuola–azienda e della Scuola per il mercato. Modelli riduttivi della funzione educativa e che contrastano con lo spirito della Costituzione, che dà rilievo alla formazione del cittadino democratico e responsabile verso se stesso e la società di cui sia soggetto partecipe ed operoso.