di Gianni Amodeo – Foto di Enrico Stago
Orizzonti di speranza sull’importante progetto dell’innovativa terapia genica per il contrasto al colesterolo alto- comunemente detto “cattivo” in modo del tutto improprio- e messa a punto dal team di ricercatori scientifici del Centro d’ingegneria genetica della Federico II e che ha già superato la prima ed importante fase dei test sperimentali su topi, con significativi riscontri positivi, di cui i media nazionali e internazionali, oltre che le riviste specializzate hanno dato ampia risonanza. Sono gli orizzonti disegnati nel Forum svoltosi nei locali del Circolo socio-culturale “L’Incontro”, inaugurando il programma delle Giornate mediche, con cui il sodalizio di via Napolitano punta a promuovere – grazie al volontariato civico e solidale dei professionisti e specialisti dei settori di riferimento- la divulgazione e la conoscenza dei fattori che concorrono al buon stato di salute, dagli stili di vita personali ai contesti socio-ambientali.
Chiarezza ed essenzialità esplicativa, sono stati i tratti distintivi del Forum,introdotto dall’avvocatessa Giusy De Laurentiis e coordinato dalla dottoressa Teresa Milite, nello spirito delle finalità dell’iniziativa dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione sulla complessità dell’ ipercolesterolemia, senza indulgere a tecnicismi e terminologie specialistiche. Due chiavi di analisi ed illustrazione utilizzate con slide dalla dottoressa Eleonora Leggiero, che fa parte del team dei ricercatori del Ceinge– coordinato dal biologo molecolare Lucio Pastore– relatrice del progetto al BioInItaly Investment Forum 2018 & Intesa San Paolo StartUp Initiative, il talent delle biotecnologie promosso da Assobiotec–Federchimica e Intesa San Paolo, per fare da supporto alle Startup italiane che puntano a catalizzare investimenti per rendere operativi i loro progetti; talent, svoltosi, svoltosi qualche settimana fa a Milano.
IL VIRUS VETTORE CHE DEPOTENZIA IL COLESTEROLO
Alla base della terapia genica– spiegava la dott.ssa Leggiero– è un virus comune, ch’è stato reso innocuo ed utilizzato come vettore, per trasportare, con iniezione intramuscolare, un gene chimerico costruito in laboratorio. E’ la modalità, che “trasforma” il muscolo in un vero e proprio bio-reattore, permettendo la produzione di grandi quantità della proteina terapeutica, che, una volta immessa in circolo, cattura, per dir così, il colesterolo cosiddetto “cattivo” e lo rimuove, trasferendolo nelle cellule per lo smaltimento. L’effetto- ed è la primaria novità della sperimentazione- si prolunga nel tempo, perché il virus è invisibile al sistema immunitario e può continuare ad operare indisturbato, riducendo i danni aterosclerotici che il colesterolo genera nei vasi sanguigni.
E’ decisamente il dato innovativo e di rilevante portata– quest’ultimo- perché supera le modalità e le applicazioni terapeutiche attualmente utilizzate con esiti precari per il contrasto al colesterolo sia totale che quello “cattivo”, tra i fattori di maggiore incidenza e rischio sullo diffusione di gravi e particolari patologie, tra cui quelle cardiovascolari. Delineati così i caratteri fondamentali della terapia genica anti-colesterolo, la dott.ssa Leggiero focalizzava gli aspetti dell’ipercolesterolemia familiare, per la quale esercitano un ruolo di particolare e diffuso impatto i fattori ereditari.
IL RUOLO DELLE AGENZIE DI CONTROLLO DEI FARMACI …ED OCCHIO ALLA BUONA E SANA ALIMENTAZIONE
Dalle positive risultanze dei primi test sperimentali deriva il prospetto della road map che la terapia genica è ”chiamata” a percorrere, seguendo direttrici parallele- chiariva la dott.ssa Leggiero. Una direttrice concerne il prosieguo della sperimentazione intrapresa, che, se, ulteriormente confermata nei modelli animali, come tutto lascia presagire, ne permetterà la sperimentazione sull’uomo entro cinque o sette anni. E’ un passaggio, il cui “via libera” si correla con le autorizzazioni delle competenti Agenzie del farmaco, operanti in ambito nazionale,europeo e statunitense. L’altra direttrice è quella delle risorse economiche e finanziarie necessarie da reperire, che diano sostegno al progetto della terapia genica e alla sua attuazione per investimenti di considerevole rilevanza stimati nell’ordine di complessivi ventuno di milioni di dollari. Una prospettiva di lunga visione, già recepita e fatta propria da varie Istituzioni, Enti ed Istituti bancari, alla luce della larghe, diffuse e capillari ricadute di carattere sociale ed umanitario che ne deriveranno. E’ la lunga visione, che fa leva sull’efficacia risolutiva e duratura della terapia genica, una volta praticata, con farmaci che saranno di costi accessibili. E sul punto, va evidenziato che per le terapie geniche per altre complesse e delicate patologie, sono disponibili pochi farmaci, per lo più, se non esclusivamente, sul mercato statunitense, ma con costi molto onerosi. Un elemento tutt’altro che secondario, se si vogliono inquadrare le valenze della partita in corso e gli interessi economici per la conservazione dell’”esistente”.
Come che sia, di certo al prospetto della terapia genica anti-colesterolo era associato quello delle cause che innescano la produzione del colesterolo negativo e, più in generale, l’ipercolesterolemia, su cui si soffermava con ricchezza di dettagli la dottoressa Antonella Mascheri, nutrizionista. Sotto i riflettori poneva essenzialmente lo stile di vita che si salda e interagisce con la sana e corretta alimentazione. Una correlazione- evidenziava- in cui si ritrovano il senso della sobrietà e della normalità, di cui la Dieta mediterranea costituisce un riferimento basilare ed insostituibile, ancorata soprattutto alle buone pratiche dell’agricoltura biologica e ri-generativa. Sottolineata l’importanza dell’educazione alimentare, che si forma nell’ambito della famiglia e della scuola, la dottoressa Mascheri forniva un dettagliato quadro di conoscenza sulle peculiarità dei cibi e degli alimenti, che formano il ventaglio della Dieta mediterranea, autentico antidoto al colesterolo “cattivo” e all’ ipercolesterolemia. Come dire che l’uno e l’altra si ”combattono e contrastano” con la prevenzione a tavola.
Agli elementi della ricerca scientifica, che presiedono alla terapia genica, e della buona alimentazione, tratteggiati dalla dottoressa Leggiero e dalla dottoressa Mascheri corrispondevano le variazioni degli Intermezzi musicali, interpretati da Polar, il duo violinistico composto da Gina Conte e Yuku Okano. Un omaggio di bella impronta italo-giapponese alla classicheggiante cultura musicale del ‘700 europeo, sul filo delle gradevole selezione di brani delle opere di due grandi compositori, quali sono Emanuele Barbella e Giovan Battista Viotti. Un tocco di leggerezza– quasi evocando il fatato e metaforico mondo delle opere di Italo Calvino– ispirato dalle sue celebri e preziose “Lezioni americane”. Un tocco di leggerezza che ha reso al meglio il valore del ben partecipato Forum, animato da sei giovani donne attivamente impegnate nella quotidianità delle loro attività professionali. Un interessante segnale per il territorio.