E’ stata realizzata nel cuore dei Vesuni – l’originario nucleo d’insediamento abitativo della comunità nel basso medio-evo- nel quadro del programma per gli interventi di recupero e di riqualificazione urbana del dopo-terremoto negli anni ’80. E’ la loggia, che sormonta il porticato, il cui ampio ingresso centrale è costituito dal compatto portale formato da blocchi di grigia pietra tufacea; un’ampia e accogliente loggia, a cui fanno da corona panchine, spazio verde e alberature di palme, costruita sull’area di sedime resa disponibile dalla demolizione di alcuni edifici, da ricostruire fuori-sito, per meglio ri-disegnare e rendere meno “chiusa” la configurazione del quartiere attraversata da via Nicola Litto, caratteristica per le incurvature continue e la stretta pavimentazione in basolato.
Una soluzione utile, che ha permesso di dotare il quartiere di una struttura d’intrattenimento e incontro per i residenti, che si è arricchita di un interessante elemento architettonico, costituito dall’Albero della Memoria. Una struttura in ferro, modellata come Albero di castagno, tipico dei boschi d’ Arciano e dei Monti Avella. Una lavorazione, buona per ideazione ed esecuzione, realizzando una lastra metallizzata con i colori verde e marrone, che aderisce alla parete del complesso, sottoposto a un opportuno intervento di nuova e ravvivante tinteggiatura.
Il senso della Memoria che il manufatto rappresenta è dato dalle Foglie, su cui sono trascritte le generalità degli Indimenticabili, intese come persone e figure che si sono rese benemerite verso la comunità cittadina e delle quali il professore Carmine Montella ha tratteggiato i profili nell’omonimo testo, fatto pubblicare a cura dell’amministrazione comunale. Una galleria di “Medaglioni”, in cui si ritrovano volti e atteggiamenti di persone che appartengono alla comunità qual è stata ieri. E delle quali la comunità d’oggi segna la continuità. Un omaggio alla memoria del piccolo mondo di “Casa nostra” e delle sue radici che è bene rispettare e onorare.
In mattinata, cerimonia inaugurale dell’ Albero della Memoria, con le riflessioni illustrative del sindaco Enrico Montanaro e del professore Carmine Montella. A seguire la benedizione, impartita dal parroco don Fiorelmo Cennamo. E lo scoprimento del manufatto.
In parallelo, con il senso e il valore dell’Albero della Memoria, intanto, lungo le strade cittadine, dalla via Nazionale delle Puglie, a corso Garibaldi con approdo in piazza Francesco Napolitano andava … in scena il copione de “Il Giovane Maio”, proveniente d’Arciano. E’ il copione, recitato e interpretato dai giovanissimi cultori della ritualità arborea, che fa prologo, come accade da una decina d’anni, alla Festa del Maio del canonico e irrinunciabile 25 dicembre. E’ l’anticipazione di 10 giorni. Naturalmente, per l’anteprima la sfilata- noblesse oblige- si è dipanata in costume d’epoca, con carabine e pistole ad avancarica, con colpi sparati senza risparmio.