L’istituto comprensivo “Giovanni XXIII” di Baiano ha voluto celebrare in grande stile la giornata regionale dedicata alla memoria delle vittime innocenti delle mafie, che il consiglio regionale ha fortemente voluto per ricordare personaggi che sono caduti sotto il fuoco della camorra come in primis il parroco casalese Don Peppino Diana, il giornalista del Mattino Giancarlo Siani, il consigliere dei paesi vesuviani Mimmo Beneventano. L’istituto ha celebrato questa giornata avendo come ospite nell’auditorium di via Luigi Napolitano il magistrato procuratore, procuratore aggiunto della Repubblica di Avellino, il dottor Vincenzo D’Onofrio che accompagnato dalla sua scorta, presente, vigile, attenta e discreta, ha consentito al magistrato, su invito della funzione strumentale la prof.ssa Angela Napolitano e della referente alla legalità, la prof.ssa Lucia Lippiello, di essere a confronto con le 6 classi terze che sono presenti nel plesso di Baiano e in quello di Sperone.Oltre tutto il procuratore ha avuto al suo fianco i due sindaci del mandamento, Enrico Montanaro per Baiano e Marco Santo Alaia per Sperone. Il Procuratore con grande carisma e grande capacità comunicativa per oltre un’ora ha parlato ai ragazzi, attenti e vigili, e alla fine di questa ora di riflessione su due temi, il parlare e non stare in silenzio e quindi non cadere nell’omertà e dire le cose giuste al momento opportuno, usare la parola e non il silenzio per declamare e denunciare atti di sopraffazione, hanno messo in condizione gli alunni fare una sequenza di domande al magistrato che non si è certo tirato indietro. Cornice ideale di questo incontro sono stati gli alunni che hanno l’insegnamento di strumento e coordinati dal docente di musica il prof. Octavian Cristea Nechita, docente di oboe, hanno realizzato nel corso della manifestazione l’Inno di Italia, un rap sui diritti e doveri del cittadino ed hanno eseguito alla fine della manifestazione il famoso motivo del film di Benigni: “La Vita è Bella”. E’ stato fatto dono al magistrato di una pubblicazione, l’ultima dell’ex magistrato Pietro Grasso, sulla quale è stata siglato un motto di dedica al dottor Vincenzo D’Onofrio. Tutto è durato per più di un’ora è si è chiuso con la promessa di ripetere per gli anni prossimi questo incontro per realizzare concretamente il concetto di legalità.