Incontro con una delle più compiute e rappresentative testimonianze della cultura classica del teatro greco, in programma giovedì alle ore 20,00, al Colosseo; incontro propiziato dalla compagnia di Proteatro che pone in scena Le Supplici, coinvolgente e avvincente espressione della drammaturgia di Eschilo, autore d’intensa e cristallina scrittura che suscita emozioni forti e inchioda alla riflessione che non è mai paga di sé, nelle spirali dell’analisi introspettiva dei personaggi sia nella loro singolarità e sia nella dimensione corale.
E sono proprio questi, i due registri identificativi delle inquietudini e delle vigorose convinzioni di umana dignità rivendicata da Le Supplici in antitesi con pregiudizi e consuetudini, il cui ancoraggio solido e irremovibile risiede nel potere della forza che non ammette cedimenti, né fa concessioni neppure al comune buon senso. Opera dal ritmo incalzante, sarà rappresentata con testo liberamente adattato da Franco Scotto, regista e autore di buona vena e fervida passione per l’arte scenica.
Di certo, è davvero un impegnativo banco di prova, quello che si apprestano ad affrontare le giovani e i giovani interpreti di Proteatro, nel far rivivere sul restaurato palcoscenico del Colosseo la composita trama dell’opera di Eschilo, scandita da una densa e vivida narrazione che evoca l’Argo e l’Egitto del V secolo a.C. ravvivando e proiettandone costumi e stilemi sull’attualità del nostro tempo; una proiezione che, al di là dei miti, fa risaltare l’arduo e sofferto cammino compiuto dalle donne per la parità di genere e le conquiste delle libertà nel lungo divenire della storia.
A comporre il cast, Antonella Bolognese, Maria Grazia Napolitano, Ester Ruotolo, Angela D’Apolito, Fabrizia Giannicola, Angela Del Prete, Vincenzo Del Prete, Andrea Zuolo, Giuseppe Guerriero, con la partecipazione straordinaria di Antonio Lippiello. Addetto a luci e audio, Alberto Tortora.
Sigillo della rappresentazione, l’esibizione artistica di Nunzio Capriglione e Tonia Esposito, cultori e messaggeri della Comunitàngo del territorio, all’insegna degli spettacoli che sono soliti proporre nella Villa comunale di piazza Napolitano, omaggio al ballo argentino per antonomasia.