S’è spento Vincenzo De Rosa, ch’è stato per un lungo corso di anni stimato direttore della filiale del Banco di Napoli, a Somma Vesuviana. Appassionato di sport e soprattutto di calcio, con predilezione per il Baiano, quello della storica e fiammante casacca granata. E dell’Ac Baiano è stato dirigente accompagnatore e segretario sociale tra gli anni ’50 e gli anni ’60 .
Era l’Ac Baiano, la cui sede super-frequentata apriva i battenti nei vani terranei del palazzo Sgambati–Picciocchi, in corso Garibaldi. Erano i locali, nei quali facevano bella e ben curata mostra di sé argentee Coppe e dorati Trofei premiali, mentre sulle pareti attraverso le immagini fotografiche del classico bianco-nero e con puntuali didascalie, scorreva il racconto delle vicende e delle gesta memorabili del “Cerbiatto”, tra i più antichi sodalizi della Campania sportiva ed espressione della piccola comunità cittadina, risalendo al 1928 l’atto di fondazione societaria ufficiale, mentre il calcio si praticava nell’attuale piazza IV Novembre – ‘O mercato- in prossimità della stazione della Circumvesuviana, già nel primo decennio del XX secolo.
E quelli erano anche gli anni, in cui la “tifoseria” dei “granata” aveva come luoghi preferiti d’intrattenimento piazza Napolitano – tra le panchine e “sotto ‘e pipparelle”- e il Bar Centrale, per infiniti conversari, previsioni e commenti sulle partite del Baiano. Il suo “covo pensante ed informato”, nutrito dalla fervida lettura del Corriere dello sport, di Sport Sud, lo Sport, Mattino e Roma era, però, il “Salone” di corso Garibaldi, gestito con alta professionalità artigianale dal compianto Pellegrino Litto, un ’”Enciclopedia” vivente -assimilabile ad un sofisticato tablet di tecnologia internettiana- che conosceva di tutto sullo svolgimento dei campionati dilettantistici del calcio regionale, distinguendone e ricordandone persino le annate sportive di riferimento. E te lo comunicava in velocità senza incertezze e meno che meno con una qualche sbavatura d’imprecisione; come se non bastasse, il prodigio neuronico della sua memoria era in grado di sciorinarti le formazioni delle squadre competitrici del “suo” Baiano e tanto altro ancora, specie sui campionati nazionali di serie A e B. Vincenzo De Rosa era tra i più assidui frequentatori del “Salone” di Pellegrino Litto, barbiere sopraffino e ottimo esecutore del “taglio in punta” di forbici. Del resto, era il “Salone”, destinatario dei comunicati inviati al Baiano ogni mercoledì dalla Federcalcio della Campania, che aveva la sede in piazza Santa Maria degli Angeli, a Napoli.
Alla moglie, signora Giovanna Fago, ai figli Sofia, Giuseppina, Andrea e Assunta, ai fratelli Peppino, ch’è stato giocatore del Baiano, del Cirio Napoli e del Sagittario–Pomigliano, e Annino, fervido “torinista”, ai nipoti e ai congiunti tutti giungano i sentimenti di cordoglio della redazione.