Le tecnologie informatiche e le loro multiformi applicazioni sono il … suo pane quotidiano, inteso come lavoro, che incorpora e fonde l’eccellenza formativa di base e il duttile esercizio delle innovazioni specialistiche, con cui il virtuale orienta e governa il reale nella società mondializzata. Una scelta di vita e dedizione al web, con tutte le pratiche correlazioni di riferimento, che, per Luigi Silvestri, Gino tout court per gli amici, è diventata professionalità di eccellente e affidabile profilo, radicata com’è nella grande passione verso le operatività, che il software permette di realizzare software nei più disparati settori e ambiti dell’organizzazione sociale. E’ il lavoro, che da una vita, per così dire, lo coinvolge sul territorio a tempo pieno per l’ installazione e la messa in rete dei servizi informatici a supporto delle attività formative e didattiche nei presidi scolastici, per la funzionalità di uffici pubblici, aziende e così via, assicurandone la costante manutenzione e gli interventi di consulenza che si rendano necessari.
Un impegno, che , nelle ore pomeridiane e serali, Gino programma e mette a punto nel super- ordinato Laboratorio di via Gesù e Maria, ‘ncopp ‘ O Tuoro, l’antico e caratteristico quartiere cittadino disteso ai piedi dell’omonima sacra collina, a cui sovraintende con disinvolta sicurezza. Un Laboratorio, in cui, pur tra le mille incombenze da svolgere, riesce a trovare preziosi ritagli di tempo, per intrattenersi con gli amici, conversando d’attualità e tematiche varie, ma anche concedendosi – e concedendo- frequenti incursioni di conoscenza e curiosità sulla storia delle religioni nelle vicende dell’umanità, a cui nella biblioteca familiare è dedicato uno spazio particolare con interessanti e aggiornati testi in materia specifica.
Ma Gino non è soltanto quel che si ritrova … nei frammenti delle presenti notizie, dal momento che cura e … coltiva la passione per la poesia, per quanto possa apparire estranea e avulsa dalla dimensione dell’ uomo tecnologico, qual è, in senso lato. Un interesse praticato con discrezione e riservatezza, ora … svelato dalla ribalta cronachistica del Premio internazionale della poesia, Città di Monza, che, con quella del 2023, è approdato alla XXIV edizione, mentre la cerimonia premiale si è svolta il 10 febbraio scorso, nella Sala Maddalena, con gli interventi delle rappresentanze Istituzionali e dell’ Associazionismo culturale del territorio, proprio nella città- simbolo della Brianza, operosa e produttiva. Una rassegna, animata dalla partecipazione di circa 150, tra autrici e autori di tutti i Paesi dell’ Unione europea, filtrata da una selezione rigorosa, condotta dalla commissione giudicante, presieduta dal giornalista Antonello Santovito, con 14 testi ammessi ai riconoscimenti premiali del Città di Monza, secondo i principi istitutivi dell’importante manifestazione, che mira a diffondere i valori della cultura letteraria e dell’arte nella cooperazione tra i popoli. E il Premio speciale, intitolato alla memoria di Augusto Robiati, scrittore e letterato, fondatore del Cenacolo dei poeti e degli artisti, che promuove e organizza l’evento in collaborazione con la civica amministrazione, è stato conferito proprio a Luigi Silvestri, per la fine tematica dai risvolti esistenziali che echeggiano in Storia infinita, di cui è autore. Una composizione, che – si legge nella motivazione – … nasce dall’ anima del Poeta, ne forgia l’ identità e crea una metafora al suo sogno di vivere una storia infinita.
Eccola, nel testo nitido e penetrante, identificando l’ io che, per ritrovarsi, si protende oltre l’infinito, di cui è microscopica particella. Sulle ali del mio pensiero, \ vagai nei deserti della mente.\ Trasportato dal mio respiro,\ volai nei cieli dell’ Anima. \ Da una goccia del mio sudore,\ caddi ai piedi di me stesso.\ E fui fumo, disperso nel vento.\ E fui l’ aria che soffiava la vita.\ E fui sangue di una storia infinita.
Sono versi, letti da Roberto Piva con vivida intensità emotiva da Roberto Piva, che parlano da soli. E veicolano il sottile ed elegante contrappunto delle profonde riflessioni latineggianti di Niccolò Stenone,- generalità italianizzate di Niels Stenon, danese, vescovo di religione cattolica- che affermano … pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur , tradotte in belle sono le cose che si vedono, più belle quelle che si conoscono, bellissime quelle che si ignorano. Sono le riflessioni di un uomo di fede e pace, consapevole degli intrinseci limiti proprio dell’umana condizione. E’ la consapevolezza che gli deriva dal sapere dello scienziato, a cui si deve la statuto fondante della paleontologia, geologia , per non dire degli studi che sviluppò da naturalista e da anatomista che elaborò e configurò con compiuta precisione l’architettura funzionale del cuore umano.
Niels Stenon visse nel ‘600, il secolo in cui in Europa vissero, tanto per dire, figure preminenti nell’evoluzione dell’umano incivilimento, tra cui Keplero, Newton, Cartesio, Pascal, Galileo Galilei. Ed è un bel citare, risalendo alle fonti della scienza e del pensiero filosofico, nell’incrociare la modernità dei Lumi e il magnifico Kant, dirette filiazioni dell’ Umanesimo rinascimentale.
Premio Internazionale di Poesia Città di Monza 2023 – XXIV Edizione – Premiazione il 10 febbraio 2024 presso la Sala Maddalena
Opera Vincitrice del Premio Speciale della Giuria, intitolato alla memoria di Augusto Robiati
MOTIVAZIONE
Poesia che nasce dall’anima del Poeta, ne forgia l’identità e crea una metafora al suo sogno di vivere una storia infinita
Storia Infinita. (Luigi Silvestri)
Sulle ali del mio pensiero,
vagai nei deserti della mente.
Trasportato dal mio respiro,
volai nei cieli dell’Anima.
Da una goccia del mio sudore,
caddi ai piedi di me stesso.
E fui fumo, disperso nel vento.
E fui aria, che soffiava la vita.