Ecco la storia per ricordare. Negli anni 1902 – 1903 il paese di Baiano fu colpito dal Vaiolo.
Questa malattia a quell’epoca fece una notevole quantità di vittime in un paese come Baiano, che contava poco più di tremila abitanti. Quasi tutte le famiglie ne vennero interessate o colpite, non vi fu distinzione di sesso o di età, per cui morirono vecchi, giovani e bambini.
La sera del 25 febbraio 1903 un gruppo di persone tra cui: VETRANO ANGELO MICHELE (o maiston); STINGONE VINCENZO; SORTINO RAFFAELE e qualche altro, si portarono a casa di Galasso Stefano , uomo di carità e di fervente fede.
Andarono con lui in piazza alla ricerca del Sindaco, a chiedere il permesso di fare l’indomani mattina la processione del nostro Santo Stefano, per far cessare il morbo.
Il Sindaco di allora Sig. PIETRO BOCCIERI si mostrò molto gentile ed acconsentì subito concedendo il permesso. Si doveva a questo punto informare il parroco e cosi il gruppo accompagnato, anche dalla guardia municipale DOMENICO SGAMBATI, si recò a casa del parroco per ottenere anche il suo consenso.
Il parroco si rese disponibile, bisognava però informare le congreghe ed il popolo. Tutto il paese venne subito informato della processione di preghiera che si sarebbe fatta l’indomani alle ore 11.00, dal banditore dell’epoca, il famoso STEFANO DI RAVIELLA.
Con il Sig. CARMINE FORTE che possedeva la cassetta delle offerte per Santo Stefano, tutto il gruppo andò in giro per il paese a raccogliere offerte per rendere gloria al Santo Patrono con spari di mortaretti e batterie.
Quella notte di dormi poco, alle ore 4.00 suonarono le campane (era il 26 Febbraio 1903) ed un nutrito numero di persone accorse in chiesa. Il concerto musicale di Baiano offri le sue prestazioni gratis. La messa celebrata ebbe un carattere di solennità particolare, grazie alla commovente omelia, alla musica ed alle litanie cantate a ANGELO MICHELE VETRANO, STEFANO NAPOLITANO DI MICHELANGELO e da LORENZO SGAMBATI, accompagnati dall’organo, magistralmente suonato dal maestro di musica TOBIA VECCHIONE.
Alle otto e mezzo la banda musicale locale suonò prima in piazza e poi per le vie del paese qualche marcetta famosa, annunciando cosi degnamente l’approssimarsi dell’uscita della processione del Santo Patrono.
Alle ore 11.00 iniziò una solenne processione, con moltissima gente scalza, piangente ed affranta dai tanti lutti subiti e tutti chiedevano con fervore e preghiere al Santo patrono di allontanare il maledetto morbo da Baiano.
Tutti piangevano a dirotto, erano sconvolti, persino il dolcissimo volto del nostro Santo Patrono sembrava diverso, cupo, dispiaciuto per le sofferenze atroci affrontate dal suo popolo fedele.
Quando la processione passò davanti alla casa del defunto MICHELE CANDELA, anche le pietre si commossero e la prostrazione del popolo era reale e visibile. Arrivati in piazza il dotto sacerdote D. BIAGIO MASI tenne un discorso bellissimo e commovente allo stesso tempo. Lo sparo dei mortaretti segnò il ritorno in chiesa della statua del Santo.
Da quel giorno (26 FEBBRAIO 1903) A Baiano non morì più nessuno di vaiolo e quelli ammalati di tale morbo, miracolosamente guarirono, per cui ogni anno celebriamo la processione del 26 FEBBRAIO per ringraziare Santo Stefano del dono fatto al suo popolo.
Da allora tante cose sono cambiate, tanti eventi si sono succeduti nel tempo, quella che è rimasta inalterata è la fede dei baianesi per SANTO STEFANO che si rinnova e si tramanda di generazione in generazione.
Questa sera, domenica 26 febbraio 2017, in ricordo del miracolo la Corale Polifonica Città del Baianese si esibirà a partire dalle 18,30 presso la Chiesa di Santo Stefano.