di Gianni Amodeo – Fotoservizio di Fausto Marseglia e Massimo De Mellis
Indimenticabili per la compostezza nello stile di vita e il ragionevole impegno profuso in varie circostanze nel rapportarsi con le esigenze sociali e i bisogni di crescita della piccola comunità locale, fornendo le attenzioni e le risposte più proficue possibili, tradotte in utili contributi a sostegno di qualificate proposte e nella realizzazione di iniziative di significativa valenza sociale e condivisa utilità. Indimenticabili, per la generosa disponibilità verso gli altri e per aver lasciato di sé un proficuo retaggio di personale esemplarità negli ambiti delle attività lavorative e delle professioni esercitate, in aziende pubbliche e private, nell’ amministrazione statale, nella scuola, nello sport, nella chiesa e nel sociale in genere, nella politica.
Nel trittico delle coordinate così sciorinate, è la chiave ispiratrice del Concorso letterario dedicato agli Indimenticabili ed approdato alla terza edizione, indetto con il patrocinio della civica amministrazione, guidata dal sindaco Enrico Montanaro, ed organizzato con i supporti logistici dalla locale Fondazione Gesù e Maria, toccando l’apice del successo nella cerimonia premiale svoltasi nell’ Auditorium dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII– Parini, in un contest di largo e partecipe coinvolgimento di pubblico, andando oltre le stesse più rosee aspettative degli infaticabili organizzatori dell’evento, coordinati e animati dal professore Carmine Montella . Bella e raffinata, la gamma degli artistici simboli di merito e dei titoli onorifici, formata di trofei di raffinata attività artigianale e pergamene, in dotazione del Concorso, inclusi i prodotti tipici locali con le pregiate confezioni di frutta a guscio, per omaggiare autrici e autori, provenienti da Campania, Sicilia, Puglia, Lazio, Molise, Lombardia e Calabria. Una ricca gamma di attestati e riconoscimenti, grazie alla condivisione dell’iniziativa recepita e fatta propria dagli sponsor ufficiali – l’Azienda agricola Il Moera, la Libreria Mondadori, l’Associazione “ Le Ali della Vita ” e l’ Azienda agricola di Massimo Scafuri -, che costituiscono importanti realtà sociali e produttive, attivamente operanti sul territorio dell’ Unione intercomunale della Valle dell’ Alto Clanio.
Interessanti le sezioni contemplate nel bando di Concorso, articolate nella presentazione di composizioni poetiche sia in italiano che in vernacolo napoletano, ma anche nella proposta di testi di narrativa, con temi a libera scelta di autrici e autori. Speciale il riquadro riservato al territorio e alle sue problematiche, con … finestre aperte e sguardi attenti verso il mondo degli animali che danno lezioni sull’ amore per la vita e sul saper vivere, con atti d’ affetto e dedizione ammirevoli più di quel che si possa immaginare. E, considerato il cospicuo numero di testi poetici e racconti proposti, c’è stato davvero un bel leggere per le tre giurie impegnate nello stilare giudizi e comporre classifiche. Un impegno di selezione delicato, assolto con la consueta applicazione metodica e sensibilità estetica da Rosanna Mautone, Rita Tirella, Nancy Amato, Enza Graziano, Carolina Alfano, Marciano Casale, Gina Conte, Nicola D’ Agostino, Paola Miele, Pasquale Gaglione, Luigi Tortora, Davide Bottiglieri e Maria Grazia Vitale.
Originale la formula adottata, per onorare gli Indimenticabili, associandone posture usuali e fattezze, fissate nelle sequenze di eccellenti proiezioni fotografiche su schermo gigante, con la declamazione delle composizioni gratificate dai riconoscimenti premiati e corrispondenti, in senso lato o in parte, alla personalità degli Indimenticabili, con significative integrazioni biografiche leggibili in appositi ed esaustivi schede libretti. Un complesso assemblaggio, tutt’altro che agevole da elaborare e definire, quello di assortire l’ omaggio al patrimonio dei ricordi degli Indimenticabili, con la contestuale lettura delle composizioni loro dedicate, eseguita in viva voce e con virtuose tonalità da autrici e autori dei testi selezionati. Una modalità di ulteriore riscoperta ed encomiabile conferma assunta ormai dalla rilevanza qualitativa del mondo dei cultori della poesia che s’interpreta e recita, senza pretese ed ambizioni, in reading che ormai si svolgono con assidua frequentazione e partecipazione nei luoghi più disparati ed imprevisti, rendendo con discrezione un utile servizio alla circolazione delle idee e alla passione per il comun poetare.
E la soglia della piena intensità emotiva del pubblico, formato da poeti e scrittori premiati con i rispettivi accompagnatori e dai famigliari degli Indimenticabili, si dispiegava con compiuta espressività nella componente–fotografica … riflesso e specchio a tutto campo di quella ricerca del tempo perduto che risana e rasserena, quale vien fatto di rinvenire, al di là della occasionale variabilità di rimi e impulsi, sul filo dei versi di Marcel Proust nel placare gli assilli e le inquietudini dell’anima, dissolvendo tormenti e nevrosi irreversibili, tanto peculiari nella modernità. Ed è il tempo, che fluisce nelle tensioni e nelle esperienze della coscienza nell’incorporare quell’ umana condizione, che nella realtà vive soltanto come unico ed esclusivo ricordo del passato, concretamente consumato e trascorso tra luci ed ombre, attesa del futuro che non … c’è e tutto da inverare, e attenzione al presente appena in fieri. Un itinerario, in cui il linguaggio delle foto, come è nella loro strutturale essenza sia in bianco-nero che nella pluralità dei colori, si carica di energia … inesauribile, ripristinando e rinnovando esperienze di vita, in tutt’uno con i cambiamenti di visioni ed opinioni, con cui si raccontano persone e situazioni nella loro autenticità. E il passato resta vivo e vivido soltanto nella memoria, perché … nulla esiste senza memoria …
Sono trenta gli Indimenticabili che compongono ed animano l’insolita e, rassegna, così come s’è venuta cristallizzando negli spazi del Concorso, per un mix combinato in giusti dosaggi di racconti biografici, variando qua e là anche nelle pieghe delle cronache e degli aneddoti strettamente locali, a volte arricchiti da … invenzioni più o meno pettegole, coinvolgendo in pieno il pubblico dell’ Auditorium di via Luigi Napolitano. E fa specie di suggestiva intensità e vibrante commozione, il re–incontrare in questo scenario immaginato e più che evanescente fuggevoli sagome e abbozzate figure di giovani e vecchi, donne e uomini di varia età e dalle multiformi esperienze personali e famigliari,ora felici e ora dolenti, non più presenti sul palcoscenico della realtà dei correnti giorni nella fisicità della loro esistenza, ma ben vivi nella comune memoria che hanno lasciato di sé, affidandola, in tasselli e forme varie, a famigliari, amici, conoscenti, perché ne siano prudenti e accorti depositari, ma anche testimoni e vettori verso gli altri.
Un’operazione di chiara matrice intergenerazionale, all’insegna del ricordo di donne e uomini di ieri, a fronte del sentire e dell’essere della comunità cittadina, oggi, nelle criticità e nelle aspirazioni che vive sul piano sociale e nelle umane aspirazioni di evoluzione economico- produttiva, riprendendo il filo di ieri . Di certo, un più che commendevole legame di saldatura e continuità, che, proiettato al di là della circoscritta sfera localistica del regno abitato in esclusiva dagli Indimenticabili, dava impulso e forma ad un sorprendente squarcio spettacolare, facendo incontrare addirittura il pubblico del Giovanni XXIII– Parini … con Dante a Napoli. Un incontro voluto e favorito dall’impegno creativo e di scrittura, vissuto da Antonio Covino, scrittore e giornalista, per quattro anni di seguito. Un impegno trasfuso nella composizione della Divina commedia … in lingua napoletana. Come dire, il Poema sacro in versione speciale e con la possibilità di farne conoscenza diretta, grazie alla declamazione di brevi brani e versi in vernacolo, riproducendo le atmosfere che contrassegnano i versi del Poeta sommo. Un’ opera attrattiva, questa di Dante che soggiorna a Napoli; opera che desta curiosità, per quanto possa apparire e, lo è per vari aspetti, un autentico azzardo. Ma, al di là di questi elementi limitativi, è fuori di ogni dubbio che, quella compiuta da Antonio Covino, costituisca un’opera di apprezzabile caratura sul piano strettamente cognitivo, soprattutto nel rappresentare l’ Italia e la Firenze del ‘300 raccontate da Dante. Un cammino decisamente intrigante e arduo che Covino ha compiuto, misurandosi con la complessità semantica e linguistica della lingua napoletana, in cui riversare la splendida ricchezza lessicale e la vigorosa forza argomentativa di Dante Alighieri.
Tanti altri erano i momenti della cerimonia conclusiva del Concorso. Da segnalare la partecipazione di don Fiorelmo Cennamo e di don Angelo Schettino, parroci delle comunità parrocchiali di Baiano e Tufino, e l’omaggio alla memoria di Vincenzo Moccia. Un ricordo caldo e appassionato reso al poeta di Somma Vesuviana, con i testi di sette autori, gratificati, a loro volta, dal figlio, Luigi, con la donazione di cofanetti, contenenti il testo della composizione ‘ A badante, scritto e recitato in tanti salotti culturali proprio da Vincenzo Moccia, inclusa la sua foto. Un testo, quello intitolato ‘A badante, in cui il poeta sommese, intrecciando spirito realistico ed ironia, apre squarci di profonda, ma anche amara e dolente, verità sul fenomeno dell’assistenza e della cura verso le persone anziane, di cui si fanno carico le badanti … surrogando le carenze dello Stato e dei servizi sociali in genere, ma sempre più spesso l’ assenza e … la latitanza delle famiglie, assolvendo un ruolo di sicura e spiccata utilità sociale.
Straordinari e di alto gradimento i tributi resi alla musica, al canto e alla pittura. Gradevoli le performance canore di Stefania Acierno, con Gina Conte in concerto al piano, con coinvolgenti tocchi di classe e di armonia. A far da suggello, la Mostra antologica della più recente produzione pittorica di Elisabetta Rastiello, giovane artista dalle notevoli doti espressive, in cui spiccano incisività e vivacità di colori.