di Gianni Amodeo
Per la serie “Spiegare il Parco del Partenio”, patrimonio paesaggistico e naturalistico che identifica il territorio disteso tra le pieghe della Valle caudina e del Vallo di Lauro, ma anche e soprattutto Bene comune da tutelare e valorizzare nelle potenzialità di cui è depositario, per diffondere la cultura del rispetto e della cura dell’ambiente con le correlate ricadute a sostegno della qualità della vita delle comunità locali. E’ il senso dell’iniziativa della dirigenza di una delle più pregiate Aree protette della Campania, con sede di rappresentanza a Summonte e fortemente sostenuta dal presidente Francesco Iovino. Una serie di incontri di carattere divulgativo con le comunità scolastiche degli Istituti comprensivi, per far conoscere l’Area protetta, di cui sono emblema e magnifici simboli naturalistici il Massiccio del Partenio, i Monti Avella, la Foresta demaniale di Roccarainola e l’Oasi di Pannarano dall’incantevole fascino.
E dopo l’interessante rendez-vous con la comunità scolastica dell’Istituto comprensivo “Manzoni”, a Mugnano del Cardinale, nel corso del quale si è conferito particolare rilievo alle tipologie dei boschi e ai pregi della vegetazione del Parco, rivisitando l’iter politico-amministrativo per la sua Istituzione negli anni ’70, nuovo appuntamento nell’Auditorium dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”, in via Napolitano, introdotto dal professore Generoso De Gennaro, in rappresentanza del dirigente scolastico, il professore Vincenzo Serpico. Un approccio variegato con percorsi distinti e paralleli secondo lo spirito dell’iniziativa, con l’interessante squarcio storico-religioso aperto e focalizzato dalla professoressa Carmela Del Mastro nel rivisitare la funzione del Santuario di Montevergine e della missione di carità cristiana e di cultura svolta nel corso dei secoli dall’Ordine di San Benedetto nel territorio del Parco; uno squarcio che era integrato dall’incisiva rappresentazione dei profili della flora e della fauna esistenti, ma bisognevoli di tutela e protezione a ciclo costante e continuo.
Al filo discorsivo della professoressa Del Mastro si rapportava l’intervento del professore Giovanni De Feo, docente di Ecologia industriale nel Dipartimento-ambiente dell’Università di Salerno, per illustrare il Metodo Greenopoli, di cui è inventore e straordinario divulgatore da una città all’altra, per educare al rispetto dell’acqua, la francescana ”… sorella acqua”, bene primario della civiltà umana, ma soprattutto bene da utilizzare con parsimonia, evitandone gli sprechi, che il mondo occidentale e le società opulente si concedono troppo spesso e senza responsabilità sociale verso i tanti popoli dei Paesi sottosviluppati che ancora sono privi di acquedotti e incontrano difficoltà ingenti per disporre di acqua potabile per soddisfare i bisogni primari di esistenza, giorno dopo giorno. Un intervento sviluppato in modo semplice, divertendo e coinvolgendo i ragazzi e le ragazze, con il racconto di briosi aneddoti e intonando canti, facendo “passare” al meglio della comprensione il messaggio del Metodo Greenopoli ormai acquisito nella gran parte delle scuole del Bel Paese.
La proiezione de “ Le stagioni del Parco”, il bel docu-film a colori realizzato dal geologo Stefano Lanziello costituiva, a sua volta, l’elemento caratterizzante dell’incontro, fornendo la narrazione visiva diretta dei multiformi scenari del Parco e delle tante forme di vita che vi coesistono nei percorsi della flora e della fauna, nel susseguirsi delle stagioni e dei giorni. Un mondo percepito dal vivo, che Stefano Lanziello fissava nei tratti essenziali e arricchiva di elementi relativi ai tipici profili geologici e morfologici che connotano il Parco; profili, in cui spiccano e si diramano sinuosi i fenomeni carsici e suggestive le grotte e le doline che lo attraversano.
Nel tirare le conclusioni dell’evento, il presidente Francesco Iovino evidenziava il ruolo di risorsa larga e diffusa che il Parco del Partenio può rappresentare per i Comuni che ne fanno parte; una risorsa da valorizzare in modo sistematico, puntando sul turismo ambientale e culturale di qualità, sapendo,al contempo, conservare in modo rigoroso le connotazioni identificative e naturali dell’intera Area protetta.