di Gianni Amodeo
Obiettivo aperto sulle Politiche per la famiglia, al centro del rapporto di collaborazione tra l’amministrazione municipale, guidata dal sindaco Enrico Montanaro, e il dirigente dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”, il professore Vincenzo Serpico; rapporto che è stato formalmente definito con pubblico atto- siglato dal segretario comunale, la dott.ssa Maria Tarantino– alla luce del carteggio sviluppato nei mesi scorsi, con cui il “primo cittadino” ha chiesto al dirigente Serpico la disponibilità a collaborare con l’amministrazione, per concorrere all’adeguata e attenta attuazione delle norme regionali e nazionali nella delicata materia dei sostegni alle famiglie, fulcri basilari ed essenziali per la tenuta del tessuto sociale e comunitario delle realtà territoriali. Una richiesta di disponibilità, a cui Serpico ha risposto con convinta adesione, assicurando il supporto specialistico ch’è in grado di fornire, quale uomo di Scuola, oltre che padre di famiglia. Un impegno, che svolgerà a titolo di gratuità e di civico volontariato solidale che da sempre lo contraddistingue nell’attiva partecipazione alla vita sociale del territorio, ed in stretta collaborazione con l’assessorato competente, di cui è titolare Carmine Acierno.
Sotto i riflettori per rendere concreto e praticabile il rapporto, l’attivazione non solo dello sportello di ascolto in ordine alle problematiche che attraversano i nuclei familiari, ma anche l’indizione e promozione di tavoli di confronto con Enti pubblici ed Entità private operanti sul territorio, per monitorare bisogni ed esigenze, nonché gli esiti delle iniziative già prodotte nel quadro delle Politiche per le famiglie. Programmati periodici confronto con l’Ufficio anagrafe e demografico comunale,per vagliare, enucleare e quantificare la presenza di nuclei familiari legittimi o di fatto presenti sul territorio cittadino, mentre a cadenza trimestrale saranno presentate al sindaco e al Consiglio comunale relazioni sulle azioni intraprese per attuare le finalità a sostegno delle famiglie. Ed in questo quadro si collocano le necessarie ed opportune interazioni con gli organi istituzionali dell’ambito A–6, il Piano sociale di zona, in funzione delle iniziative e dei progetti, al cui centro siano, in particolare, le attività assistenziali e di supporto alle famiglie che vivono la condizione della marginalità e del disagio. Una programmazione, che contempla l’organizzazione di convegni per l’informazione,la divulgazione e la sensibilizzazione per gli itinerari che promuovono e valorizzano il ruolo delle famiglie.
Le sedi e le attrezzature necessarie, per attuare le finalità contemplate dal dispositivo del conferimento dell’incarico, saranno rese disponibili dall’amministrazione comunale, sulla base delle indicazioni che riterranno opportune proporre l’assessore Carmine Acierno e il professore Vincenzo Serpico. Si apre un percorso che guarda la dovuta attenzione alle famiglie e alla loro centralità nella costruzione della realtà sociale presente, con una chiara visione del futuro; un percorso, che per i contesti del Sud costituisce la risposta necessaria e irrinunciabile, per arginare i processi di declino demografico in atto da anni e che stanno letteralmente spopolando intere zone, segnatamente nelle aree appenniniche interni con tanti Comuni, ormai prossimi alla desertificazione umana. Una risposta da integrare e rapportare a congrue politiche per il lavoro, a favore delle giovani generazioni.
E’ la risposta che, in senso ampio, si colloca nella matrice ispiratrice dell’Act family, il disegno di legge approvato all’unanimità da tutte le rappresentanze politiche del Parlamento, per incentivare e favorire la formazione delle famiglie. Un progetto normativo di ampio respiro, se pienamente attuato, presentato ed illustrato dal Ministro per le politiche familiari, Elena Bonetti, nel tour in cui è stata impegnata nella recente campagna elettorale, partecipando alla convention di Italia Viva, nell’Anfiteatro romano, ad Avella.