”Desideriamo cullarti sulle spalle tre volte l’anno …come nel passato non troppo lontano, ma per noi un’eternità. Preghiamo per la pandemia da allontanare e la tua Baiano ti loderà.
E’ l’appello che fa da filo conduttore della ricorrenza consacrata dal calendario della liturgia cattolica, il 26 dicembre, a Santo Stefano, protomartire della cristianità; ricorrenza che coincide con tempi particolari e di sofferenza, per un appello di auspicio e di meditato raccoglimento indirizzato dalla comunità locale al Santo patrono tanto prediletto e venerato, a cui dedica con pari intensità di devozione ogni anno le onoranze votive del 26 febbraio e del 2–3 agosto, per essere stata liberata dal flagello del vaiolo, nel 1902–1903 e del colera, nel 1854. Un trittico di onoranze liturgiche e memoriali che ispirano e fanno invocare la liberazione dell’umanità dalla pandemia del covid–19, sulla scia di un atto di fede convinto e profondo che nutre di sé la preghiera diretta, quasi colloquiale con il Levita, in fiduciosa speranza.
Il Comitato promotore delle onoranze, presieduto dal parroco don Fiorelmo Cennamo, ha annunciato con pubblici avvisi sacri che la tradizionale ricorrenza sarà segnata nel Santuario del Levita dalla celebrazione eucaristica, officiata dal vescovo Francesco Marino, guida pastorale della Diocesi di Nola. In aderenza con le disposizioni di sicurezza anti covid–19, sono indicati gli orari delle celebrazioni eucaristiche fissati per sabato alle ore 8,00, alle ore 10,30 per la concelebrazione presieduta dal presule diocesano, e alle ore 12,00 e 18,00, con partecipazione contingentata dei fedeli e su prenotazione telefonica concordata con gli addetti della comunità parrocchiale e del servizio di Protezione civile. Lo stesso orario sarà osservato domani per la celebrazione delle Sante Messe nella giornata del Natale.