di Antonio Vecchione
Domenica 27 novembre il popolo di Baiano parteciperà a quella che è diventata una tappa importante e significativa della festa del Maio: escursione ad Arciano per la “Scelta del Maio”, l’albero più alto e bello del bosco, degno di essere offerto al nostro Santo Stefano Protettore. Ormai una folla di persone animano questa “cerimonia” altamente sentita e rappresentativa della tradizione, perché evidenzia e rende onore ai simboli stessa della Festa: il bosco Arciano, la storica casa di tutti i baianesi, e il Maio. Moltissimi i giovani che partecipano e conferiscono alla funzione un pieno di straordinario entusiasmo, di creatività e di gioia. Ed è proprio per questi giovani che vale la pena raccontare la storia di questa manifestazione che vide la luce nei fattivi anni novanta, caratterizzati da un appassionato e alacre impegno di un gruppo di fedeli della festa, che riuscì a far emergere i valori fondanti della tradizione, a rinnovarla e a promuoverla. Decisiva fu la costituzione nel 1988 dell’”Associazione Maio di Santo Stefano”, finalizzata alla organizzazione e valorizzazione della festa. Il contributo fondamentale di quei primissimi anni novanta fu quello di cancellare l’immagine della festa come una confusa e incessante “sparatoria”, ma di recuperarne il suo valore storico. La festa del Maio di S. Stefano è uno scrigno prezioso nel quale sono conservati, in una straordinaria sintesi, i valori fondativi dell’esistenza stessa della comunità baianese: la sua matrice culturale contadina e boscaiola, il patrimonio di saperi espressi dagli antichi mestieri, il bosco Arciano come luogo e fonte ancestrale di risorse e mezzi di vita, la devozione per il Santo Patrono, il Protomartire Stefano. La collettività si ritrova, esprime e legittima la consapevolezza delle proprie radici e della propria appartenenza ad una storica e coesa comunità. Emerso chiaramente questo significato, grazie anche all’attiva collaborazione della Pro Loco, furono fatti sforzi enormi per rinnovare il rito pur nella continuità della tradizione. Il primo risultato fu la legittimazione della Festa (fino a quel momento nascosta e ignorata dalle autorità provinciali) e la regolarizzazione degli spari ad avancarica, che erano stati vietati dal comitato ordine pubblico di Avellino. Poi si rimise al centro dell’attenzione il bosco Arciano, che era stato quasi dimenticato. Riportare i giovani nel bosco la mattina di Natale fu uno straordinario risultato. Seguì la riorganizzazione e riqualificazione delle mini bande musicali per la Processione del Maio e per le “Messe e notte”. Da quegli anni il “Concerto di S. Stefano”, nel solco della tradizione della Banda in Chiesa, chiude le manifestazioni natalizie. Da evidenziare anche il recupero del trasporto del Maio con “traino” e cavalli e con il “carruocciolo” da Arciano a valle, la rinascita del rito del “fucarone”. Non ultima l’attenzione posta nel solenne momento della Benedizione del popolo di Baiano nell’offrire al proprio Santo protettore il Dono del Maio, che diventa in quel momento di raccoglimento “Simbolo Sacro”. La decisione di coinvolgere gli appassionati alla “Scelta del Maio” fu una intuizione dell’assemblea dell’Associazione nell’ottobre del 1999. Fino a quel momento si preoccupavano di individuare il Maio un gruppo ristretto di “esperti”, che dedicavano lodevolmente tempo a “camminare” il bosco diverse volte all’anno per individuare gli alberi adatti. Antonio Capiluongo, ‘o marruzziello, una vita dedicata a Santo Stefano e alle tradizioni legate al Protettore, era il più attivo. Insieme a lui altri fedeli assicuravano la loro presenza, come Carmine Napolitano, ‘o ciamarro, e Umberto Esposito, Angelantonio Candela. L’Assemblea decise che, per assicurare la continuità nel tempo di questa delicata operazione, occorreva “educare” le giovani generazioni a questa pratica. Si capiva perfettamente che occorreva “trasmettere” ai giovani questa funzione, far conoscere il bosco, valutare difficoltà di carico e trasporto, e tutto quanto utile per la buona riuscita del rito. Nei primi tentativi, ancorché pubblicizzati, pochi risposero al nostro appello. Poi, anno dopo anno, il numero è cresciuto fino diventare una folla. Per dare testimonianza di questi passaggi, ecco la relazione della seconda escursione del novembre 2000, diffusa su locandine esposte al pubblico.
Nello scenario del bosco Arciano si replica la “Scelta Maio”
Il giorno 26.11.00, alle ore 07.00, dopo avviso pubblico, si è riunita in
piazza F. Napolitano, per partire alla volta del bosco Arciano per la scelta del majo, una rappresentanza dell’Associazione, così composta: Antonio Capiluongo, Ninuccio Monteforte, Umberto Esposito, Carminuccio Napolitano, Antonio Vecchione. La località visitata è il piano cosiddetto della “Lurdicara”, dove sono stati individuati almeno due alberi di castagno che, per forma e dimensione, sono adatti e degni di diventare “Majo”. Infatti già a suo tempo furono segnalati e seguiti. Il primo si lascia preferire essendo più facilmente accessibile per il carico, anche se si rendono necessari alcuni lavori per rendere praticabile la strada di accesso. Il secondo, posizionato più in alto, ha un diametro maggiore (occorre valutare la possibilità, una volta a valle, di carico sul carretto) ed inoltre stabilire la strada per portarlo a “caricaturo”, nel posto, cioè, dove
è possibile caricarlo sul camion”.
Avviso pubblico del 2001
Come è tradizione, riprendiamo insieme nel mese di Novembre le attività
preparatorie alla Festa del Majo. Il sopralluogo al bosco Arciano alla ricerca di alberi adatti per l’offerta a S. Stefano è importante; ed è ancora più importante che la partecipazione sia numerosa. Infatti tutti abbiamo ritenuto che il peso e la fatica di “camminare” Arciano per questo scopo non sia sempre sulle spalle delle poche persone esperte, che con grandi sacrifici hanno sempre fatto questo lavoro “oscuro” e senza la soddisfazione di un pubblico riconoscimento. Per questo motivo invitiamo tutti a farsi parte attiva e coinvolgere quante più persone per la visita ad Arciano. Domenica 18.11. 2001, ore 07.30, piazza F. Napolitano.
Già nel 2006 e anni seguenti la partecipazione fu massiccia, come dimostrano le foto pubblicate. Oggi, con il contributo della Pro Loco, la funzione è diventata una piena giornata di festa. Ad majora.