di Gianni Amodeo
Il “banchetto”, allestito in piazza Francesco Napolitano, è restato “aperto” per tre ore e sono state raccolte oltre 400 firme, che costituiscono un’importante risposta partecipativa. Una risposta che rappresenta anche e soprattutto il primo, significativo step per la sottoscrizione della petizione popolare, indetta e organizzata da “Progetto civico”, per evidenziare le carenze e le criticità, in cui versano da lungo tempo i servizi medico-sanitari di base e specialistici sul territorio, che afferisce al Distretto sanitario di Baiano; servizi ridotti al minimo essenziale e al di sotto delle fondamentali esigenze dei cittadini utenti e contribuenti. Una realtà diventata insostenibile e che richiede risposte di responsabile concretezza, sia delle Istituzioni che della politica, in grado di ascoltare istanze e bisogni reali, praticando i principi del bene comune e dell’interesse generale.
E’ una condizione di diffuso disagio sociale, quella che viene vissuta da oltre un anno, gravemente penalizzante per le fasce d’utenza più deboli sia per si tuazioni familiari che per incertezze e precarietà economiche, specie a livello di terza età, nel cui ambito si diffonde sempre più il fenomeno della rinuncia alle cure mediche e all’assistenza sanitaria; fenomeno, di cui proprio le carenze e le criticità di programmazione e gestione dei servizi sotto la lente d’ingrandimento – al netto della mancanza di operatori medici ch’è una complessa ed oggettiva problematica di carattere generale- concorrono ad essere causa ed effetto, al contempo.
Continuità medica assistenziale – già Guardia medica- Medicina di base e Distretto sanitario sono al centro dell’iniziativa; tre aspetti distinti tra loro, ma del tutto complementari e correlati, con la cui congruità e efficienza di prestazioni professionali si rapportano la qualità, la valenza e la continuità proprio dei servizi forniti che gravano sulla fiscalità generale. Un rapporto valutativo che nella fattispecie è reso del tutto impossibile e impraticabile, essendo i servizi in questione … dimezzati o inesistenti. Emblematico è il caso del servizio della Continuità medica assistenziale, a cui fanno riferimento le comunità dell’area intercomunale con popolazione di circa 30 mila abitanti, che viene “svolto”, allo stato attuale, da un solo operatore medico. Una sproporzione tra bacino di utenza e servizio, che parla da sola.
In realtà, il ridimensionamento annunciato del servizio dell’ex-Guardia medica, con la riduzione dei relativi presidi sui territori delle ex Asl Avellino-1 e Avellino-2, fu posto al centro della mozione–proposta, formulata dai consiglieri comunali Carlo Mascheri, Emanuele Litto, Gianpaolo Petrillo e Stefano Lieto ed approvata- quale atto d’indirizzo- all’unanimità il 24 aprile del 2018 dal Consiglio comunale con cui si chiedeva alla Regione – Campania il riconoscimento di territorio ad alto rischio e di disagio per l’area dell’Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio. Il deliberato era funzionale a garantire la pienezza del servizio di Continuità medica assistenziale, ma non ha avuto alcun seguito, vista la situazione esistente.
E se per la Continuità medica assistenziale, il lacrimevole quadro è quello prospettato, la rete della Medicina di base – sempre d’ambito intercomunale – è ai limiti della tenuta, se già non è sfilacciata, per il progressivo approdo allo stato di pensionamento degli operatori medici, mentre restano ancora bloccati i ricambi professionali e tralasciando le difficoltà di scelta del Medico di fiducia al di là del Comune di residenza. Sono gli oggettivi effetti generati dallo stop alle assunzioni, perdurando lo stato di commissariamento ormai decennale- primato nazionale in … negativo- in cui versa la Sanità della Regione–Campania per la mala gestio economico-finanziaria perpetrata e praticata nell’importante settore per lungo corso di anni. Un conto salato che viene fatto pagare dai cittadini, in tutte le forme possibili, con l’alta tassazione regionale e con il “taglio” dei servizi che, invece, dovrebbero rientrare nella normalità dell’erogazione.
Il peso maggiore delle carenze si evidenzia, però, nel Distretto di via Nicola Litto. Perdurano ancora le assenze di figure professionali specialistiche nei delicati reparti della Ginecologia e dell’Ortopedia. Un vuoto che per se stesso ridimensiona fortemente la funzionalità della struttura stessa.
“Il primo atto è stato compiuto- afferma l’avvocato Emanuele Litto, tra gli ispiratori e animatori dell’iniziativa- con il consenso dei cittadini e delle cittadine ch’è di grande stimolo ed incoraggiamento. Il cammino di “Progetto civico” proseguirà con iniziative mirate nei quartieri cittadini, affidando alle associazioni di volontariato i moduli da far sottoscrivere. L’auspicio è che in tutte le altre realtà dei Comuni dell’ Unione del Baianese e dell’Alto Clanio si sviluppino e maturino altre analoghe iniziative. Il diritto alla salute è un primario diritto sociale,la cui affermazione – conclude- chiama in causa la politica in senso pieno e non ha veste partitica. Ma se i servizi medici e sanitari sul territorio sono carenti, il diritto alla salute non viene osservato e fatto rispettare”.