di Gianni Amodeo
Un’allegra e bella rappresentanza di ragazze e ragazzi dei plessi dell’ Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”, sarà martedì sera sugli spalti del “San Paolo” per assistere a Napoli–Barcellona, valevole per la “prima” d’andata degli ottavi di finale della Champions League.Ed è pronta con slogan,striscioni, trombette e bandiere azzurre e del tricolore nazionale, a far da … jolly portafortuna e vincente per gli “azzurri” di Rino Gattuso. Non sarà una rappresentanza folta e numerosa, per la ridotta dotazione di “tagliandi” d’ingresso disponibili per evidenti ragioni, visto che il sold out per lo stadio di Fuorigrotta è già assicurato, ma …. si farà sentire. E’ poco, ma certo. Una presenza di portafortuna, già rivelatasi in pieno – con almeno cento di loro approdati a Fuorigrotta con due comodi pullman ultima generazione super accessoriati- per il Napoli vittorioso sulla Juventus, senza … ripetersi, però, qualche settimana dopo con gli “azzurri” finiti sotto scacco per opera dei “giallorossi” del Lecce. E dopo la partita di martedì con Messi & company, le solite quelle e i soliti quelli del “Giovanni XXIII” saranno di nuovo al “San Paolo”, quando il Napoli affronterà la corazzata dell’Inter.
Tutto … nasce dal progetto socio-formativo “Scuole allo stadio”, sottoscritto dall’ Ufficio scolastico regionale della Campania, in linea con le indicazioni del Ministero dell’Istruzione per la cultura dello sport, e dalla Società sportiva Calcio Napoli; progetto, a cui il “Giovanni XXIII” partecipa, per favorire e diffondere nella sua comunità studentesca la pratica sportiva e, nel contempo, a far interiorizzare le regole della convivenza, della socializzazione, della condivisione e della sana emulazione, che sono alla base dello sport. E’ il modello di comportamento rispettoso dell’altro e del fair play, che si fa stile di vita sia nel confronto agonistico che misura meriti e … demeriti, sia nel saper vivere la vita dello stadio senza smarrirsi nei tentacoli della stupida violenza, come troppo spesso accade specie nei tornei e i campionati di calcio delle cosiddette categorie inferiori. E ,per giunta, sono ancora più spesso i genitori a dare ai figli pessimi esempi di sé nel vivere la vita degli stadi e dei campi sportivi … rendendosi protagonisti di offese e violenze variamente combinate verso arbitri e i sostenitori degli avversari della “squadra del cuore”.
Il progetto messo in campo coinvolge le classi quarte e quinte della Scuola primaria e le classi della Scuola secondaria di primo e del biennio della Scuola secondaria di secondo grado. La risposta partecipativa in tutta la Campania è notevole. E costituisce davvero un buon segno. Chapeau al Napoli e all’Ufficio scolastico regionale della Campania. La socializzazione che si vive nella normalità delle pratiche sportive e nel saper ben vivere la realtà degli stadi, è un valore per le ragazze e i ragazzi. Lo sport è disciplina e dedizione. Ed è Scuola di lealtà, lievito di tutte le autentiche relazioni umane. Di ogni età.