di Antonio Vecchione
Martedì 23 aprile, nella sede d el Circolo Sociale, su iniziativa di semplici e responsabili cittadini, si è tenuto un incontro per una riflessione sul degrado ambientale che ormai caratterizza il nostro territorio. E’ stata una doverosa presa di coscienza collettiva sui danni quotidiani al nostro patrimonio naturale, ai boschi, alle verdi colline, ai paesaggi, anche per lanciare un pubblico allarme. Erano presenti: Saverio Bellofatto, Pellegrino Palmieri, Gina Conte, Enrico Stago, Romeo Lieto, Stefano Lanziello, Angelo Piciullo, Stefania Russo, Enzo Lippiello, Antonio Napolitano, Antonio Vecchione, Nico Salvi, Andreana Piccolo, Paolino Albertini.
Numerosi gli interventi, intensi ed appassionati, intrisi di preoccupazione e con sprazzi di pessimismo sulla possibilità di un cambio di mentalità e cultura ecologica. Ci siamo tutti resi conto che è necessario e urgente ritrovare l’armonia persa tra l’uomo e la natura, tra i nostri centri urbani e il territorio circostante, ma ce la faremo a cambiare costumi di vita? E’ impresa ardua far passare questi valori nella collettività che, a giudicare da taluni comportamenti, sembra non avere in alcun conto il rispetto e la difesa ambientale e considera le nostre strade rurali, il nostro verde, i prati, i boschi come discariche a cielo aperto. Stefano Lanziello, Enzo Lippiello e Paolino Albertini, stenui difensori del nostro territorio e del Parco Regionale del Partenio a cui dedicano tutto il loro tempo libero, ci hanno descritto il quadro realistico della situazione di cui sono testimoni quotidiani: tagli indiscriminati e abusivi di alberi; motocross, SUV, e mezzi fuori – strada che scorrazzano su sentieri terrosi e su stradine insicure, arrecando gravissimi danni, come al Campo di Summonte, Campo Maggiore e Vallifredda, luoghi sensibili e con equilibri delicati; discariche stracolme di ogni tipo di rifiuto, dalle batterie a frigoriferi, mobili e sanitari, carcasse di auto ecc.; cumuli di plastica, piatti, posate, bottiglie, cartacce ecc. abbandonati da incivili turisti della domenica; incendi dolosi, veri attentati alla natura per vili interessi personali. Un quadro desolante che dimostra come la “questione ambientale” sia attuale. L’uomo sembra aver incrinato il suo rapporto con la Terra e appare interessato soltanto a uno sfruttamento delle risorse naturali nonostante le ricadute negative per inquinamento visivo, acustico e chimico di centri urbani e territorio.
Che cosa possiamo fare noi, semplici cittadini, per arginare questa deriva? E’ la domanda sorta spontaneamente tra noi presenti. La prima risposta è la più ovvia: chiamare le istituzioni alle proprie responsabilità. Esercitare, dunque, pressioni nei confronti degli amministratori, spesso disinteressati, per convincerli a destinare tempo, energie e risorse per organizzare un servizio di controllo serio ed efficace e procedere, se necessario, a sanzionare severamente i barbari che devastano. Urgentissima la formazione di una coscienza ecologica ed è auspicabile l’impegno diretto dei tanti cittadini che, come noi, hanno a cuore queste problematiche. Cominciare a diffondere questi valori nelle scuole è parso a tutti il miglior modo per iniziare. I giovani sono la speranza del futuro e hanno appena dato un segnale positivo: su ispirazione di “Greta” sono scesi in piazza, in tutto il mondo, per manifestare per la salvezza della Terra. Ma è necessaria anche un’opera quotidiana da parte di persone di buona volontà nell’educare e formare i cittadini all’uso corretto del territorio. Siamo tutti convinti di non poterci sottrarre dal dovere morale di essere sempre vigili, di protestare e censurare apertamente comportamenti stridenti con la buona educazione e la tutela ambientale.
L’incontro si chiude con la decisione di chiamare a raccolta le forze mandamentali per costituire un’Associazione di persone sensibili, un vero e proprio “Centro di Etica Ambientale” con la finalità di migliorare il rapporto tra Natura e Uomo. L’obiettivo è la ricerca di una nuova “Etica della terra”, che stimoli l’operare dell’uomo ai valori della sobrietà, della prudenza, del limite e del rispetto e, in estrema sintesi, dell’amore per la natura. L’azione sarà tanto più efficace, quanto più gente si unirà a noi: opportuno quindi raccogliere adesione in tutti i sei comuni del mandamento. Insieme, poi, si dovrà programmare e organizzare, attraverso ogni mezzo, attività e manifestazioni finalizzate al tema ambientale. Due le ipotesi emerse per la costituzione dell’Associazione: aderire a Legambiente, associazione nazionale in grado di assisterci e aiutarci nella nostra azione, oppure, come qualcuno ha sostenuto, costituire un sodalizio legato al territorio per essere più liberi di esprimerci a modo nostro. Per sciogliere questo dubbio, è necessario la massima apertura a contributi di cittadini motivati in modo che la riflessione sia la più ampia. In ogni caso, per valutare meglio le potenzialità di una eventuale adesione a Legambiente, sono stati incaricati Pellegrino Palmieri, Gina Conte e Angelo Piciullo di contattare i responsabili regionali di codesta associazione per conoscerne meglio le potenzialità.
L’incontro si chiude con l’impegno a riunirci di nuovo nella prossima settimana. Intanto l’invito rivolto alla comunità intera, e soprattutto ai giovani, è quello di aderire a questo comitato costituente per offrire il proprio contributo di idee e di entusiasmo. La Pro Loco Baiano aderisce con convinzione al futuro “CENTRO DI ETICA AMBIENTALE” le cui finalità rientrano a pieno titolo nella propria missione e mette a disposizione la sua sede come residenza ufficiale. Per raccogliere le adesioni, speriamo numerose, hanno dato la loro disponibilità Pellegrino Palmieri, Stefano Lanziello e Gina Conte, oltre al personale di servizio civile della Pro Loco a cui potersi rivolgere quotidianamente nei locali in piazza Napolitano a Baiano.