di Gianni Amodeo – Foto di Enrico Stago
Un Meeting proficuo sul versante dei variegati e interessanti profili di proposta espressiva che sul versante dei qualificati contenuti argomentativi, quello sviluppato nell’Aula consiliare del Palazzo comunale, per la seconda “stazione” del “Viaggio nella Costituzione”, nell’ambito delle iniziative promosse per la conoscenza e la divulgazione dell’Agenda-2018 del Circolo “L’Incontro”; un ben partecipato Meeting, con filo conduttore i contenuti dell’articolo 53 della “Carta”, filtrati da un’attenta ”lettura” sia di ordine storico, sociale e giuridico che in connessione con l’attuale fase che vive la società italiana.
E’ stato un approccio di ampio ventaglio introdotto con spigliatezza di linguaggio e con sicurezza conoscitiva da Pietro Pecchia, Anastasiya Mamonova – diciassettenni di seconda classe, approdati alla meglio in terza classe, e Maria Laura Conte,diciottenne, impegnata negli esami di Stato- che frequentano il Liceo classico “Giosuè Carducci”, giovani che formano una significativa espressione delle nuove generazioni del comprensorio e che nella circostanza sono stati “accompagnati” nella loro performance dal professore Guido Napolitano, docente di Scienze umana e Storia. Un lucido e intenso prologo, il loro, segnato dalle riflessioni sul Discorso agli ateniesi pronunciato da Pericle nel 431 a.C. per commemorare i Caduti della prima fase della Guerra peloponnesiaca, che segnò l’apice dell’antagonismo politico-economico e ideologico tra Atene, la Polis aperta, inclusiva e dialogante, e Sparta, modello di società-Stato fortemente strutturata nella divisione di classi, conservatrice ed ancorata al rigore militarista. E’ il Discorso, che costituisce la summa dei principi della democrazia antica, assertrice delle libertà personali e civili, della partecipazione responsabile, condivisa e attiva alla vita dello Stato, inteso quale presidio del bene comune, garante dell’osservanza delle stesse libertà nell’uguaglianza. E le articolazioni dello Stato si fondano sul primato dei meriti, con cui i cittadini concorrono con le molteplici attività di lavoro, scienza e studio all’evoluzione sociale e alla promozione del bene comune di valore primario rispetto agli interessi particolaristici e personalistici. E di alcuni stralci del Discorso di Pericle dava contezza la presentazione delle sequenze del power point realizzato con cura da Maria Laura Conte, che focalizzava gli elementi di riflessione maggiormente riferibili all’attualità contemporanea, per evidenziare l’importanza della democrazia reale, libera e plurale.
IL DIRITTO-DOVERE DEL LAVORO. LA TECNOLOGIA E LE ALTE COMPETENZE COGNITIVE
Sulla traccia del Discorso agli ateniesi si innestava l’intervento di Pietro Pecchia sulle valenze dell’articolo 4 della Carta costituzionale che configura il lavoro quale diritto sociale fondamentale. E’ il diritto per il quale… “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. In particolare, sulla correlazione diritto–dovere del lavoro, Pecchia proponeva riflessioni più che pertinenti e approfondite, per evidenziare il ruolo che spetta alla Repubblica e allo Stato che ne è la proiezione, a promuoverne la pratica attuazione quale principio-cardine del dettato costituzionale. E sul punto si ricorderà che Pietro Pecchia ha pronunciato un puntuale ed incisivo discorso alla Camera dei deputati, in coincidenza con la Festa della Repubblica del 2 giugno, quale portavoce del gruppo di studio del “Carducci” gratificato della menzione speciale per l’eccellenza delle ricerche e delle elaborazioni documentali, con cui ha partecipato al concorso nazionale “Lezioni sulla Costituzione”.
Ad imprimere il sigillo di saldatura per lo “spazio-giovani”, era Anastasiya Mamonova, premiata a Trento il 3 giugno scorso, con il gratificante riconoscimento di vincitrice della sesta edizione del Festival nazionale dell’EconoMia, la rassegna calibrata su severe selezioni che coinvolge i Licei e gli Istituti statali d’istruzione superiore, per promuovere e diffondere la conoscenza delle Discipline economiche e finanziarie. E per l’edizione 2018, la tematica da trattare verteva sul rapporto tra Tecnologia e Lavoro; rapporto focalizzato da Anastasiya Mamonova con originalità di analisi, marcando i percorsi delle competenze cognitive sempre più elevate che richiedono le innovazioni tecnologiche, di cui asse portante è l’”intelligenza artificiale”. E dal dato di base dell’elaborato premiato, Anastasiya Mamonova faceva scaturire nell’intervento al Meeting l’importanza delle correlazioni delle conoscenze e dei saperi, in funzione delle quali la disciplina economica interagisce con la visione umanistica, i valori della scienza, dell’arte e della tecnologia. Come dire la circolarità d’impronta umanistica e rinascimentale dell’Europa mediterranea, riscoperta e attualizzata per proiettarla sullo schermo del Terzo Millennio, in cui albergano la digitalizzazione e la globalizzazione.
En passant, sarà opportuno rilevare che Anastasiya Mamonova e la famiglia- di origini ucraine- vivono a Sperone , nel cui tessuto comunitario sono attivamente e pienamente integrate. Un’esperienza descritta in presa diretta dalla stessa Anastasiya qualche mese fa alla Convention TEDXYOUTH, svoltasi a Bologna– di cui è stata disinvolta speaker- ed ispirata dal tema “ Il nostro orizzonte è il mondo”; un racconto narrato in lingua inglese e che costituisce un interessante squarcio di vita vissuta nella sofferenza e nella tristezza, quali sono quelle che pervadono e angustiano -sempre e sotto tutte le latitudini- i migranti che tagliano i ponti con le terre natie segnate da povertà, sottosviluppo, guerre e persecuzioni politico-religiose.
I PRINCIPI COSTITUZIONALI E LA FISCALITA’. LA CRIMINALITA’ ECONOMICA E IL SUD
Allo “Spazio–giovani” così vario per punti di vista e pervaso di istanze ideali, si rapportava l’avvocato Marco Santo Alaia, sindaco di Sperone, per sottolineare l’eccellenza dell’elaborazione di pensiero espressa da Maria Laura Conte, Pietro Pecchia e Anastasiya Mamonova. Una sottolineatura opportuna e ben meritata, sulla cui scia Alaia sviluppava un articolato ed efficace intervento, focalizzando i valori della solidarietà e dell’uguaglianza nella libertà, quali principi fondanti della Carta costituzionale. Un’analisi di buon spessore sociale e di carattere storico-giuridico approfondita e documentata, quella di Alaia, per sviscerare gli aspetti della fiscalità progressiva così com’è configurata dall’articolo 53 e che, tuttavia, non può essere scissa dai primari valori della solidarietà e dell’uguaglianza, dal momento che la fiscalità progressiva va coniugata con l’equità e la giustizia, per le quali non vanno penalizzate le classi meno abbienti. Un punto di riflessione, con cui per il “Primo cittadino” l’ipotizzata flat tax da introdurre nel regime fiscale, secondo le decisioni che si appresta a mettere in campo il governo nazionale, non va articolata in una o due aliquote soltanto, ma in più e dettagliate aliquote-scaglioni che siano la fotografia autentica della reale capacità di adempiere gli obblighi fiscali, che i cittadini sono chiamati a soddisfare.
Altro passaggio era dedicato dall’avvocato Alaia alla condizione dei piccoli Comuni che costituiscono il 68% dell’assetto complessivo della rete delle Autonomie locali. Un’articolazione rappresentativa dello Stato sui territori, che, però, viene costantemente penalizzata dai costanti ridimensionati delle risorse finanziarie ed economiche dello Stato stesso; un meccanismo innescato nel 2011 diventato progressivamente stringente per gli Enti locali, le cui amministrazioni sono serrati dalla morsa, per la quale, da un lato, non possono aggravare ancor più la fiscalità locale con l’incremento dei tributi, e dall’altro lato, incontrano difficoltà crescenti a garantire i servizi essenziali alle comunità. E’ un cerchio che diventa asfissiante addirittura per gli Enti locali virtuosi- ed è il caso di Sperone appunto- che, pur riuscendo a realizzare economie di scala, con i connessi avanzi di bilancio, non possono, tuttavia, re-investirle in utilità sociale per i vincoli di legge sulla stabilità.
Di carattere tecnico finanziario e legale era l’intervento del dottore commercialista Francesco Buono, assessore al bilancio del Comune di Casamarciano, componente dell’Esecutivo regionale dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani della Campania. Un approfondimento sulle specificità testuali dell’articolo 53 , inquadrandone i profili nel generale spirito ispiratore della Carta costituzionale, in funzione della formazione dello Stato repubblicano connotato dal modello di democrazia parlamentare e rappresentativa. Con questa premessa Buono si soffermava sul significato della progressività e sul rilievo da riconoscere al principio dell’uguaglianza e all’etica della responsabilità civica, in antitesi ai fenomeni gravi dell’evasione e dell’elusione fiscale, la cui incidenza condiziona le funzioni dello Stato, generando smagliature nel patto della sociale convivenza tra i cittadini. Dettagliato era il prospetto che il dottor Francesco Buono delineava sul progetto di riforma tributaria in itinere e sulle misure della flat–tax, per evidenziarne aspetti positivi e aspetti negativi. Un percorso di carattere statistico connesso con le esperienze storiche- e in atto- degli Stati che utilizzano il sistema della flat–tax.
Di controcanto apparente, ma connesso indirettamente alla tematica, si dipanava il filo discorsivo della dottoressa Giovanna Miele, autrice del documentato saggio pubblicato dalla Rassegna economica – a diffusione internazionale- edita dal Banco di Napoli; saggio,intitolato Il “cancro” della criminalità organizzata nel Sud Italia: effetti prodotti e possibili “cure”, per la cui valenza di ricerca documentale è stata premiata circa due mesi fa dall’ex-ministro dell’Interno, Marco Minniti. Un incisivo e perspicace intervento, per sottolineare la pervasiva presenza delle mafie nei contesti sociali del Sud con 610 Comuni– sui complessivi 1608 che formano la mappa dei Comuni di Campania, Calabria, Puglia e Sicilia– in cui sono operativi i clan dell’illegalità economica e del malaffare. Dato rilievo alle forme societarie, di cui si valgono con le tecniche del riciclaggio le mafie per investire le loro ingenti disponibilità economiche e finanziarie, in Italia come all’estero, la dottoressa Giovanna Miele poneva sotto la cartina di tornasole l’inadeguatezza delle norme e delle procedure che regolano l’acquisizione al patrimonio dello Stato dei beni immobili sottratti alle mafie, il cui iter di confisca a favore del patrimonio dello Stato si conclude, però, a distanza di dieci anni dal provvedimento di sequestro; ritardi che, in genere, compromettono il valore reale di aziende e società che gestiscono attività d’impresa.
E con l’intervento della dottoressa Giovanna Miele calava la scena sulla seconda “tappa” del “Viaggio nella Costituzione”, con la conduzione garbata e attenta dell’avvocate ssa Giusy De Laurentiis. La ripresa del “Viaggio” coinciderà con le “tappe” di settembre, ottobre, novembre e dicembre, a cui parteciperanno studiosi, rappresentanti istituzionali, parlamentari e docenti universitari, interagendo con lo “Spazio–giovani”.