Il sistema culturale in cui viviamo riconosce la famiglia come gruppo dalla doppia valenza, alcuni osservano in essa criticità e problemi, altri ne individuano le insite risorse.
La Chiesa cattolica da sempre vede la famiglia come gruppo sociale, capace di produrre per vincoli di sangue forme di assistenza, di sostegno e di supporto ai componenti più fragili. Come non ricordare le Encicliche papali che direttamente o indirettamente hanno posto l’obiettivo sulla famiglia: Populorum progressio di Paolo VI ° e Mulieris dignitatem di Giovanni Paolo II°.
Esperti e sociologi, invece, attraverso pubblicazioni e scritti hanno posto l’accento sulla famiglia intesa come microgruppo in fase di disfacimento o di dissolvimento nel più grande ambito del tessuto sociale.
Molti hanno addirittura speculato su questo nucleo, dichiarando che in esso si pongono in essere situazioni estreme di sfruttamento e violenza.
In ogni caso le istituzioni che contano hanno l’obbligo civile e morale, attrezzando per le variegate famiglie forme di accompagnamento, al fine di decondizionare e curare delle insufficienze nella responsabilità genitoriale e nel rapporto educativo fra le generazioni, nonché la volontà di programmare e progettare forme di intervento economico nelle situazioni di deprivazione materiale e così via.
Da tutto questo nasce un ulteriore invito alle autorità competenti a formulare per le famiglie residenti a Baiano una ulteriore fase di impegno, passando dalla individuazione “dei numeri ” alla realizzazione “del lavoro da svolgere ” ( vedi comunicazione del 28 dicembre 2020 prot. 5381 ), già oggetto di lettura in seno al Consiglio comunale.
È il tempo di dare alle famiglie il segnale di un Ente locale aperto all’ascolto dei problemi, che certamente riguardano all’interno dei gruppi di famiglia questo o quel componente. Partendo da ciò, si potrebbe agire nella prospettiva di “monitorare il completo fabbisogno ” e da esso ideare e pensare ad opere di intervento. Queste ultime non devono essere pensate in materia di finanziamento e di assistenza economica, ma nell’orizzonte di “servizi “,un po’ come dovrebbe fare il “piano di zona ” e che frequentemente non fa.
Le S.S.L.L. comunichino al più presto allo scrivente i tempi ed i modi per far partire “uno sportello di ascolto per le famiglie “, ricordandosi che la discrezione e la riservatezza sono strumenti vincenti in questa materia.
Tale è la seconda fase del mio mandato, che parte da oggi e dovrebbe inoltrarsi almeno fino al 31 marzo 2021 ( se non oltre ),data per una ulteriore rendicontazione all’Assemblea comunale.
Consulente alle politiche sociali
Vincenzo Serpico